EVOLUZIONE DELLA SPECIE - La settima generazione della BMW Serie 5 è una tappa importante nella storia di questo modello che nel 2017 entrerà nel 45° anno di carriera. È un traguardo molto prestigioso, che pone la berlina tedesca fra quelle più di successo a livello globale: ha esordito nel 1972, è stata lanciata in sette edizioni diverse e ha oltrepassato il traguardo dei 7.500.000 di esemplari, buona parte dei quali (oltre 2.000.000) riconducibili al modello lanciato nel 2010. Il successo della Serie 5 perdura nonostante l’affermazione delle suv di lunghezza analoga e la presenza di numerose berline concorrenti, a partire dalle Audi A6 e Mercedes E. L’imminente arrivo della nuova Serie 5 ci dà l’occasione di ripercorrerne la storia.
E12 (1972-1981)
La prima edizione viene introdotta sul mercato nel 1972 per sostituire le berline a quattro porte della linea Neue Klasse, lanciate 11 anni prima e quindi non più competitive rispetto alle avversarie dirette. Il suo codice di progetto è E12. Misura in lunghezza 462 cm e si ispira al prototipo Garmisch 2002ti, realizzato dalla Bertone, ma il disegno finale venne supervisionato da Paul Bracq, noto per aver diretto in precedenza il centro stile della Mercedes. Il motore d’accesso era un quattro cilindri a benzina da 1.8 litri e 90 CV, ma nel 1979 sarebbe giunta anche la prestazionale M535i, con un sei cilindri 3.5 da 218 CV.
E28 (1981-1988)
La E12 viene sostituita nel 1981 dalla serie indicata con il codice di progetto E28, aggiornata sotto il profilo estetico e in maniera più radicale a livello meccanico: per la prima volta arriva sulla Serie 5 un motore a gasolio, a sei cilindri, disponibile nelle versioni aspirata (86 CV) e turbo (115 CV). Il diesel, previsto sulle 524d e 524td, fu il primo venduto dalla BMW. Optional il cambio automatico, disponibile sulla E12 solo nei mercati giapponese e statunitense. Anche la E28 è proposta nella versione M535i, sempre equipaggiata con il 3.5 da 218 CV. Nel 1985 arriva la prima M5 equipaggiata con un 6 cilindri 3.5 capace di 286 CV derivato dai motori utilizzati nelle corse per gran turismo e montato anche sulla M1 del 1979.
E34 (1988-1996)
La terza generazione della BMW Serie 5 supera in lunghezza i 470 cm e diventa molto più aerodinamica rispetto alle precedenti, ma guadagna in sicurezza e tecnologia: arrivano le sospensioni a gestione elettronica, il sistema anti-pattinamento e il controllo elettronico di stabilità. Fra le novità ci sono anche la trazione integrale, dal 1993 i primi motori V8 e la versione Touring, con carrozzeria station wagon, che da quel momento sarebbe diventata un caposaldo nel listino. La variante ad alte prestazioni M5, grazie al suo 6 cilindri in linea aspirato 3.6, produce inizialmente 315 CV. Successivamente con l'aumento di cilindrata a 3.8 i cavalli diventano 340.
E39 (1996-2003)
La E39 cresce di 5,5 cm rispetto alla E34 e ne evolve lo stile, non interrompendo quel processo di evoluzione diventato una costante nel passaggio da una edizione all’altra. Il nuovo modello fa uso delle più moderne tecnologie in materia di costruzione e diventa più rigido a livello strutturale (+40%), con evidenti benefici nella precisione di guida. Arrivano poi una serie di tecnologie molto sofisticate per l’epoca, come i fari allo xeno o un sistema di navigazione con schermo a 16:9, mentre la versione M5 passa al V8 di 5.0 e raggiunge quota 400 CV.
E60 (2004-2010)
Il modello firmato dal designer statunitense Chris Bangle è considerato ancora oggi uno dei più controversi, complice lo stile massiccio e poco filante, ma questo non impedì alla E60 di diventare la Serie 5 di maggiore successo in termini di vendite. La lunghezza sfiora i 485 cm, il motore a 6 cilindri guadagna il turbo (il 3.0 da 306 CV) e la dotazione tecnologica si fa ancor più completa, grazie alla presenza del regolatore di velocità adattivo, del sistema multimediale iDrive e dell’assistenza al parcheggio. La M5 guadagna altri due cilindri (ora sono 10 a V) e sviluppa 507 CV, assicurando prestazioni da supercar.
F10 (2010-2016)
La BMW torna a linee più coerenti dopo la poco felice “era Bangle” e fa un deciso passo avanti in termini di qualità degli interni, tanto criticati sulla generazione precedente. Le sospensioni anteriori sono del tipo a quadrilatero alto, e non più McPherson, mentre alle varianti di carrozzeria berlina e station wagon si aggiunge la Serie 5 Gran Turismo con carrozzeria a 5 porte. Nel 2012 viene poi introdotta la versione ibrida. La M5 torna al motore otto cilindri, in questo caso biturbo, ma vede salire la potenza massima fino a 560 CV.
G30 (2016)
L'ultima generazione della BMW Serie 5 (QUI il primo contatto) sarà in vendita nei primi mesi del 2017 e mantiene uno stile molto equilibrato, ma fa un netto passo avanti in termini tecnologici: la base costruttiva è di tipo modulare, simile a quella utilizzata per la Serie 7, ma rinuncia alla fibra di carbonio e si affida “soltanto” ad acciaio, alluminio e magnesio. Il risparmio di peso è quantificato dalla BMW in circa 100 chili, a fronte di un aumento della lunghezza a 493 cm. Nell’abitacolo si trovano le più moderne tecnologie di guida semi-autonoma, come l'aiuto alla sterzata in determinate condizioni di pericolo e il mantenimento della corsia fino a 210 km/h.