LO FANNO TUTTE - Per ogni Casa automobilistica è consuetudine proteggere non solo il proprio bagaglio tecnologico o il marchio da plagi non autorizzati, ma anche il design delle proprie vetture. L'ultima a passare dall'ufficio brevetti è stata la Mini Crossover Concept (foto in alto la nostra ricostruzione), presentata all'ultimo Salone di Parigi e della quale avevamo parlato qui.
Le sue linee, infatti, ora sono "diventate" un brevetto, il numero D605084, registrato presso l'Ufficio dei Brevetti e dei Marchi degli Stati Uniti (USTPO) dalla Bayerische Motoren Werke Aktiengesellschaft di Monaco, Germania. Ovvero la BMW, che della Mini è la proprietaria.
Qui la nostra ricostruzione grafica della Mini Crossover.
E SE SI CHIAMASSE COSì? - Insistendo nelle ricerche, scopriamo anche che questa Mini Suv potrebbe chiamarsi "Countryman". Questo nome, infatti, è stato registrato sempre da BMW il 21 agosto scorso, con la pratica numero 008502999, presso l'OHIM (conosciuto in Italia anche come UAMI), ovvero l'ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno dell'Unione Europea. Un nome, Countryman, che già era stato usato in passato per indicare una Mini della prima generazione: la station wagon.
Qui la Mini Countryman prodotta dal 1961 al 1969.
HA UN NOME ANCHE IL 4X4 - Dato che di una quasi-SUV stiamo parlando, scontata è l'adozione della trazione integrale, magari optional. Anch'essa, come già succede per le BMW che portano il logo xDrive, potrebbe beneficiare di un logo e di un nome specifico. Forse "All4", come potrebbe far pensare la richiesta di tutela di questo marchio, protocollata col numero 79072092 e depositata sempre presso l'USTPO. Secondo i documenti, "All4" sarebbe relativo ad "autovetture, SUV, veicoli commerciali leggeri e loro parti strutturali". La registrazione (clicca qui per vederla) è del febbraio 2009.
Questo è quello che ci è dato conoscere finora: gli uffici brevetti custodiscono gelosamente i segreti dei propri utenti. Ad esempio, attualmente esistono circa 60 registrazioni di brevetto a nome BMW e riportanti la dicitura "Registrato e oggetto di differimento (A2)". Vuol dire che il contenuto di tali brevetti si potrà liberamente visionare solo dopo una certa data, scelta ovviamente dalla stessa Casa.