A quasi un mese dall’attacco hacker che ne ha causato il blocco delle attività (qui la notizia), il gruppo Jaguar Land Rover si appresta a riavviare questa settimana la sua produzione nel Regno Unito. L’azienda sta infatti informando colleghi, rivenditori e fornitori “alcune sezioni delle nostre attività produttive riprenderanno nei prossimi giorni”, ha scritto in un comunicato. “Continuiamo a lavorare 24 ore su 24 insieme agli specialisti di sicurezza informatica, all’NCSC del governo e alle forze dell’ordine per garantire che il nostro riavvio avvenga in modo sicuro e protetto”.
Nel frattempo il governo britannico ha garantito per un prestito di 1,5 miliardi di sterline (1,72 miliardi di euro), preoccupato che l’interruzione di tutte le attività da parte della casa automobilistica potesse far fallire una parte dei 700 fornitori che dipendono da JLR: il prestito andrà ripagato nell’arco di cinque anni.
La produzione del gruppo inglese, che normalmente sforna circa mille veicoli al giorno, è completamente ferma dal primo di settembre. Jaguar Land Rover in Gran Bretagna ha tre stabilimenti: secondo la BBC, il primo a ripartire sarà quello dei motori di Wolverhampton e potrebbero volerci settimane prima di tornare alla piena operatività in tutti i siti. Naturalmente solo la produzione di auto della Land Rover si è interrotta, in quanto quella della Jaguar è già ferma da alcuni mesi in attesa del cambio completo della sua gamma.
Si ritiene che la chiusura possa essere costata circa 8,5 milioni di euro al giorno all’azienda, influenzando non solo la parte produttiva ma anche quella della vendita. Secondo i media inglesi, alcuni concessionari hanno raccontato che hanno dovuto completare alcune pratiche burocratiche affidandosi per la prima volta dopo decenni a carta e penna invece che agli ormai usuali strumenti informatici.


















