BASTA “SCONTI” - La Cina ha annunciato che le agevolazioni (riduzioni sui diritti di dogana sui veicoli importati) per i costruttori di automobili stranieri non saranno prorogati. Si tratta di una decisione già annunciata alla fine dell'anno scorso che dovrebbe salvaguardare i costruttori nazionali: dopo anni di forte crescita, anche l'economia cinese ha rallentato bruscamente: le immatricolazioni di nuove auto nel 2011 sono cresciute solo 2,5% contro il 32% del 2010 e il 46% del 2009.
NON SCORRE BUON SANGUE - La decisione adottata dal governo cinese sembra voler colpire in particolar modo i costruttori americani, a dimostrazione che tra Cina e Usa i rapporti continuano a non essere dei più distesi. Infatti, secondo il ministro dell'economia cinese, la politica del goveno Obama, volta a sostenere tramite sussidi e sgravi fiscali i costruttori (americani e non) che producono e tornano a produrre negli Usa, arrecherebbe danno alla Cina. Una posizione aggravata anche dalla decisione del governo Usa di imporre dei dazi sull'importazione in America di pneumatici di costruttori cinesi.
GENERAL MOTORS LA PIÙ COLPITA - Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa Bloomberg, la General Motors, che proprio alle vendite in Cina deve la sua leadership sul mercato mondiale, vedrà aumentate del 12,9% le tasse sui modelli importati, mentre saliranno dell'8,8% quelli della Chrysler. I dazi possono arrivare fino al 21,5% in più Le vetture costruite negli Usa dalla BMW e dalla Mercedes, invece, subiranno un ricaro rispettivamente del 2 e 2,7%.