ADESSO È UFFICIALE - Come anticipato ieri da Marchionne, oggi viene ufficializzato il passaggio della Fiat dal 25 al 30% del capitale della Chrysler Group LLC, che è il nome completo del gruppo americano. Come annuncia la Chrysler in un comunicato, il passaggio è la conseguenza del raggiungimento del secondo dei tre obiettivi legati ai risultati dell'azienda concordati con il governo americano per la “scalata” Fiat (nella foto Sergio Marchionne, a sinistra, con Mike Manley amministratore delegato della Jeep).
SECONDO PASSO - Il secondo obiettivo prevedeva il raggiungimento di ricavi complessivi di 1,5 miliardi di euro, legati alle vendite fuori dal Nafta, il mercato unico costituito da Stati Uniti, Canada e Messico, realizzati dopo il 10 giugno 2010. Ci sono altri due obiettivi vincolanti, che sono stati raggiunti. Il primo è l'accordo che preveda la distribuzione di uno o più prodotti della Chrysler nel 90% dei concessionari brasiliani ed dell'Unione Europea della Fiat (obiettivo che la casa americana ottiene apponendo il marcio Fiat o Lancia su alcuni prodotti (Fiat Freemont oppure Lancia Thema e Voyager). Il secondo è l'utilizzo della tecnologia Fiat sulle auto della Chrysler.
PUÒ PASSARE AL 35% - A oggi la compagine societaria della Chrysler Group LLC è così formata: Il sindato Uaw Veba ha il 59,2%, la Fiat il 30%, il Ministero del tesoro americano l'8,6%, il governo canadese il 2,2%. Secondo il contratto stipulato con il governo Usa, la Fiat ha la possibilità di passare al 35% della proprietà attraverso il raggiungimento di un altro obiettivo: costruire negli Stati Uniti una vettura che percorra in media 40 miglia per gallone (14 km/l) bastata su una piattaforma e sulla tecnologia Fiat.