TOP MANAGEMENT ALLA SBARRA - Il 5 novembre prossimo presso la nona sezione penale del Tribunale di Milano inizierà il processo contro sei ex-top manager dell’Alfa Romeo accusati del reato di omicidio colposo per la morte di 15 lavoratori della fabbrica di Arese (foto sopra) colpiti dal cancro che secondo l’accusa sarebbe stato causato dall’esposizione all’amianto.
IL VERTICE FIAT-ALFA ROMEO - I dirigenti rinviati a giudizio sono Giorgio Garuzzo e Paolo Cantarella, rispettivamente ex presidente ed ex amministratore delegato della Fiat Auto, Corrado Innocenti e Vincenzo Moro ex amministratori delegati dell’Alfa Romeo; Giovanni Battista Razelli e Piero Fusaro, ex presidente e amministratore delegato della società Alfa Lancia Industriale (società del gruppo Fiat Auto a cui fece capo l’Alfa Romeo). In pratica tutti i vertici societari Alfa Romeo negli anni in cui i quindici dipendenti deceduti hanno lavorato presso lo stabilimento di Arese.
ANNI 80-90 - La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal pubblico ministero Maurizio Ascione secondo cui il cancro (in gran parte mesotelioma pleurico) sviluppato dai quindici lavoratori deceduti sarebbe stato originato dalle fibre di amianto respirate nello stabilimento Alfa Romeo dove tra gli Anni 80 e 90 lavoravano senza le necessarie protezioni.
NON SOLO FIAT - Il processo al top management dell’Alfa Romeo di Arese viene dopo quelli aperti nei confronti di responsabili di diverse altre grandi aziende dell’area milanese, come la Franco Tosi (8 manager a giudizio per la morte di 33 dipendenti), Breda-Ansaldo (9 manager a processo per il decesso di 11 lavoratori) e Pirelli (due processi, con 11 manager a giudizio per 43 addetti colpiti da cancro).