I RICCHI CHE CHIEDONO L'ELEMOSINA - Continua la saga che riguarda gli sconti carburante nei fine settimana proposti da grandi (e ricchissime) compagnie petrolifere nelle stazioni di servizio autostradali. Dopo la protesta dei benzinai delle tangenziali milanesi (leggi qui la notizia), ora è la Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti (Figisc) a mettersi in allarme. Quello che leggiamo nel loro sito (vedi qui) ci fa tornare alla mente parole di Collodi: “Geppetto prese subito gli arnesi e si pose a intagliare e a fabbricare il suo burattino. Che nome gli metterò? – disse fra sé e sé – Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna. Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi…e tutti se la passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l’elemosina.”
LA "CAMPAGNA 20 CENTESIMI" - Chi è, nel nostro caso, il “ricco che chiede l’elemosina” ce lo spiega la comunicazione urgente che la Figisc ha fatto ai gestori Esso e Tamoil. Eccola: “Venuti a conoscenza che le strutture Esso del territorio – con una iniziativa unilaterale ed in nessun modo concordata con le Rappresentanze di Categoria - stanno da oggi contattando i singoli Gestori per fare sottoscrivere un impegno di compartecipazione agli sconti del fine settimana (Esso Self Più) del valore di 0,020 euro/litro, Figisc dà indicazione ai Gestori Associati di non aderire e di non sottoscrivere alcun impegno alla compartecipazione.” A quanto ammonti esattamente per i benzinai l’onere di questo “impegno di compartecipazione agli sconti” non lo sappiamo, ma, pur tartassati dal caro-pieno, non possiamo non solidarizzare con i gestori delle stazioni di servizio, se non altro perché la Esso fa bella figura con gli automobilisti e vuol mandare ad altri il conto da pagare. Infatti, precisa la Figisc: “La motivazione per non sottoscrivere l’impegno di compartecipazione agli sconti è la mancanza di ogni convenienza economica per il Gestore, che si vede dimezzato il margine, è costretto a sopportare costi di gestione durante la settimana senza un adeguato ritorno di vendite al di fuori del week end, a subire una decurtazione di tutte le attività accessorie e, infine, è ulteriormente relegato ad un ruolo sempre più marginale ed alla progressiva espulsione dal settore distributivo.”
UN COLOSSO VECCHIO DI 125 ANNI - Forse vale la pena di ricordare che alla Esso Italiana fanno capo due raffinerie, e che possiede la seconda rete di distribuzione del mercato italiano per volumi di vendita. Fa parte della ExxonMobil, che negli ultimi 125 anni si è trasformata da azienda statunitense per la commercializzazione di petrolio per illuminazione a livello locale, nella più grande società petrolifera e petrolchimica del mondo. Suona strano che un’azienda di tale portata chieda “l’elemosina” ai suoi venditori. Ma forse è anche così che si diventa ricchi.