RETROMARCIA NOTTURNA - Lo scenario di uno stop alle agevolazioni fiscali sul bollo auto per i veicoli storici con un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, introdotte con la Legge di Bilancio 2019, si dissolve. Lo comunica, in una nota ufficiale, l’ASI (Automotoclub Storico Italiano). Nella tarda serata di ieri, martedì 30 novembre, in una seduta congiunta delle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato, sono stati infatti ritirati gli emendamenti presentati nelle scorse settimane da alcuni esponenti di Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico e contenenti la proposta di abolire la riduzione della tassa automobilistica “per particolari categorie di veicoli” tra cui, appunto, le auto e le moto d’epoca ultraventennali di interesse storico e collezionistico.
PER LE UNDER 30 CERTIFICATE NON CAMBIA NULLA - Con la bocciatura della proposta di legge, il cui testo chiedeva di “pervenire alla progressiva abolizione di benefici fiscali per veicoli inquinanti” senza alcuna deroga per i veicoli under 30 in possesso di un certificato di storicità rilasciato dagli enti competenti (Automotoclub Storico Italiano e registri di marca Fiat, Lancia e Alfa Romeo), i proprietari dei suddetti veicoli, purché provvisti del tagliandino adesivo che ne attesta lo status di mezzo d’epoca sulla carta di circolazione, continueranno quindi a beneficiare della detrazione del 50% sull’importo del bollo e - nelle Regioni in cui è prevista, come per esempio la Lombardia - dell’esenzione completa. In quest’ultimo caso i veicoli ultraventennali certificati rimangono quindi equiparati a quelli con un’età uguale o maggiore a 30 anni: saranno soggetti a una tassa fissa annua - 25,82 euro per gli autoveicoli, 10,33 euro per i motoveicoli - solo in caso di utilizzazione su pubblica strada.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELL’ASI - Parole di sollievo e soddisfazione arrivano da Alberto Scuro, il presidente dell’ASI: “Insieme a tutti gli appassionati vogliamo dire grazie ai parlamentari che hanno ascoltato e compreso le nostre tesi. Sicuramente sono prevalsi il buon senso e l’importanza di tutelare il settore”. L’ente, che nel nostro paese rappresenta più di 150.000 appassionati distribuiti in 282 club federati e 55 aderenti, aveva subito manifestato con decisione la propria totale contrarietà alla proposta di legge revocata ieri sera, il cui risultato, in caso di un parere positivo del Parlamento, sarebbe stato un duro colpo basso per l’intero movimento del motorismo storico e i numerosi settori a esso collegati.
A TUTELA DELLA CULTURA MOTORISTICA - Proprio l’ASI, nell’ambito della Finanziaria 2019, aveva ottenuto un abbassamento della passione fiscale che tra il 2015 e il 2018 aveva contribuito alla dispersione di parte del nostro patrimonio motoristico e all’indebolimento dell’indotto legato alla filiera professionale. “I veicoli ultraventennali che godono oggi di questa agevolazione - aggiunge Scuro - rappresentano lo 0,15% del parco veicolare totale e l’1,14% del parco veicolare ventennale (dati della Motorizzazione al 2 novembre 2021): numeri che non giustificano azioni penalizzanti a fronte di ciò che essi sono in grado di produrre in termini di sviluppo culturale, turistico ed economico, generando scenari occupazionali importantissimi per le future generazioni. Tutelarli è un nostro preciso dovere e non incide minimamente sul necessario rinnovamento del parco veicolare circolante”.