MUSEO VIAGGIANTE - “È stata una 1000 Miglia straordinaria, giura Alessandro Casali, presidente del comitato organizzatore. Lo testimonia la grande risonanza mediatica, mai così elevata. Tutto ha funzionato alla perfezione. E ringrazio i ministri Franco Frattini e Stefania Prestigiacomo che, a bordo di una vettura, hanno disputato tutta la corsa, sin dal via di giovedì”. Al di là delle parole di circostanza, va detto che, in effetti, quello che è stato un museo viaggiante su quattro ruote a motore, ha regalato molti contenuti ai tanti appassionati scesi in strada. Come a Bologna, che ha rivisto la 1000 Miglia nel centro storico, dopo tanti anni di veto, voluti dal passato sindaco, Sergio Cofferati.
Giuliano Canè e la moglie Lucia Galliani vincitori della corsa.
CANÈ SPECIALISTA - Anche se non sono mancate le polemiche da parte di chi i riflettori gli ha persi. Come Ferrara, come Ravenna. Alla fine una cosa è restata la stessa. E cioè il vincitore, che qualche edizione ultimamente l’aveva saltata, per manifesta superiorità. Parliamo del bolognese Giuliano Canè, un vero specialista delle gare di regolarità, insieme alla moglie, Lucia Galliani (insieme nella foto sopra), nel ruolo di navigatrice. Ormai Canè è un pilota ufficiale Bmw, una prima guida in questo tipo di competizioni. Al secondo posto si sono piazzati Viano-Gessler, con un’Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport, terza un’altra Bmw 328, affidata a Ciravolo-Leitner, quest’ultima giornalista della Rai. “Come accadde anche 70 anni fa, la Bmw 328 ha dominato, anche grazie alla precisazione delle indicazioni fornite da mia moglie”, le parole di Canè. I concorrenti sono stati premiati, per la cronaca, presso il Teatro Grande di Brescia, dal ministro della pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini, che è nata, tra l’altro, nella stessa città lombarda.
Anna Falchi, uno dei tanti personaggi dello spettacolo che hanno partecipato all'evento.
CI VEDIAMO NEL 2011 - Appuntamento all’edizione del 2011. Salutando i 375 equipaggi che hanno partecipato alla 1000 Miglia, ognuno dei quali ha sborsato una tassa di iscrizione di 6.000 euro. Nulla, in confronto al valore medio di auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo sportivo e non solo.