La Fiat Topolino è tornata

...difatti....l'hai visto il video?...si ribalta con poco!

Guarda caso c'era chi faceva il video appostato sulla curva dove le Formula 1 non la percorrono manco a 50km/h. E anche all'interno c'era una camera pronta a riprendere la ... Almeno i 2 ... che erano dentro non si sono fatti male. Magari con un'altra microcar si sarebbe rotte le ossa invece la gabbia della Ami li ha protetti. È uno dei vantaggi del progetto nato da una Casa automobilistica e non da dei piccoli imprenditori oltre che al basso costo dovuto all'intelligenza del progetto stesso.

si dimentica che la ami o questa si guida a 14 anni, tutte quelle citate da te no. è noto che i quadricicli (leggeri o pesanti) costino molto di più in proporzione per una questione di numeri. e pensare che la ami è più economica della maggior parte dei quadricicli leggeri termici. questa è una versione speciale coserà di più ma immagino faranno la versione normale anche delle topolino sulla falsariga della ami. oggi una ami si porta a casa con meno di 6k, una la mt07 ce ne vogliono 8

Quindi questa Fiat Topolino non è sostanzialmente una Citroen Ami senza portiere dalla quale si differenzia solo per l'agghiacciante design pseudo vintage "all'italiana". Quindi il Gruppo Stelantis non offre negli stessi mercati ben cinque brand generalisti dalla personalità ormai molto annacquata, tutti sovrapponibili e intercambiabili, al di là delle ovvie economie di scala. Lei non è d'accordo, fatto che ha espresso con un misto di scarsa educazione e la capacità di argomentazione di un paramecio. Forse, con uno sforzo non banale, potrebbe riuscire a mettere insieme una risposta più articolata. Forse.

Osso quando ti incaz..i dici cose condivisibili

Certo, lo stesso discorso vale anche per la Corea; sono paesi esportatori e comprano i loro prodotti domestici, risaputamente ottimi. Il Giappone è peraltro un protettorato USA de facto, nonostante le notevolissime differenze da pressoché ogni punto di vista, e può quindi fare quello che vuole. E la Corea è sulla stessa strada, dopo la crisi delle tigri asiatiche indotta proprio dagli States. Seguirà, ma chiaramente su altra scala e con altre tempistiche, la Cina. È esatto quel che dici: è una minoranza, e in un contesto particolare aggiungo. Non è certo la "finta" Europa unita, un progetto buttato giù a tavolino dai soliti noti, un gran regalo alla Germania per tenersela buona dandole un mercato e una valuta tutti suoi. Un mercato fatto anche di fornitori, certo, e noi siamo tra i primi e i tra i più bravi (finché ci lasciano vivere). Il tutto però rispetto a prodotti per i quali le bandierine non contano una beata f4va, anzi, l'unica cosa che deve campeggiare sono i loro marchi, in molti casi almeno e al più potendo mettere bene in mostra i nostri. Ed è comunque un mercato, quello giapponese (se sto intendendo bene ciò che hai scritto) che banalmente non basta per sostenere un settore come quello dell'automotive; è banale lo so, ma è così. E posso capire che lì, ma anche in Corea dove ho vissuto per un periodo, certe cose vengano apprezzate proprio perché esotiche, perché provengono da "mondi lontani", per tanti versi. Facciamo esattamente lo stesso noi con le jdm del resto, e lì sì che ci mettiamo le bandierine giapponesi magari (come anche su certe moto), ma sono prodotti particolari, da appassionati, e gli appassionati non hanno confini. Il mercato delle commodity, e le auto alla fine lo sono, sebbene non in senso proprio, ebbene quel mercato, segue logiche molto più fredde, perfino brutali in certo senso, in certi casi. Fare bragging in Europa come negli USA, ad esempio, fa apparire gli italiani patetici, ma sarebbe lo stesso per giapponesi, tedeschi, ecc. (che infatti evitano accuratamente e intelligentemente). Ribadisco, il Made in Italy, concetto abbastanza astratto che può virtualmente valere per qualsiasi nazione, è già una forma e manifestazione di nazionalismo in sé, ovvio ma è così. Un nazionalismo "depotenziato", reso solo simbolico, ma maledettamente reale nella sua inconsistenza, se non sul piano commerciale (e qui si torna al discorso "prodotto-nazione", che nulla centra col concetto di nazione, che nemmeno esiste più). Magari il Made in Italy va bene, come detto e in generale, per "pezze, pizze e pezzi" d'arredamento assortiti; tutta robetta alla fine, non certo degna d'una vera potenza industriale e a prescindere dal mktg, dai relativi marchi che figurano in ogni dove (del resto se non fanno quello...) e dai ricarichi iperbolici che riescono ad applicare (che chiudono il cerchio in relazione alle costosissime politiche di mktg messe in campo). Se leggi bene, l'Union Jack io dico che ha un suo senso, una sua storia, una sua ragion d'essere. Pure a me non piace sui fanali (perché il troppo stroppia, come si suol dire), ma altrove ci sta, anche sul tetto, certo. Quanto alla Vespa di tua moglie, i Mods inglesi usavano apporgli quell'emblema, che chiami giustamente coccarda e che è il simbolo della Royal Air Force, con gli stessi colori della Union Jack, non a caso. Da cui la trovata di riprenderlo coi nostri colori in una sapiente opera sia di nazionalismo, certo, sia anche di rimando ad un fenomeno che fu, e che ha segnato la storia del marchio, positivamente, internazionalizzandolo. Vespa è oggi un vero brand a sé che non ha certo bisogno di bandiere per essere riconoscibile. E infatti sono lasciate alla discrezione del cliente, alla scelta d'un dato allestimento, ecc. Vespa ha un'identità fortissima e s'è di fatto staccato da Piaggio, rimanendo nel gruppo, ovvio. Piaggio è oggi infatti, come ben sai, il nome di un gruppo di aziende, tutte di successo e tutte con una propria identità ben precisa. E tutte riconoscibili come italiane e disegnate (anche progettate intendo) in Italia. Pure i tedeschi fanno di certe operazioni, ma con prodotti di nicchia ed "esotici" come Lamborghini e Ducati, ma lì ci sta, non sono marchi generalisti, non sono certo "commodity". E poi il motociclismo è un'altra storia: è una passione e dove c'è passione c'è trasversalità totale: unisce. L'automotive nella sua accezione generalista è tutt'altro discorso, e siccome frequenti i commenti di questo sito, dovresti ben saperlo. Un caro saluto

allora la Topolino è quella cosa che tutte le mattine ci depositi dentro.