BRIATORE SI DICE INNOCENTE - In aula Flavio Briatore non si è fatto vedere, per lui ha parlato l'avvocato Philippe Ouakrat che ha fatto il possibile per mettere la FIA con le spalle al muro. I fatti sono noti. La Federazione Internazionale dell'Automobilismo ha radiato dalla F1 Briatore, colpevole di avere pianificato l'incidente di un suo pilota, Nelson Piquet, nel GP di Singapore 2008. Questo per favorire la vittoria dell'altro pilota Renault, Fernando Alonso.
Briatore si è sempre professato innocente, all'oscuro della vicenda, incolpando il brasiliano. Ma la stessa Renault, dopo una indagine interna era giunta al punto di licenziare Briatore e il direttore tecnico Pat Symonds. Il quale ammise le proprie colpe, salvo poi tornare alla carica in queste ultime settimane. La FIA aveva anche impaurito la Renault, prevedendone la squalifica dalla F1 se non fosse stata fatta chiarezza.
MOSLEY LO ODIAVA - Briatore non ha mai ritenuto legittima la decisione della FIA, ritenendo che il processo nei suoi confronti fosse una farsa. L'avvocato Ouakrat ha puntato sul fatto che l'organo investigativo e quello giudicante fossero gli stessi. Cosa non ammissibile in un tribunale ordinario. La difesa ha puntato tutto sull'odio che Max Mosley, ex presidente FIA, aveva nei confronti di Briatore: sulla volontà cioè di far piazza pulita prima di ritirarsi dall'incarico, ora di Jean Todt.
LA SENTENZA IL 5 GENNAIO - Durante l'udienza parigina, l'avvocato della FIA ha sottolineato che a essere sotto accusa fosse il team Renault. Sarebbe stata poi la scuderia francese ad avere comunicato le prove (presunte o reali che fossero) che avrebbbero portato alla radiazione di Briatore e alla squalifica di Symonds. Inoltre, l'avvocato della FIA ha aggiunto che tale sentenza è stata pronunciata da un'associazione sportiva e quindi rappresenterebbe un provvedimento disciplinare amministrativo. Niente a che vedere con il verdetto di un tribunale ordinario. Insomma, le carte in tavola sembrano essersi rimescolate a favore di Briatore. La sentenza finale spetta ora al giudice Christian Hours, attesa per il 5 gennaio 2010.



