TROPPO COSTOSI - Quasi tutte le case automobilistiche stanno dismettendo i motori diesel più potenti e performanti, alla luce dei costi elevati per adeguarli alle più recenti norme anti-smog e al calo della domanda in favore dei motori a benzina ibridi plug-in. E così a settembre terminerà la produzione del possente 6 cilindri 3.0 della BMW, un vero e proprio “peso massimo” grazie alla sovralimentazione con quattro turbo, studiata dalla casa tedesca per aumentare la potenza e ridurre il cosiddetto turbo lag, ovvero il ritardo fra quando si preme l’acceleratore e quando l’auto riprende velocità.
TURBO SEQUENZIALI - Noto internamente con la sigla B57S, il 3.0 con quattro turbo è stato svelato nel 2016 e ha sostituito il precedente “tremila” con tre turbo. Sviluppa 400 CV, 19 in più del tri-turbo, e ben 760 Nm di coppia, dei quali 450 già disponibili a 1.000 giri. La gestione elettronica del motore BMW B57S è molto elaborata, perché tre delle quattro turbine rimangono sempre in funzione: sono le due più compatte ed una delle due più grandi. La quarta turbina viene messa in funzione soltanto quando il motore oltrepassa i 2.500 giri. Il B57S ha il catalizzatore SCR, per la riduzione degli ossidi di azoto, e gli iniettori piezoelettrici, che lavorano alla pressione di 2.500 bar e garantiscono una più precisa nebulizzazione del gasolio.
DEGNO SALUTO - Il motore B57S è stato utilizzato solamente per le BMW di grandi dimensioni, tutte in versione M50d: a riceverlo per prima è stata l’ammiraglia Serie 7, seguita dalla Serie 5 e dalle suv X5 e X7. E sono proprio le BMW X5 e X7 a rendergli un ultimo omaggio, attraverso la versione speciale Final Edition, ordinabile dall’estate in Europa: a distinguerla, oltre alle soglie d’accesso personalizzate con la scritta Final Edition, è anche la dotazione di serie più ricca, che comprende anche i fari abbaglianti laser.