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La Bridgestone non chiude la fabbrica di Bari

15 maggio 2014

È di 41,3 milioni l’investimento previsto per tenere aperto l'impianto di Modugno, che verrà ristrutturato.

La Bridgestone non chiude la fabbrica di Bari
MARCIA INDIETRO - All’inizio del 2013 pareva inesorabile la fine delle attività nella fabbrica di gomme della Bridgestone a Modugno, in provincia di Bari (foto sopra). Era attivo da 52 anni (dapprima per la Firestone, poi finita nella Bridgestone) ma la globalizzazione sembrava non lasciargli scampo e l’azienda a marzo dell’anno scorso comunicò la volontà di andarsene e vendere tutto. Il che significava la chiusura. Poi era iniziata una paziente e impegnativa trattativa azienda-sindacati sotto l’egida del ministero dello Sviluppo economico e della Regione Puglia, e a settembre alla fine è arrivato l’accordo: la Bridgestone sarebbe rimasta a fronte di un miglioramento della produttività.
 
GOMME DI LARGO IMPIEGO - In concreto l’intesa si è basata su una ristrutturazione per la produzione di pneumatici di largo consumo che attualmente vengono fabbricati in Asia. La Bridegstone si è impegnata a compiere interventi di riorganizzazione e ammodernamento degli impianti, i sindacati hanno accettato un piano di riorganizzazione che prevede due anni di cassa integrazione (50 ore al mese), la mobilità volontaria per 377 addetti (a gennaio erano già un centinaio gli addetti che avevano accettato di lasciare l’azienda, a fronte di una buonuscita pagata dalla Bridgestone), riduzione delle ore lavorate con conseguente diminuzione dei salari. 
 
41,3 MILIONI DI INVESTIMENTI - A fronte di ciò la fabbrica verrà ristrutturata, con l’acquisizione di nuove linee produttive e attrezzature per un valore di 38,6 milioni di euro, oltre ad altri 2,6 milioni necessari per lavori di ristrutturazione e adattamento dello stabilimento alle nuove esigenze. L’obiettivo industriale è di arrivare al 2016 con una produzione di 3,5 milioni di pneumatici, mentre nel 2014 l’azienda prevede di produrne 2,2 milioni. Il programma è l’oggetto del cosiddetto Contratto di sviluppo firmato qualche giorno fa dalla Bridgestone e da Invitalia (l’Agenzia del ministero dello Sviluppo che si occupa della ricerca di investimenti in Italia). Dei 41,3 milioni di investimenti previsti, Invitalia ne mette a disposizione 12,4 a fondo perduto.


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Ritratto di Merigo
15 maggio 2014 - 16:46
1
E' di oggi anche la notizia che l'Electrolux ha raggiunto un accordo e non lascia l'Italia ma viceversa investe nel rinnovamento degli stabilimenti. Ma che notizie sono? Mannaggia! Sono quelle notizie tristi da dire a denti stretti perché non puoi ricamarci sopra commenti beceri del tipo che l'Italia fa schifo, che il Governo non mangia il panettone o, il più gettonato e il più semplice; siamo in Italia, come se l'Italia non fossimo tutti noi. Grazie Bridgestone!
Ritratto di Sprint105
15 maggio 2014 - 18:03
Leggi bene, lo stato, quindi noi, ci ha messo del suo e un po' di gente se ne va. Comunque penso sia meglio della chiusura.
Ritratto di Merigo
15 maggio 2014 - 18:39
1
Se è per quello anche Electrolux ha ottenuto non poco. La tua è una precisazione inutile perché è ovvio che stiamo parlando di chiusura di una trattativa, non di un'Azienda che in ginocchio ha implorato la Regione Puglia di potere produrre pneumatici sul suo ricchissimo territorio. Viceversa Modugno è lontano da tutto e da tutte le fabbriche di auto, salvo gli stabilimenti FCA di Melfi e Cassino, in cui nella prima si riparte ora dopo mesi di vacche magrissime e la seconda è ridotta alle poche Bravo, Delta e Giulietta. Quindi è ovvio che si paghi per fare continuare a produrre pneumatici lontani come minimo 1.500 km dagli stabilimenti europei di altri. Bontà tua comunque pensi sia meglio della chiusura? Era proprio il tipo di post che mi aspettavo da una notizia così, come quelli scritti da chi alla notizia che FCA produrrà 8 Alfa tutte in Italia, non hanno trovato di meglio che rispondere: figurati se sarà vero!
Ritratto di Merigo
15 maggio 2014 - 18:41
1
Dimenticanza!
Ritratto di NeroneLanzi
15 maggio 2014 - 17:52
Ecco, siamo alle solite. Questi prendono soldi dallo stato per aprire gli impianti. Poi quando hanno problemi dichiarano esuberi, minacciano licenziamenti e ottengono altri soldi con questo ricatto. E noi dobbiamo pagare la loro cassa integrazione e gli investimenti. E' ora di finirla, devono ridarci tutto quello che lo stato gli ha dato, troppo facile fare impresa con la CIG, adesso bisogna.....come? Cosa? Aaaaaaaaaaaah, stiam parlando di Bridgestone, non di Fiat. Ok tutto a posto allora.
Ritratto di Mattia Bertero
15 maggio 2014 - 18:47
3
Da una parte è una buona notizia perché si sono mantenuti molti posti di lavoro, dall'altra la Bridgestone è rimasta ma che batosta per il lavoratori rimasti: cassa integrazione per due anni, con qualcuno che sarà costretto a lasciare e diminuzione di ore e di salari per chi resta in fabbrica. Se questo è fare azienda in Italia siamo davvero messi male, ormai sembra che nessuno produca più, si lascia tutto sulla linea di galleggiamento fin che conviene e poi si chiude da un giorno all'altro. Vorrei ricordare l'articolo 1 e sottolineo 1!! della Costituzione Italiana: L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO... Per molti anni qualcuno se ne è dimenticato. Si può ancora definire paese quello che non cerca di far rispettare nemmeno la Costituzione. Ad ogni modo io sono ancora fiero di essere italiano e continuo a dire che l'Italia è un paese bellissimo ma è stato distrutto da qualche migliaio di sconsiderati nel corso dei decenni. Saremo un grande paese se tutto funzionasse a dovere...
Ritratto di onavli§46
15 maggio 2014 - 21:12
e per i lavoratori; ciononostante qualche insipido, apatico efrustato personaggio e sponsorizzatore dei Governi non eletti democraticamente e che compiono politiche industriali ed economiche, che il "pescivendolo", all'angolo di casa mia, saprebbe far molto meglio, di chi e comunque il panettone, non solo il Motta, ma neppure il Bauli mangerà. Caro Mattia, dici e pensi parole sacrosante, sulla Costituzione e sul Lavoro, e di quello che in Italia da oltre 20 anni, ci viene quotidianamente "portato via da sotto il naso", per incapacità ed interessi mafiosi di alcune caste industriali e politiche. Personalmente, ho sempre sostenuto che nel lavoro, ogni lavoratore deve avere la propria dignità, per vivere lavorando onestamente; ma appunto da 20 anni a questa parte, la persona, il lavoratore, l'uomo viene DEPREDATO dalla propria dignità, ed obbligato a lavorare per sopravvivere e senza dignità, che dovrebbe garantire sempre e comunque chi ci governa e/o dovrebbe governarci onestamente. Qualche frustrato cronico nella vita, e che si sfoga cinicamente su questo sito, dovrebbe "PROVARE" cosa vuol dire soccombere all'imperio padronale ed al menefreghismo politico di questo Paese, sfaldato e quasi distrutto, da persone (come queste ed altre) che pensano arrogantemente di essere di un ceto superiore verso chi ed invece abbisogna di solidarietà e serietà. E' una buona notizia certo, che un opificio rimanga (purtroppo non al meglio), in una terra come quella della Puglia, che negli ultimi 5/7 anni, ha subito umiliazioni e povertà di ogni tipo: Cose queste, che chi abita nelle "Valli occitane ed arpitane", forse a causa della compressione atmosferica che parte da 350metri sino a 3000metri sul livello del mare, pensa di essere Dio (dio mio!!) in terra, con il padre onnipotente con paradiso a Detroit, e paradiso fiscale in Olanda e in Gran Bretagna colluso pur tale "padre" nel disastro industriale ITALIANO. Che si ravveda questo "Padre", e che mantenga ciò che aveva promesso il 6 maggio u.s.. Cambieranno i tempi, caro Mattia, le curve delle crisi economiche salgono e scendono, ed il lavoro e sopratutto la dignità dei lavoratori, dovrà essere rispettata. Ogni uomo, ricco o povero, -defeca- ugualmente alla stessa maniera, ma chissà perchè le feci del ricco e di chi lo sponsorizza, puzzano sempre di più.
Ritratto di Mattia Bertero
16 maggio 2014 - 18:39
3
Lo spero vivamente che la situazione cambi in meglio, non vorrei mai lasciare questo paese perché non riesco a guadagnarmi la pagnotta, per fare crescere un mio futuro figlio in un paese non suo. Si può andare in qualsiasi altro paese al mondo ma una cosa sarà sempre la stessa: quella persona sarà sempre un italiano in terra straniera. Lo dico e ci credo vivamente: IO CREDO NELL'ITALIA, VOGLIO CREDERE NELL'ITALIA. Abbiamo moltissime potenzialità da sfruttare al meglio in futuro...
Ritratto di osmica
16 maggio 2014 - 08:55
Non date i soldi agli stranieri!!!
Ritratto di Merigo
16 maggio 2014 - 22:00
1
Troppa grazia! E' come pescare nella vasca del vivaio: anche ad un bambino abbocca una trotella curiosa appena getta l'amo, annaspando e agitando l'acqua della vasca creando schiuma come un Marlin inferocito. O peggio, è come pescare con i palamiti: mi dimentico addirittura di salparli tutti come questo che avevo calato ieri pomeriggio! E' che basta scrivere un pensiero appena più alto dei cavalli o della tenuta di strada di questa o quella auto e la trotella abbocca, e il più delle volte abbocca anche senza esca!
Ritratto di onavli§46
17 maggio 2014 - 10:37
"il pubblico scambia colui che pesca nel torbido, con colui che attinge dal profondo"