SCOSSONE AI VERTICI - “Il consiglio di sorveglianza del Gruppo Volkswagen ed Herbert Diess (nella foto sopra) hanno concordato oggi che Diess lascerà il consiglio di amministrazione di comune accordo con effetto dal primo settembre 2022”. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, poco dopo la chiusura della Borsa tedesca. Herbert Diess è pronto a lasciare la sua carica di presidente del consiglio di amministrazione del Gruppo Volkswagen. Al suo posto s’insedierà, con effetto quasi immediato, l’attuale amministratore delegato della Porsche, Oliver Blume (nella foto qui sotto), che manterrà la guida della casa di Stoccarda e, nel suo nuovo ruolo sarà affiancato da Arno Antlitz, il quale, oltre alla carica di direttore finanziario ricoprirà quella di direttore operativo.
IL PERCHÉ DELL’USCITA - Secondo le ultime notizie diffuse dalla stampa tedesca, il consiglio di sorveglianza del gruppo Volkswagen aveva cominciato ormai da diverso tempo a nutrire dei dubbi sull’operato di Diess, al quale sarebbe stato posto un vero ultimatum per risolvere, nel giro di poche settimane, tutta una serie di problemi che hanno determinato importanti ritardi nello sviluppo di diversi modelli elettrici fondamentali per il futuro di alcuni marchi premium del gruppo. Più nello specifico, stando alle indiscrezioni riportate da Automobilwoche, la defenestrazione di Diess sarebbe dovuta alla sua “infelice” gestione della Cariad, la divisione informatica dell’azienda che, proprio in seguito alla riorganizzazione voluta dal manager bavarese, avrebbe incontrato crescenti difficoltà, determinando ritardi e rallentamenti nel lancio di modelli di lusso, tra cui un’ammiraglia a marchio Audi basata sulla piattaforma elettrica Artemis (in ritardo di tre anni), la Porsche Macan e l'Audi Q6 e-tron, entrambe elettriche. I problemi interesserebbero anche il marchio Bentley, il quale con ogni probabilità si troverà ora costretto a rinviare l’obiettivo di diventare completamente elettrico entro il 2030.