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Compleanno per il gruppo Renault Nissan

29 marzo 2013

Le due case festeggiano la loro alleanza, cominciata nel marzo del 1999 e capace di portare risultati positivi un po’ su tutti i fronti.

Compleanno per il gruppo Renault Nissan

BILANCIO POSITIVO - Anche gli accordi societari festeggiano il compleanno. In questo mese di marzo sono la Renault e la Nissan che ricordano i 14 anni della loro alleanza, iniziata nel 1999 con una intesa strategica basata su uno scambio azionario e sull’impegno a un’azione congiunta nel mondo. Un’alleanza che in questi 14 anni ha visto dar vita a operazioni di varia natura un po’ in tutti gli scenari.

IL 10% DEL MERCATO MONDIALE - Oggi la Renault detiene il 43,4% della Nissan, a cui a sua volta fa capo il 15% del capitale di Renault, con nuove realtà in qualche modo entrate nell’orbita dell’alleanza, come la russa Avtovaz (nella foto in alto la firma dell'accordo)e la cinese Dongfeng. Nel 2012 l’Alleanza ha venduto nel mondo 8.097.197 veicoli, di cui 2.550.286 Renault,  4.940.133 Nissan e 606.778 Avtovaz. In totale, si tratta del 10% del mercato mondiale, che colloca il gruppo Renault Nissan al quarto posto nella graduatoria dei gruppi automobilistici, dietro a Toyota, General Motors e Volkswagen.
 
SU TUTTI I FRONTI - Se i numeri sono importanti, non meno lo sono le operazioni avviate dal gruppo Renault Nissan in questi anni, soprattutto in quelle aree del mondo che sono state e sono protagoniste di grandi crescite. È Il caso dell’area del cosiddetto Bric (Brasile, Russia, India e Cina) che nel 1999 rappresentava l'8% del mercato globale di veicoli, e nel 2012 ha registrato il 36% delle vendite mondiali. Nella zona Bric, il gruppo Renault Nissan è stato ed è protagonista di iniziative di produzione e vendita sia per quanto riguarda le due case. Ciò sempre tenendo conto della presenza o meno sul territorio di una delle due case e della possibilità di avviare collaborazioni con la concorrenza, come è stato con l’Avtovaz in Russia e la Dongfeng in Cina.
 
 
PROSPETTIVE INDIANE - In questo contesto, il progetto più ambizioso del gruppo Renault Nissan in termini di condivisione delle piattaforme è quello avviato in India con gli impianti di Chennai, che hanno cominciato a funzionare esattamente tre anni fa. Grazie a questo stabilimento la Renault ha potuto proporre al mercato indiano la Fluence e la Koleos nel 2011, la Pulse, la Duster e la Scala nel 2012. L’obiettivo è di raggiungere una quota del 10% del mercato indiano entro il 2016, considerando i due marchi Renault e Nissan. 
 
I GIGANTI CINA E RUSSIA - In Russia, l’intesa con la Avtovaz ha permesso di arrivare nell'aprile dell’anno scorso all’inaugurazione dello stabilimento di Togliatti, dove vengono prodotte vetture Renault, Nissan e Lada. In questo caso l’obiettivo è la quota del 40% del mercato russo per il 2016 per i tre marchi Avtovaz, Renault e Nissan. La quota prevista per la Renault è dell’8%. Quanto alla Cina, la Renault conta sulla collaborazione con la Dongfeng, che da più di 10 anni è partner della Nissan e grazie a cui conta di ampliare la sua presenza sul mercato cinese.
 
ACQUISTI IN COMUNE - Infine, un aspetto del gruppo Renault Nissan di cui si parla poco è quello degli acquisti e delle economie di scala da essi rese possibili. Nel 2012, le sinergie hanno costituito un valore di 2,6 miliardi di euro. La RNPO (Renault-Nissan Purchasing Organization), è la società comune del gruppo a cui fanno capo tutti gli acquisti e conduce le trattative con i fornitori delle due case. Dal 2009, il 100% degli acquisti viene effettuato congiuntamente, mentre nel 2001, un anno dopo la nascita della RNPO,  tale prassi riguardava solo il 30% del totale.


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Ritratto di Merigo
29 marzo 2013 - 21:30
1
L'articolo non dice però se il Gruppo guadagni o perda, e c'è sempre da ricordare che Renault è protetta direttamente dall'Eliseo che ne è azionista di controllo. Saluti, Redazia!
Ritratto di RINALDOOT
3 aprile 2013 - 18:17
1
Siamo veramente i "cugini poveri" dei transalpini. Questa abilità strategica superiore a noi Italiani l'hanno sempre dimostrata: nel promuovere i propri vini-champagne fatti con uve italiane, i formaggi, le maison di moda. Per anni considerati i migliori del mondo solo per capacità di marketing. E che parlare poi delle opere d'arte, dove il Louvre, strapieno di reperti provenienti dall'Italia , fa dieci volte le presenze di tutti i musei Italiani messi insieme, laddove l'Italia detiene il "mostruoso" record di possedere il 65% delle opere d'arte dell'intero parco mondiale.Con decenni di ritardo siamo riusciti ad affermarci sull'esportazione dei vini e della moda, ma sempre considerati di livello un gradino sotto i Francesi, cosa assolutamente non vera ma diffusa proprio dall'abilità promozionale dei Francesi. La varietà ed unicità dei nostri prodotti i Francesi se la sognano, ma essendo loro più abili nel promuovere il made in France, l'opinione mondiale è che i loro prodotti siano di un livello superiore. Non ci sarà mai uno spumante pagato come uno champagne, o un chianti pagato come un cabernet sauvignon, e persino un Armani pagato come un Christian Dior. E guardate ora cosa stanno facendo con joy-venture in campo automobilistico, compagnia aerea, grandi catene alimentari e di grande distribuzione, etc. Mi sono sempre stati sul caxxo per la loro superbia,saccenza, presunzione, ma bisogna ammettere che sono più in gamba di noi e stanno 15 anni avanti a noi. Sic