NUBI IN VISTA - Il 2019 sarà un anno difficile per i conti economici di tante case automobilistiche, che subiranno un rallentamento dopo l’aumento dei costi, la flessione delle vendite in Cina e la mancata ripresa del mercato europeo. Ne risente anche la FCA, come evidenziano i risultati del primo trimestre 2019, quando il gruppo italo-statunitense ha incassato meno soldi e venduto meno auto rispetto al periodo gennaio-marzo dell’anno scorso. Il giro d’affari ad esempio è calato del 5%, raggiungendo i 24,48 miliardi di euro, mentre l’utile netto ha perso il 47% e si è attestato a 508 milioni di euro. Il primo trimestre è stato negativo anche sul fronte delle consegne, diminuite del 14% a 1.037.000 di veicoli.
BUONE NOTIZIE DAL SUD AMERICA - L’area più redditizia al mondo per la FCA rimane quella del Nord America, dove il costruttore ha incassato 16,06 miliardi di euro (356 milioni in meno di un anno prima) e venduto 556.000 automobili (90.000 in meno). I numeri sono in calo, ma la FCA può dirsi soddisfatta per il buon esordio del pick-up Ram 1500, un modello fra i più venduti e redditizi di tutto il gruppo. La FCA ha visto diminuire le vendite e il giro d’affari anche in Europa, dove il fatturato è sceso di 570 milioni di euro (a 5,07 miliardi) rispetto a gennaio-marzo 2018 e le consegne sono diminuite di 44.000 unità, attestandosi a 317.000 automobili. I dati del bilancio sono negativi anche in Asia, mentre in Sud America sono aumentati giro d’affari (42 milioni in più, a 1,93 miliardi) e utile lordo (31 milioni in più, a 105 milioni).
MOMENTO NO PER LA MASERATI - Il marchio della FCA messo peggio resta la Maserati che, in attesa dei nuovi modelli, non riesce ancora a risollevarsi dopo il tonfo dell’anno scorso: fra gennaio e marzo 2019 la casa di lusso ha venduto 5.500 automobili (erano 9.400 nel trimestre dell’anno scorso) e perso 283 milioni di fatturato, sceso a 471 milioni di euro. Il guadagno al lordo delle tasse, in questo periodo, è passato da 86 milioni a 11 milioni di euro.