Factory 56, la punta di diamante delle fabbriche Mercedes

SINERGIA UOMO-ROBOT - Abbiamo visitato la Factory 56, fiore all’occhiello dello storico impianto produttivo di Sindelfingen della Mercedes (qui si produceva una delle auto più celebri del marchio: la 300 SL “Gullwing” degli anni 50). Situata nei sobborghi di Stoccarda e inaugurata nel 2020, la Factory 56 è un polo industriale altamente automatizzato e digitalizzato che conta più di 1.500 lavoratori (in totale a Sindelfingen ce ne sono 35.000), si sviluppa su una superficie di 220.000 metri quadrati e rappresenta lo standard che la casa tedesca conta di replicare negli altri suoi stabilimenti. Al suo interno trova posto un’infrastruttura digitale interconnessa con una rete 5G, che consente a esseri umani e robot di lavorare congiuntamente con maggiore efficienza: un esempio è la produzione della berlina di lusso Classe S, che, secondo la casa, richiede il 25% di energia in meno rispetto a quella del modello precedente. Un altro aspetto interessante della Factory 56 è la flessibilità della catena di montaggio: si susseguono uno dietro l’altro modelli diversi, con motore termico o a batteria, e la fase di abbinamento fra scocca e il sistema di trazione avviene in meno di un minuto. Lo stabilimento è inoltre studiato per limitare l’impatto sull’ambiente: si fa largo uso di pannelli solari per ottenere una parte significativa dell’energia necessaria alla produzione.

QUI NASCONO LE PIÙ LUSSUOSE -  La Factory 56 è dove nascono le vetture più “ricche” del marchio tedesco. Qui prendono vita l’ultima generazione della Mercedes-Benz Classe S e le sfarzose Mercedes-Maybach Classe S ed EQS, che, ci hanno detto, sono destinate in gran parte alla Cina. Per garantire standard qualitativi ai massimi livelli, robot con lettori laser verificano le tolleranze dimensionali su tutto il corpo vettura e comunicano a operai specializzati eventuali discrepanze, così che possano correggerle manualmente. Al termine del tour all’interno della Factory 56, visitiamo il Center of Excellence, una lounge riservata ai clienti più facoltosi, all’interno della quale è conservata la Daimler Reitwagen del 1885 (la prima motocicletta della storia), oltre a lussuosissimi modelli (anche blindati) con liste di accessori e personalizzazioni praticamente “sterminate”.

PARCHEGGIO SENZA GUIDATORE - Prima del rientro in Italia prendiamo parte a una dimostrazione sul funzionamento dell’Intelligent Park Pilot, il sistema di parcheggio senza conducente (il primo autorizzato per l’uso commerciale al mondo) già attivo nell’aeroporto di Stoccarda per determinati modelli della casa tedesca. Tramite l’app Mercedes Me dello smartphone, si prenota in anticipo un posto auto e si lascia il veicolo in una zona dedicata. Una volta che tutti i passeggeri sono scesi si può avviare l’operazione dal cellulare. Ricevuta la conferma che l’Automated Valet Parking (il sistema di controllo del parcheggio) ha preso il “comando” della vettura, il proprietario può allontanarsi tranquillamente dall’auto. Quest’ultima interagisce con i sensori installati sul soffitto e sulle pareti (forniti dalla Bosch), che la “guidano” al posto a lei riservato, parcheggiandola in autonomia (i sensori dell’auto vengono usati solo evitare urti frontali e laterali). Quando i clienti tornano per il ritiro, basta confermare l’operazione dall’app e il veicolo esce e si dirige verso l’area di consegna. Al momento sono sette i modelli della gamma Mercedes già equipaggiati con questa tecnologia: Classe S, EQS, EQE, Classe E berlina e station wagon e le suv EQE ed EQS.