
Le novità della Fiat partono da due piccole con cambio manuale a sei marce, già ordinabili e con consegne imminenti: la 500 ibrida appena presentata (qui il primo contatto) e la Grande Panda 1.2. Quest’ultima, rispetto all’ibrida automatica fa risparmiare € 2.000 e ha 101 CV anziché 110 CV. Come la mild hybrid, ha la distribuzione a catena anziché a bagno d’olio e il turbo a geometria variabile.

Anche la Fiat 600, nel corso del 2026, riceverà il 1.2 a benzina con trasmissione manuale della Grande Panda: attesi prezzi da poco meno di 23.000 euro. In più, sono attese anche delle sportiveggianti varianti Abarth Line che, però, non dovrebbero ricevere modifiche meccaniche.

Ben più corposi invece gli interventi necessari per la Fiat Grande Panda 4x4, di cui la casa ha già presentato mesi fa una concept (foto qui sopra): quasi certamente è 1.2 mild hybrid con cambio robotizzato a doppia frizione, con le ruote dietro mosse da un’unità a corrente. Uno schema simile a quello della Jeep Avenger 4xe, che usa lo stesso principio, quando la carica della batteria si esaurisce, il tre cilindri turbo fa girare il motore elettrico nel cambio, trasformandolo in un generatore di corrente: la trazione rimane integrale finché dura la benzina. Arriva a fine 2026 e non costerà meno di 25.000 euro.

Verso metà 2026 la Pandina sarà ordinabile anche in versione a Gpl: come quella a benzina usa un 1.0 da 65 CV con tecnologia mild hybrid a 12 volt, abbinato al cambio manuale. Dovrebbe partire da poco meno di € 18.000. Sempre per la città un’inedita microcar a quattro posti: una sorta di “grande Topolino” omologata come quadriciclo pesante L7 (peso fino a 400 kg, potenza massima fino a 15 kW e guidabile dai 16 anni). Arriva fra il 2026 e il 2027 e dovrebbe costare meno di 15.000 euro.

La novità più attesa ancora non ha un nome ufficiale: è una crossover lunga circa 440 cm (qui sopra il nostro disegno) derivata dalla Grande Panda (proprio come la Citroën C3 Aircross lo è dalla C3). Anche a sette posti, è sicuramente 1.2 ibrida mild, con 110 o 145 CV e cambio robotizzato a doppia frizione; in forse la 1.2 manuale da 101 CV. L’elettrica ha una batteria da 44 o 51 kWh, per un’autonomia omologata rispettivamente attorno a 300 e 400 km. Prezzi indicativi da 20.000 euro e inizio delle consegne fra fine 2026 e inizio del 2027.

La crossover media di cui abbiamo scritto nel paragrafo precedente avrà una “sorella” con cui condivide la meccanica e il prezzo. È per ora conosciuta col nome Fastback (che, però, non sarà quello definitivo): anche lei lunga circa 440 cm, ha però un tetto con andamento ad arco come le coupé (qui sopra il nostro disegno). Entrambe le vetture nascono nella fabbrica marocchina di Kenitra, da poco ammodernata.
A fine 2029 arriva la nuova generazione della Fiat 500: dovrebbe, come oggi, nascere nello stabilimento torinese di Mirafiori ed essere sia elettrica sia ibrida. Per la seconda, è però atteso il cambio automatico e il 1.0 attuale (di origine FCA) dovrebbe lasciare il posto alla più recente evoluzione del 1.2 oggi usato su molte vetture del gruppo Stellantis. Secondo le ultime indiscrezioni, la prossima 500 dovrebbe usare un’evoluzione della piattaforma attuale: la Stla Small (la più piccola di quelle nate dopo la fusione di FCA e PSA in Stellantis) non consentirebbe di produrre auto corte come la Fiat 500.

La prossima generazione della Pandina (qui sopra in un disegno di Avarvarii) userà la stessa meccanica della futura 500 e sarà elettrica o ibrida (forse anche manuale a benzina). Dovrebbe conservare le dimensioni compatte dell’attuale (che sono uno dei motivi del suo successo) ed essere prodotta, come oggi, nello stabilimento di Pomigliano. Si farà però aspettare: non arriva prima del 2030.




































