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Carburanti, di nuovo in vigore lo “sconto-trivella”

08 agosto 2014

Firmato il decreto “bonus carburanti”, che sblocca i benefici economici per chi vive nelle regioni nelle quali si estraggono idrocarburi.

Carburanti, di nuovo in vigore lo “sconto-trivella”
SCUSATE IL DISTURBO - Riattivati i bonus carburante nelle regioni in cui si estraggono idrocarburi: come riportato dal quotidiano economico il Sole 24 Ore, i fondi (170 milioni di euro) erano stati sospesi in seguito a un contenzioso amministrativo, ma ora i ministri Stefania Guidi (Sviluppo economico) e Pier Carlo Padoan (Economia) hanno firmato un decreto che sblocca due annualità di benefici economici. Si tratta, in sostanza, di un meccanismo di equità sociale: una sorta di rimborso per il disagio che le trivellazioni sul territorio o la lavorazione degli idrocarburi potrebbero arrecare. Le agevolazioni finanziarie (a cui, in concreto, si accede attraverso l’uso di una card che dà diritto a sconti) riguardano, in particolare, i cittadini della Basilicata; il decreto riconosce però la partecipazione a quote di un fondo speciale (costituito con le royalties dovute dall’estrazione di idrocarburi) anche alle regioni Veneto e Liguria, nelle quali si trovano impianti di rigassificazione. 
 
QUALE SCONTO - Il decreto introduce anche un meccanismo di ponderazione del bonus a vantaggio delle fasce sociali più deboli. Già a partire dalle due annualità sospese (relative alle produzioni 2011 e 2012), che saranno erogate entro i primi mesi del 2015, chi ha un reddito annuale inferiore a 28.000 euro riceverà un bonus doppio rispetto a chi ha redditi più alti. A chi è nella fascia più alta degli scaglioni Irpef, infine, spetta solo il bonus minimo previsto (30 euro). Così, per esempio, una famiglia di quattro persone con patente, tutte di reddito inferiore ai 28.000 euro l’anno, riceverà un totale di 1.500 euro. Non solo: a partire dal bonus relativo al 2013 (che verrà erogato nell’estate 2015), il beneficio verrà riconosciuto a tutti i maggiorenni residenti nella regione.


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Ritratto di danck87
8 agosto 2014 - 17:33
2
tanto paghiamo noi... io tengo sotto casa una centrale a carbone che per produrre elettricità per mezzo sud mi sputa in faccia chili e chili di polvere nera che respiro ogni giorno.. ma io non pago di meno la corrente tanto di me se ne fottono tutti..
Ritratto di Pinorg59
11 agosto 2014 - 17:39
Qui a Taranto abbiamo: Lo stabilimento siderurgico ILVA che produce acciaio, la raffineria dell'ENI e la "Cementir" che produce cemento. Tutte ovviamente producono inquinamento, ma non abbiamo nessun tipo di agevolazione.
Ritratto di Montreal70
8 agosto 2014 - 18:17
Piuttosto che fare sconti, dovrebbero prendere introiti maggiori dalle multinazionali che prelevano i nostri combustili ed eliminare le accise assurde, che non rispettano i più basilari principi del bilancio statale.
Ritratto di dcos2711
11 agosto 2014 - 17:17
E noi altri cosa saremmo, cittadini di serie B? Non potrebbero più semplicemente togliere almeno 50 cent di accise? Sarebbe più giusto!
Ritratto di Pinorg59
11 agosto 2014 - 17:38
Qui a Taranto abbiamo: Lo stabilimento siderurgico ILVA che produce acciaio, la raffineria dell'ENI e la "Cementir" che produce cemento. Tutte ovviamente producono inquinamento, ma non abbiamo nessun tipo di agevolazione.
Ritratto di Sebi 106
12 agosto 2014 - 18:36
Continuano sempre a dividerci!Un decreto tanto ingiusto quanto stupido.Augusta,il mio paese,è circondato da petrolchimici e raffinerie-devo portare con me un certificato di residenza o non dovrò più uscire dalla regione per risparmiare? DOBBIAMO AL PIU' PRESTO MANDARLI TUTTI A CASA! Saluti.