PORTE CHIUSE - I dazi in Europa e negli Stati Uniti stanno frenando l’avanzata cinese nel settore automobilistico dei due continenti. Nonostante questo, la Cina è diventata il più grande produttore di automobili al mondo. Merito del mercato interno, che da solo fa numeri di tutto rispetto (23 milioni di veicoli venduti nel 2024) ma non solo. Infatti le case cinesi lo scorso anno hanno esportato 4,7 milioni di auto, triplicando il numero registrato solo tre anni prima. Ma dove finiscono tutte queste vetture? Come detto non in Nord America, dove il mercato è praticamente del tutto chiuso per le auto provenienti dalla Cina per via dei provvedimenti presi da Joe Biden (qui per saperne di più). È marginale la quota che arriva in Europa, per via dei dazi sulle elettriche, e anche in Giappone e Corea del Sud le case automobilistiche cinesi faticano a prendere piede, per via della preferenza dei clienti vero i marchi locali. E pure in India, un mercato potenzialmente con grandi numeri, le tensioni diplomatiche tra i due Paesi frenano gli affari delle case cinesi.
MERCATI ALTERNATIVI - Una volta trovate sbarrate certe porte i marchi hanno concentrato i propri sforzi verso altri mercati, conquistando il sud-est asiatico, il Medio Oriente, l’America Latina e l’Africa. Presi singolarmente si tratta di mercati marginali, ma insieme pesano per oltre 20 milioni di veicoli ogni anno, con numeri in costante crescita. Qui, favorite anche da un’industria automobilistica locale poco competitiva, le case cinesi sono cresciute esponenzialmente negli ultimi anni, passando da una presenza vicina allo zero a conquistare l’8% del mercato in Medio Oriente e in Africa, il 6% in Sud America e il 4% nel sud-est asiatico. Si tratta per lo più di auto con motori a combustione, ma l’obiettivo a lungo termine dei costruttori cinesi è quello di elettrificare questi mercati. Già ora le EV stanno aumentando in alcune parti del mondo in modo impronosticabile fino a poco tempo fa. In America Latina le auto elettriche rappresentano il 6% delle vendite totali, dopo essere raddoppiate nel 2024: in particolare in Brasile (che rappresenta il settimo mercato automobilistico al mondo) 7 nuove auto vendute su 100 sono elettriche e di queste 9 su 10 arrivano dalla Cina.
PRODUZIONI LOCALI - Secondo il rapporto di The Economist, le case cinesi non vogliono solo esportare i propri prodotti costruiti in Cina, ma puntano anche a produrre direttamente in loco (un po’ come sta avvenendo già in Europa), per eludere eventuali nuovi dazi, evitare spese di spedizione e avvicinarsi ai clienti. La BYD sta già costruendo veicoli in Tailandia e Uzbekistan e ha in programma di realizzare impianti in Brasile, Ungheria, Indonesia, Turchia e forse Messico. Altri marchi, come Chery, Changan, Great Wall e Saic, hanno tutti fabbriche all’estero già in funzione o in costruzione.