UNA FINE INDEGNA - Dopo due decenni vissuti da protagonista nell’industria automobilistica mondiale, Carlos Ghosn ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente e amministratore delegato della Renault; ad annunciarlo è stato il Ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, il governo francese possiede infatti il 15% delle azioni della Renault. Per la carica di presidente Ghosn sarà sostituito da Jean-Dominique Senard, fino a ieri amministratore delegato della Michelin, mentre Thierry Bollore, già ai vertici della stessa Renault, assumerà la carica di amministratore delegato (nella foto qui sotto rispettivamente a sinistra e a destra).
IN CARCERE DAL 19 NOVEMBRE - Carlos Ghosn è detenuto in regime di custodia cautelare in un carcere di Tokyo dal 19 novembre; dovrà rispondere delle accuse di frode fiscale e appropriazioni indebita, per aver deliberatamente sottostimato i suoi compensi nei report alle autorità di borsa e per aver utilizzato beni aziendali a fini personali. Ghosn ha sempre respinto ogni addebito, ma le aziende che guidava in Giappone, Nissan e Mitsubishi, lo hanno rimosso da ogni incarico.
UNA CARRERIA BRILLANTE - Ghosn era a capo di un vero e proprio impero industriale automobilistico che si estendeva in tutto il mondo, dalla Russia (con la Lada) agli Stati Uniti, fino al Giappone. A Ghosn va il merito di essere riuscito a mantenere ben salda la partnership tra la Renault e la Nissan per ben due decadi; nel 2016, l’acquisto del 34% delle quote della Mitsubishi ha rappresentato un ulteriore svolta positiva per l’alleanza. Nel 2017, Renault, Nissan e Mitsubishi hanno venduto 10,6 milioni di veicoli, più del Gruppo Volkswagen e della Toyota.
TUTTO INIZIO IN FRANCIA - La carriera di Carlos Ghosn iniziò in Francia quando, nel 1978, ottenne il suo primo incarico di ingegnere alla Michelin, che lo impegnò per 18 anni. Nel 1996 l’amministratore delegato della Renault, Louis Schweitzer, lo chiamò nella sua azienda e gli conferì l’incarico di sviluppare un massiccio piano di ristrutturazione. Nel 1999 gli fu affidata la responsabilità di evitare il collasso della Nissan, a quei tempi sull’orlo della bancarotta. Ghosn attuò un consistente taglio dei costi chiudendo diverse fabbriche e licenziando ben 21.000 lavoratori. Impiegò poi le risorse risparmiate nello sviluppo di nuovi modelli di veicoli. Carlos Ghosn riuscì così a risollevare le sorti della Nissan, e il suo operato fu talmente apprezzato in Giappone che fu considerato alla stregua di un eroe; gli furono addirittura dedicati fumetti e manga che celebravano le sue imprese aziendali. È stato sostenuto a più riprese che Carlos Ghosn detenesse un potere spropositato all’interno delle aziende che ha guidato, un potere mai sottoposto ad alcuna supervisione; di certo, il suo lavoro e le sue intuizioni strategiche, oltre ad aver salvato la Nissan, hanno reso la Renault molto più solida e competitiva rispetto al periodo antecedente al suo ingresso. Ora il futuro dell'alleanza Renault Nissan Mitsubishi è incerto, anche se i vertici delle aziende e i governi francese e giapponese hanno affermato che la sua prosecuzione è assolutamente vitale e che sarà fatto il possibile affinché non si interrompa.