BILANCIO SENZA “MACCHIE” - Nonostante un’altra stagione con pochi successi in Formula 1, la Ferrari può consolarsi guardando i dati di bilancio relativi al terzo trimestre del 2019. Fra luglio e settembre 2019 il Cavallino ha consegnato 2.474 automobili in tutto il mondo, 212 in più rispetto allo stesso periodo del 2018, mentre il giro d’affari è cresciuto a 915 milioni di euro (77 milioni in più) e il margine di guadagno al lordo delle tasse ha raggiunto i 227 milioni di euro, 24 milioni in più rispetto al terzo trimestre del 2018. Nei primi nove mesi del 2019 la Ferrari ha consegnato 7.755 auto, 902 in più del 2018, incassando 2,839 miliardi (264 milioni in più) e registrando un guadagno di 698 milioni al lordo delle tasse, in crescita di 67 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
L’EUROPA FA DA TRAINO - L'incremento delle consegne è dovuto, sia alle Ferrari con motore a otto cilindri, aumentate del 9,5% rispetto al terzo trimestre del 2018, si a quelle con dodici cilindri, cresciute dell’8,9%. L’area geografica più redditizia continua ad essere quella di Europa, Medio Oriente e Africa, con 1.143 consegne (138 in più), mentre le Americhe e la Cina restano pressoché invariate: la Ferrari è passata da 700 a 702 auto nelle Americhe e da 162 a 159 in Cina. Le vendite però sono aumentate da 325 a 400 unità nel resto della regione asiatica. Nel terzo trimestre sono aumentati di 92 milioni (da 616 a 708 milioni) i proventi della vendita di auto e parti di ricambio. Sono 46 i milioni incassati dalla vendita di motori alla Maserati: nel 2018 questa voce d’incasso aveva fruttato 70 milioni.
MIGLIORATI GLI OBIETTIVI - Alla luce dei positivi risultati, la Rossa ha deciso di correggere al rialzo le stime per fine anno, che dovrebbe concludersi con ricavi pari a 3,7 miliardi e un utile lordo di 920 milioni. A inizio 2019 erano stimati ricavi per 3,5 miliardi e un utile lordo fra 850 milioni e 900 milioni.