NEL CUORE DELL’AZIENDA - Le due principali sedi dell’Audi, a Ingolstadt e Neckarsulm, sono stati oggetto di perquisizioni ordinate dalla magistratura inquirente di Monaco di Baviera. Le operazioni sono state effettuate in relazioni alle indagini in corso sulla regolarità di 210.000 veicoli venduti in Europa. L’ipotesi di reato è che le auto fossero dotate di dispositivi irregolari che permettevano di superare i test di omologazioni nonostante che le auto in realtà avessero emissioni superiori al lecito.
SECONDO CAPITOLO - Le perquisizioni di ieri sono venute dopo altre effettuate nei mesi scorso, anche in abitazioni di manager dalla casa. Allora era stato detto che le indagini riguardavano le circa 90.000 auto con il motore turbodiesel V6 3.0 vendute negli Usa dal 2009 al 2015, con esclusione di quelle distribuite in Europa. Ora invece l’attenzione della magistratura si sarebbe spostata sull’operato dell’Audi in Europa. L’episodio è ancora legato direttamente al grande scandalo chiamato Dieselgate, scoppiato nel settembre del 2015 e che ha coinvolto il gruppo Volkswagen. L’Audi già nel novembre del 2015 aveva ammesso che i suoi veicoli dotati del propulsore V6 di 3 litri erano dotati di un sistema che negli Stati Uniti è illegale.