UN MOTORE SOGNATO DA SEMPRE - Così vulcanico e imprevedibile tanto nei pensieri quanto nelle azioni, chissà cosa penserà da lassù della sua cara azienda, ora che, dopo mille peripezie, grazie ai capitali cinesi della Ideal Team Venture si è rimessa in pista ed è tornata a costruire auto da sogno. Non è un mistero che il desiderio più grande di Alejandro De Tomaso, che negli anni ’50 aveva lasciato la sua Argentina per inseguire i suoi sogni di pilota In Italia, prima con la Maserati e poi con la Osca, era sempre stato costruirsi “in casa” il miglior motore V12 possibile. Ce n’è voluto di tempo, ma quel giorno comincia finalmente a intravedersi all’orizzonte. Traendo spunto da alcuni vecchi disegni ritrovati nell’archivio storico aziendale, è proprio a un dodici cilindri a V di 60° aspirato, che i progettisti hanno pensato per rendere indimenticabile la supercar che vedrà la luce la prossima estate, ma della quale la casa ha già diffuso le prime immagini ufficiali. Si chiamerà De Tomaso P900 e promette di essere ancora più esclusiva della precedente P72, il modello che nel 2019 aveva riportato sotto i riflettori l’azienda che Don Alejandro aveva fondato a Modena esattamente sessant’anni prima.
PER IL V12 CI ANDRÀ UN PO’ DI PAZIENZA - Progettata da Jowyn Wong e Jacub Jodlowsky, lo stesso tandem che ha portato dal foglio bianco alla strada l’Apollo IE e la citata P72, la De Tomaso P900 richiama il mito delle più affascinanti Sport Prototipo degli anni ’60 e ’70. Sarà costruita in soli 18 esemplari: sono quasi tutti già prenotati, con diritto di prelazione per chi, in garage, una De Tomaso già ce l’ha. Per chi volesse farsi sotto, comunque, c’è ancora tempo, ma serve un assegno da 3 milioni di dollari. Staccandolo, si anche accesso all’esclusivo programma De Tomaso Competizione: oltre a un ricco calendario di eventi e gare in pista e a un team di ingegneri e meccanici a completa disposizione dei piloti, l’azienda offre il rimessaggio dei bolidi nella sua sede nei pressi del Nürburgring, dove sono stati progettati e dove oggi prosegue il loro sviluppo. Sviluppo che, almeno per quanto riguarda il motore, si concluderà solo a fine 2024. I clienti che temono di “consumarsi” dall’impazienza, comunque, potranno ricevere le chiavi prima,“accontentandosi”, finché il dodici cilindri non avrà superato gli ultimi test, di un V10 strettamente imparentato con il motore della Benetton B197 di Formula 1.
“ZAMPINO” ECCELLENTE - Al di là di un’aerodinamica avanzatissima (che, tra l’altro, prevede un flap posto sull’ala posteriore del tutto simile al DRS delle monoposto di F1), il pezzo forte della De Tomaso P900 è il suo potente motore V12, collocato al centro della vettura e collegato alle sole ruote posteriori da un cambio sequenziale realizzato dalla specialista Xtrac. Il blocco motopropulsore pesa meno di 220 kg, a fronte di un peso a vuoto della vettura che stando ai dati forniti dalla casa, grazie a un uso estensivo della fibra di carbonio - materiale con cui è costruita sia la vasca del telaio sia la carrozzeria - dovrebbe attestarsi intorno ai 900 kg. Al progetto del motore, che è alimentato con carburanti sintetici e sprigiona una potenza massima di 900 CV a ben 12.300 giri, insieme ai tecnici della De Tomaso hanno lavorato i colleghi della Capricorn, rinomata azienda tedesca attiva da decenni nella produzione di componenti per i team che partecipano ai principali campionati mondiali per auto e moto da corsa, dalla Formula 1 alla Nascar, dal WRC alla Moto GP.