LA RICHIESTA - Abbassare i prezzi alla pompa, per neutralizzare l’aumento dell’accisa (vedi qui): il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha chiesto ai petrolieri di diminuire i loro margini di guadagno.
LA RISPOSTA - Immediata la replica dell’Unione petrolifera, che “trasferirà tempestivamente alle aziende l’invito arrivato dal ministro Passera. Ogni società, nella propria autonomia, non potrà che valutare con la dovuta attenzione tale invito, in considerazione dell’eccezionalità del momento”. Il presidente dell’Up, Pasquale De Vita, è stato chiaro: "Non siamo noi dell’Unione petrolifera a fare i prezzi dei carburanti”.
SINO AL 31 DICEMBRE - Di sicuro l’aumento dell’accisa sui carburanti a favore dei terremotati dell’Emilia (due centesimi) durerà fino al 31 dicembre: lo ha dichiarato il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli. In totale, lo stanziamento deciso dal Consiglio dei ministri è di due miliardi e mezzo: 500 milioni saranno reperiti con il rincaro dell’accisa dalla pubblicazione del decreto fino al 31 dicembre 2012; un miliardo per il 2013 e un miliardo per il 2014 per effetto dello spending review (il taglio delle spese deciso dal governo). È questo il programma dell’esecutivo, secondo quanto riferito dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. Va però ricordato che le 75 lire "d'emergenza" per il terremoto dell'Irpinia non sono mai state eliminate in 32 anni: idem le accise per il sisma in Friuli e il disastro del Vajont, o le 1,9 lire per finanziare la guerra d'Abissinia del 1935...