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Formula 1: Fernandes vende la Caterham

03 luglio 2014

Il magnate anglo-malese passa la mano a una cordata svizzero-araba; Albers nuovo Team Principal. Nulla cambia per le altre aziende del Gruppo Caterham.

Formula 1: Fernandes vende la Caterham
MOLLO E MI CANCELLO - “La F1 non ha funzionato, ma amo le auto della Caterham”: con questo messaggio su Twitter il patron Tony Fernandes, magnate anglo-malese proprietario della compagnia aerea AirAsia, getta la spugna. La delusione deve essere stata molta, visto che - subito dopo - ha cancellato il proprio account. Finisce così dopo quattro anni l'avventura di Fernandes, che ha fondato il team Caterham nel 2009, correndo in Formula 1 come Lotus Racing nel 2010 e come Team Lotus nel 2011, prima che un lungo contenzioso con la Lotus desse ragione a quest'ultima sull'uso del nome. D'altronde, i propositi di vendita in caso di un'ennesima delusione erano stati confermati dallo stesso Fernandes in tempi non sospetti, prima che iniziasse la stagione 2014. 
 
ASSETTO INVARIATO - Cambia solo la parte relativa alla Formula 1 in seno al gruppo Caterham: come recita il comunicato ufficiale, “Tutti gli altri marchi del Gruppo - Caterham Cars, Caterham Composites, Caterham Technology & Innovation (CTI), Caterham Racing (GP2), Caterham Moto Racing Team (Moto2) and Caterham Bikes, rimangono parte essenziale del Gruppo Caterham sotto la direzione del CEO Graham Macdonald e degli azionisti Tony Fernandes e Kamarudin Meranun”.
 
VECCHIA CONOSCENZA - La nuova proprietà fa capo a Colin Kolles, romeno con esperienze in Formula 1 nei team Jordan, Spyker e Force India: rappresenta una cordata di investitori svizzeri e arabi. Kolles non avrà ruolo attivo all'interno della squadra, il che fa pensare che il manager non farà da ponte tra l'attuale Caterham e il team Forza Rossa, che ha richiesto l'iscrizione al Mondiale di Formula 1 nel 2015. Nel frattempo, il Team Principal Cyril Abiteboul si è dimesso, e al suo posto è stato chiamato l'olandese Christijan Albers, che - tra il 2005 e il 2007 - ha corso con Minardi, Midland e Spyker, ottenendo come miglior risultato un quinto posto nel Gran Premio degli Stati Uniti, ricordato per le sole sei vetture al via.
 
UN PO' DI ITALIA - Ad affiancare Christian Albers nel ruolo di Team Principal, l'italiano Manfredi Ravetto, nuovo amministratore delegato della società. Per la nuova dirigenza il compito è già delineato: dare continuità tecnica a una squadra che in molti davano sull'orlo del fallimento e, successivamente, prevedere eventuali piani di rilancio. Quest'anno, se il debuttante Marcus Ericsson è stato costretto a remare pressoché costantemente nelle retrovie, non è andata molto meglio al più esperto Kamui Kobayashi, che ha raggranellato un tredicesimo posto a Monaco come migliore risultato.


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Ritratto di MatteFonta92
3 luglio 2014 - 11:39
3
Alla fine qualcuno che comprasse la "baracca" l'hanno trovato... che dire, buona fortuna ai nuovi proprietari del team di F1, ci sarà davvero tanto da lavorare se vogliono portare la Caterham nelle posizioni di rilievo!
Ritratto di onavli§46
3 luglio 2014 - 13:05
in questi attuali passaggi ai nuovi proprietari, non penso e non credo proprio che la situazione cambierà. Neppure nel "circus" della F1, avrà ulteriori possibilità di sviluppo. Cambia il direttore d'orchestra, gli orchestrali, ma la musica sarà sempre la stessa.
Ritratto di Mattia Bertero
3 luglio 2014 - 15:00
3
Il problema principale è che la Formula 1 costa troppo per i team piccoli come la Caterham (che tra l'altro dei tre entrati nel 2010 era quello più economicamente sicuro) perché i costi di gestire del tutto sono esorbitanti e una piccola squadra non può permettersi di spendere troppo per sviluppare la macchina. Di conseguenza l'auto non è veloce ed è sempre relegata nelle ultime posizioni. Già la HRT aveva gettato la spugna due anni fa, adesso la Marussia sembra a rischio. Inoltre anche Sauber e Lotus non se la passano molto bene. Ecclestone ha dichiarato ultimamente che "non si sentirà la mancanza di qualche squadra in meno". Bah.... In ogni caso l'unico modo per fare sopravvivere queste piccole squadre sono le vetture clienti come c'erano negli anni 70: una squadra forte vende le macchine dell'anno precedente ad una più piccola che è libera di assettarla e riempirla di sponsor come meglio crede. Come ai tempi della March, delle Tyrrell, delle Surtees. Solo così questi piccoli team possono andare avanti in questa Formula 1. P.S. questa cordata guidata da Colin Kolles ho qualche dubbio che possa risollevare la squadra: quest'ultimo ci aveva provato con la HRT e si è visto la fine che ha fatto...

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