PUNTI ANCHE AI MINORI - Il nuovo
Codice della Strada, già definito nei punti-chiave (
qui la news), sarà operativo da metà del
2015. Tra le varie riforme previste (dal reato di omicidio stradale all'apertura delle autostrade ai motoveicoli di 125 cm3) spicca l'estensione della
patente a punti anche per i minorenni: chi guida un motorino o una minicar con patente AM o moto e scooter con patente A1 potrà subire il ritiro, la sospensione o la revoca della patente anche se non ha compiuto 18 anni. E, in caso di violazione delle regole, potrà subire la decurtazione dei punti. Sul versante opposto, giro di vite, per gli ultraottantenni che, come i neopatentati, dovranno guidare vetture a potenza limitata (e rinnovare annualmente la patente).
MULTE UTILI - Non è solo questo l'unico punto che merita di essere sviscerato: contro l'uso disinvolto da parte dei Comuni per ripianare buchi di bilancio, la bozza di legge prevede che i proventi delle sanzioni per violazioni al codice della strada siano destinati per almeno il 15% ad un fondo ''da istituire nello stato di previsione del Ministero dell'interno, le cui risorse saranno finalizzate all'intensificazione dei controlli su strada'', e per almeno il 20% ad un ''Fondo, da istituire nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e trasporti, finalizzato a finanziare il Piano nazionale della sicurezza stradale e i relativi programmi attuativi''.
FUNZIONARI PIÙ CONTROLLATI - Senza dimenticare, inoltre, l'obbligo di redicontare quanto incassato con le delle multe, da parte degli enti titolari di funzioni di polizia stradale e dei proprietari delle strade. Per i quali sono previste delle sanzioni in caso di inadempienza questi obblighi: sulla carta, insomma, sarà più difficile trasgredire da parte dei funzionari. A proposito di burocrazia, viene attribuito ora al Ministero della Salute il compito di adottare ''linee guida cogenti in relazione alle attività di accertamento dei requisiti psicofisici per il conseguimento ed il rinnovo della patente'' per le commissioni mediche locali e i medici monocratici: quest'ultimo, più un atto dovuto che una reale novità.