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Cento storie di mobilità elettrica

Pubblicato 10 luglio 2020

FCA, Enel e Symbola insieme per la ricerca Italian E-Mobility Stories 2020: 100 aziende, associazioni e centri ricerca impegnati nella mobilità elettrica.

Cento storie di mobilità elettrica

CENTO STORIE - E-Mobility Stories è una ricerca che racconta la storia e l’attività di aziende ed enti italiani impegnati nella mobilità ad emissioni locali zero. Questa ricerca nasce dalla collaborazione fra Enel-X e Symbola, una fondazione che aggrega le “qualità” italiane in vari settori, compresa la green economy. L’edizione numero tre di “100 Italian E-Mobility Stories 2020” vede la collaborazione di FCA, il gruppo italo-americano che sta iniziando un percorso di elettrificazione della sua gamma. L’evento di presentazione dei risultati della ricerca, al quale abbiamo assistito, si è svolto in diretta streaming.

LA VISIONE DI ENEL - Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, si è detto dispiaciuto di aver dovuto limitare a 100 i nomi inseriti nella ricerca: le realtà interessanti sono molte di più. Il fatto che anche FCA faccia parte degli organizzatori è un buon segno, considerando che fra le aziende c’è anche Energica, eccellenza italiana nelle moto elettriche ad alte prestazioni. Starace ha evidenziato che “la crescente concentrazione della popolazione nelle aree metropolitane chiede di ripensare tanti stili di vita. Una delle soluzioni è il trasporto pubblico elettrico, nel quale Enel ha esperienza in America Latina: i miglioramenti nella qualità dell’aria potrebbero essere utili anche in Europa”. Starace ironicamente ha detto che Enel ha la parte “meno divertente”, perché si occupa di infrastrutture di ricarica, ma il suo lavoro è essenziale. La diffusione delle colonnine è a buon punto in Italia e Spagna mentre l’espansione in Romania è recente; la rete Enel è la 2° nel mondo fra quelle private.

FCA CI CREDE - A rappresentare la FCA c’era il ceo Pietro Gorlier, che ha ricordato la collaborazione con Enel e il piano da 5 miliardi per la riconversione industriale e del personale, compreso quello delle concessionarie, perché le elettriche sono diverse anche nella vendita. Gorlier ha ricordato che “la produzione è la parte finale di una filiera e l’e-mobility implica alleanze per un ecosistema: ad oggi la fruizione delle elettriche è ancora diversa da quella delle auto convenzionali. Posso dire con orgoglio che l’Italia ha attori di eccellenza in questa filiera. Gli accordi con Enel-X sono importanti perché una rete di ricarica diffusa elimina l’ansia da autonomia”. Gorlier ha ricordato che l’approccio dev’essere razionale, la mobilità elettrica non è l’unico modo per ridurre le emissioni; in ogni caso è importare dare a tutti la possibilità di accedere a questa mobilità.

L’EUROPA DEVE SPINGERE - Il lato più “verde” della presentazione è stato quello di Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola e politico ambientalista da sempre. Realacci ha ricordato Sergio Marchionne come “un manager che ha impresso una svolta di sostenibilità dopo che per anni non ha creduto alle auto elettriche. Penso che entro il 2025 il 50% della produzione sarà elettrificato e credo che l’Idrogeno sia più un vettore energetico che un carburante, con le fuel cell solo per i mezzi pesanti. L’Europa non può rimanere indietro nelle nuove frontiere tecnologiche, ad esempio rispetto alla Cina, e concordo con Gorlier sul fatto che l’Italia può e deve farsi valere. L’idea della mobilità elettrica dovrebbe arrivare a tutti e penso che le risorse andrebbero focalizzate sulla trazione elettrica”.

IL RUOLO DEL GOVERNO - Il sottosegretario allo sviluppo economico, Alessandra Todde, ha richiamato il Decreto sblocca opere, che è cruciale per le infrastrutture e ha evidenziato che al MISE c’è un tavolo permanente sull’automotive. La Todde ritiene che “una strategia complessiva, come ricordato dagli altri oratori, sia più che necessaria. Al Ministero portiamo avanti anche interventi per le Smart Cities, cruciale per le elettriche. La trasformazione delle filiere - ricarica, batterie, indotto etc - deve mantenere i livelli occupazionali e industriali attuali. Sto seguendo il tavolo di crisi di Industria Italiana Autobus e posso anticipare che si sta convertendo agli autobus elettrici, con una produzione che ritorna in Italia. Ci sono da inventare filiere integrate nuove e competitive, come il riutilizzo delle batterie a fine vita”.

DIBATTITO ELETTRICO - Nel successivo “talk show” si sono scambiati opinioni Ermete Realacci, Alessandra Todde, Francesco Venturini di Enel X e Roberto Di Stefano, head of e-Mobility FCA per l’area EMEA. Venturini ha ricordato che Enel X vuole un’infrastruttura di ricarica capillare: arriveremo a breve a 10.000 punti in Italia che, con accordi di interoperabilità in Europa arriveranno a 30.000. Per quel che riguarda i prezzi ancora elevati delle auto elettriche, Roberto Di Stefano ha risposto che “entro il 2024 le batterie costeranno 100 dollari al kWh e questo, unito ad un powertrain semplificato, porterà al pareggio del prezzo con le auto a combustione. Dobbiamo informare i potenziali clienti dei vantaggi dell’elettrico: meno manutenzione, circolazione agevolata, accessi gratuiti, guida più silenziosa e reattiva. Vedo la connessione in Rete per dare i servizi utili (ricarica, percorso migliore) con semplicità e sarà importante l’interconnessione con treni, micromobilità e simili”. Alessandra Todde ha evidenziato la necessità che “le amministrazioni locali e la PA capiscano l’importanza del trasporto integrato e dell’avere la stessa app di mobilità nelle diverse città. L’affermarsi delle energie rinnovabili impone anche un ripensamento della rete elettrica perché esse sono discontinue. Riguardo gli incentivi Il 1° decreto rilancio ha già fatto qualcosa ma dobbiamo abbattere i costi. La crisi automotive riguarda anche le auto invendute: occorre sostenere il comparto in generale”.

IL V2G - Un partecipante ha chiesto se si stanno sperimentando le reti elettriche intelligenti che “parlano” con le auto e Venturini ha puntualizzato che il vero V2G - scambi bidirezionali con cessione di energia - sarà operativo quando il costo batterie scenderà. La fase 1, già oggi, è staccare il veicoli in ricarica per aiutare una rete sotto sforzo, come Enel X sta sperimentando negli USA. Fra questa e lo scambio completo c’è una “fase 2”, ossia il sostenere la rete con cariche e scariche calibrate. Anche FCA sta sperimentando un “progetto pilota con Terna che usa le 500 elettriche per stabilizzare la frequenza e poi arriveremo, con punti di ricarica bidirezionali, al vero V2G. Obiettivo è fornire servizio ai  nostri clienti flotta, con veicolo fermo, perché essi possano vendere energia alla rete”. A questo punto chi vi scrive ha sollevato un dubbio: le flotte di car sharing, che useranno le auto molto di più, potranno contribuire al V2G? Il dubbio era fondato perché Roberto Di Stefano ha convenuto che il V2G ha molto più senso con le flotte aziendali, le cui auto passano più tempo ferme al parcheggio.

LA PAROLA AI PROTAGONISTI - La parola è poi passata agli esponenti di Università e aziende citate nella ricerca, come Livia Cevolini, la dinamicissima ceo di Energica Motor Company. L’azienda è il più grande costruttore di moto elettriche in Italia ed è fornitore unico per il campionato Moto E, la quarta classe della Moto GP. L’esperienza delle corse ha consentito di avere mezzi molto potenti e con grande autonomia, circa il doppio della concorrenza, che si caricano velocemente alle colonnine standard. Il fatturato è sestuplicato in 3 anni e in questo travagliato 2020 si è già raggiunto il 100% del 2019. Il COVID 19 ha colpito l’azienda, che ha una supply chain italiana all’85%, ma il mercato cresce molto più delle attese. Energica sta poi lavorando con Dell’Orto per motori più “terrestri” nella fascia da 8 a 30 kW.

RICICLARE È LA CHIAVE - Silvia Bodoardo del Politecnico di Torino ha anticipato un dispositivo che aumenta autonomia e diminuisce il tempo ricarica. Il suo laboratorio di elettrochimica partecipa al consorzio per le batterie “made in Europe”, insieme a ENEA. La professoressa ha spiegato che “si punta a costruire diverse Gigafactory e la formarne il personale. I criteri sono costo, prestazione e sostenibilità, con una second life per i materiali delle batterie. In Italia stanno nascendo molte realtà industriali vicino alle Università e ai Centri di ricerca e abbiamo vinto diversi bandi europei, cosa che ci permette di fare molta ricerca. Sono felice per l’Italian Battery Alliance, nata pochi giorni fa e che si sta sviluppando molto velocemente”.

IL DESIGN CHE GUARDA AVANTI - Silvio Angori, della Pininfarina, ha detto che i “designer sono presuntuosi perché pensano di poter rendere migliore il mondo. In effetti Pininfarina già dal 1976 aveva presentato un prototipo elettrico e poi Ethos, tre vetture - ibrida, elettrica, con motore a scoppio - sulla stessa piattaforma. Etabeta aveva un volume posteriore estensibile di 20 cm mentre nel 2008 è apparsa Bluecar, creata con il Gruppo Bolloré per il car sharing e in uso ancora oggi. Dopo vari altri modelli si è arrivati alla ipersportiva Battista, con più di 1000 CV in serie limitata”. Angori ha poi detto che “stiamo collaborando con Mahindra per nuovi modi di acquisto e abbiamo firmato 2 ruote elettrici e le wallbox per Green Motion. Il design può fare molto vestendo al meglio le tecnologi innovative e sostenibili”.

DUE RUOTE PER L’EXPORT - A nome di Atala ha poi preso la parola Massimo Panzeri: “l’azienda ha investito sull’elettrico già dal 2008, sull’esempio di Olanda e Germania molto ricche di piste ciclabili. Oggi abbiamo il 75% del fatturato sulle e-bike e siamo ben posizionati nei difficili mercati olandese, svizzero e tedesco. La bicicletta era un prodotto maturo, l’elettrico l’ha rivoluzionata: il software è ovunque e in azienda abbiamo profili specializzati e persino ingegneri aerospaziali per lavorare con leghe leggere. Devo dire che la pandemia da COVID-19 ha creato difficoltà ma ha anche spinto ulteriormente l’utilizzo della bici elettrica”.

LA MOTOR VALLEY DIVENTA ELETTRICA - L’ultimo contributo è stato quello di Francesco Paolo Ausiello di ART-ER, importante realtà che promuove la sostenibilità mettendo in contatto aziende del settore. Ausiello ha raccontato che “nella Motor Valley emiliana raccordiamo aziende, fornitori e società di ingegneria. I tempi sono maturi e si è quindi fondata E-Rmes per riunire competenze dalle fuel cell a motori, batterie, trasmissioni e così via. Flash Battery, per esempio, partecipa ai progetti europei finalizzati sviluppando Battery Management System di nuova generazione per celle Li-Ion. È specializzata nei progetti di nicchia, esporta in 54 paesi e il suo BMS si controlla da remoto per la manutenzione predittiva dei pack. Art-Er si occupa anche di mobilità urbana e ha un dimostratore per ‘comunità energetica’. Si tratta di un condominio con fotovoltaico e accumulo ottimizzato per scambio in rete e car sharing condominiale”. Cosa dire di più? Se la politica appoggerà questo fervore di idee l'Italia avrà un posto di rilievo nella mobilità sostenibile e noi saremo orgogliosi della genialità di queste e di tante altre persone.



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