NESSUNA 718 - “Non vedrete nessun prodotto posizionato più in basso dell'attuale Boxter”: le parole di Detlev von Platen, presidente di Porsche America, ad Autonews sembra proprio siglare la fine sul progetto di una
baby Porsche con carrozzeria roadster e motore boxer a 4 cilindri (
qui per saperne di più). “Ne abbiamo parlato a lungo, e abbiamo pensato che non è tempo per farlo”. Bye bye, quindi, alla piccola Porsche di cui si conosceva perfino il nome in codice
718, ma che è stata soffocata nella culla. A onor del vero il progetto negli ultimi anni, secondo le indiscrezioni che via via emergevano, è stato fermato e poi ripreso più di una volta.
L'ANTENATA 914 - Da una quarantina d'anni almeno la Porsche (nella foto la gamma attuale) ha guardato con interesse a quella nicchia, neanche tanto piccola (come dimostra la Mazda MX-5) di spiderine un po' meno potenti e un po' meno esclusive di quelle in listino. Per chi ha la memoria lunga, si parla di un'erede spirituale della 914, prodotta a cavallo tra il 1969 e il 1975 in 120.000 rispettabilissimi esemplari. “Non parliamo di entry level Porsche, ha chiosato von Platen, il nostro entry level si chiama usato”.
QUESTIONE DI TASSO - Messa da parte la cosiddetta baby Porsche, restano in piedi le idee di una quattro porte più piccola della Panamera, un po' come la Macan rispetto alla Cayenne in tema di suv. Sembra che sia stata proprio la Macan a “cannibalizzare” la 718: “Il 60% circa dei clienti proviene da un'altra marca, e ci aspettiamo che il dato aumenti appena la produzione sarà a regime”. Negli Stati Uniti quella percentuale si chiama tasso di conquista, letteralmente: un numero attorno al quale ruotano i destini commerciali di intere case automobilistiche. La Macan ha aperto verso il basso (tutto è relativo) il mercato ai nuovi porschisti; evidentemente, la 718 rischierebbe di spingere “troppo” in basso la soglia d'entrata, togliendo esclusività a un marchio decisamente prestigioso.