APERTURA AL DIALOGO - Come abbiamo visto negli ultimi mesi, molte case automobilistiche stanno riconsiderando i propri piani sull’elettrico, dopo aver visto che l’andamento del mercato non sta procedendo come previsto fino a qualche anno fa. Sulla scia di questa tendenza anche la politica sembra cominciare a muoversi: in particolare il governo del Regno Unito si è detto pronto a incontrare i costruttori per valutare come procedere rispetto alla volontà del Paese di eliminare gradualmente i motori a combustione entro il 2030. Il ministro delle Attività Produttive Jonathan Reynolds ha affermato che dal confronto potranno uscire alcune modifiche rispetto al piano da qui al 2030, tuttavia in quell’anno resta ferma la volontà di imporre il divieto di vendita di auto nuove unicamente a combustione, lasciando ancora per 5 anni la possibilità di vendere auto ibride.
OBIETTIVI IRREALISTICI - Il progetto inglese prevede infatti di arrivare al 2030 con una graduale elettrificazione del parco auto, imponendo rigide quote di vendita per i veicoli elettrici. Quest’anno, per esempio, l’obiettivo di vendita di veicoli completamente elettrici è del 22% per le auto e del 10% per i furgoni: numeri che sono stati raggiunti in un solo mese (le stime per la fine dell’anno parlano di una quota del 18,5%) e che non sono aiutati dagli incentivi, gradualmente ridotti per le EV nel 2022. Non raggiungere gli obiettivi significa dover pagare multe salate, 15.000 sterline (circa 18.000 euro) per ogni vettura oltre il limite consentito e per questo alcuni costruttori hanno preferito limitare in modo artificiale la disponibilità di veicoli a combustione e scontare le auto elettriche. Il piano attuale si fa ancora più severo per i prossimi anni: nel 2025 le auto elettriche dovranno essere il 28% del venduto e la percentuale aumenterà progressivamente ogni anno fino ad arrivare all’80% nel 2030).
DOMANDA INFERIORE ALLE ASPETTATIVE - L’apertura al confronto sul piano è stata ben accolta dalle case automobilistiche, che sostengono che “le attuali sfide del mercato stanno rendendo il programma impraticabile”, ha detto Lisa Brankin, ceo della filiale britannica e irlandese della Ford. L’obiettivo finale, quello dell’elettrificazione entro il 2030, “non è in discussione, ma la domanda attuale di veicoli elettrici è inferiore alle aspettative e non in linea con la traiettoria imposta”, ha aggiunto Brankin, che chiede anche maggiore flessibilità e incentivi da parte del governo. La scorsa settimana, la Nissan aveva chiesto al governo del Regno Unito di apportare modifiche urgenti al piano, sostenendo che un mancato cambiamento avrebbe potuto aver ripercussioni per futuri investimenti “e la sostenibilità di migliaia di posti di lavoro”.