UN SETTORE IN DIFFICOLTÀ - Come abbiamo visto qui il 2022 si è aperto con un segno negativo per le immatricolazioni di auto nuove in Italia, che a gennaio hanno fatto segnare un -19,7% (qui la news). Il motivo principale è noto, la carenza di auto da consegnare per via dei problemi di approvvigionamento delle fabbriche di tutto il mondo. Per questo molti automobilisti, visti i lugnhi tempi di attesa proposti dalle concessionarie, si sono orientati verso un’auto usata. Un fenomeno che, quindi, per la legge della domanda e dell’offerta, ha portato ad un aumento dei prezzi.
LE RILEVAZIONI - A certificare questa tendenza è l’osservatorio BrumBrum, che ha fatto delle rilevazioni sui prezzi delle auto online, secondo cui nel 2021 l’aumento del prezzo medio è stato del 15% rispetto al 2020. Se guardiamo al mese di gennaio 2022, invece, le utilitarie, essendo le auto più richieste, sono anche quelle che hanno visto aumentare di più i prezzi: del 17% rispetto allo stesso mese del 2021. Mentre, prendendo lo scorso anno come singolo periodo di riferimento, le citycar usate segnano una crescita del valore del 15%. Da segnalare anche l’andamento delle suv e delle station wagon di seconda mano che vedono nel 2021 un incremento rispettivamente del 10% per le prime e del 13% per le seconde.
CRESCE IL PREZZO PER TUTTE LE AUTO - Per quanto riguarda la scelta delle motorizzazioni, l’aumento dei prezzi dei veicoli usati ha registrato percentuali a doppia cifra per tutte le tipologie di alimentazione. Forti dell’imminente transizione energetica, le ibride registrano nel 2021 un aumento del valore pari al 17%, mentre per le elettriche è del 11% nell’ultimo anno. La difficile situazione del settore colpisce anche le auto ad alimentazione “tradizionale”, sempre nel 2021 il prezzo delle vetture a benzina è salito del 15% e per le diesel del 10%. Le auto a metano sono quelle che hanno subito i minor rincari (+10%), mentre il valore di quelle a GPL è esploso al +22%.