ATTENZIONE AI VIRUS - L’elettronica delle vetture è sempre più evoluta e interconnessa a internet: i sistemi Bluetooth consentono il collegamento con smartphone e pc; il router crea nell’abitacolo una rete per consentire ai passeggeri di navigare con cellulari e pc; di recente qualche costruttore ha persino realizzato dispositivi per avviare la vettura o parcheggiarla con il telefonino. Collegati in rete, però, i controlli elettronici delle automobili diventano “visibili” anche dai pirati informatici e occorre proteggerli da possibili attacchi e, naturalmente, dai virus. L’allarme arriva da McAfee, uno dei più noti produttori di software antivirus per computer, e da Escrypt, società tedesca specializzata nella sicurezza informatica, che analizzano in uno studio i possibili scenari.
GIÀ FATTI DEI TEST - Ma è così facile entrare nei sistemi informatici di un’auto? Nelle università di San Diego, in California, e di Washington, alcuni ricercatori si sono inseriti nell’elettronica di bordo con un programma “fatto in casa” e un pc portatile provvisto di una porta dati, ma anche tramite il collegamento Bluetooth . Altre università americane (del Sud Carolina e la Rutgers University del New Jersey) hanno dimostrato che si può entrare nel sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici e nell’immobilizer. Ed è a rischio pure la privacy dei passeggeri: utilizzando appositi ricevitori si può intercettare la rete di comunicazione fino a 40 metri dalla vettura. Oppure, se a bordo c’è un sistema che si collega a internet con Facebook per mostrare agli amici in quale luogo ci si trova, è possibile “rubare” i dati personali.
PROTEGGERE I DATI - Naturalmente questa ricerca è un’autopubblicità: Mc Afee e Encrypt mettono a disposizione la loro esperienza per entrare in questo nuovo mercato, ma l’allarme è reale, perché un’auto rubata o resa inutilizzabile è un problema più serio di un pc violato da un hacker. E a questo proposito le due società portano come esempio quel che è avvenuto nei primi anni 80, quando le prime vetture equipaggiate di immobilizer venivano rubate facilmente duplicando i codici non protetti, finché, solo alla fine del decennio, l’impiego di codici crittografati ha stroncato il fenomeno. E invitano le case a proteggere bene la rete elettronica di bordo.