SUBITO “BRUCIATI” - Sono ufficialmente terminati gli incentivi per l’acquisto delle auto nuove che rientrano nella fascia di emissioni 61-135 g/km di CO2. I 170 milioni stanziati per il 2022 sono quindi durati meno di venti giorni (le prenotazioni sono state aperte alle 10 del 25 maggio) per questa fascia nella quale rientrano la maggior parte delle auto con prezzi abbordabili. Ricordiamo che per questo tipo di vetture il contributo erogato era di 2.000 euro che si aggiungeva allo sconto praticato dal concessionario.
LE ALTRE FASCE STENTANO - Al contrario, i fondi rimasti per le vetture con emissioni tra 0 e 20 g/km di CO2 e quelli per la fascia 21-60, che coprono le auto elettriche e ibride plug-in, presentano ancora una buona copertura. Per la prima fascia rimangono a disposizione oltre 187 milioni di euro (209 quelli stanziati), per la seconda rimangono invece 202 milioni (218 i fondi allocati). Concretamente il contributo prevede rispettivamente 5.000 (3.000 senza rottamazione) e 4.000 euro (2.000 senza rottamazione), per l’acquisto di vetture elettriche e ibride plug-in.
I MOTIVI DEL FLOP - Tra i motivi del flop di questi incentivi c’è l’abbassamento del tetto di prezzo massimo per le vetture acquistabili che, rispetto all’anno scorso è sceso da 45 a 35.000 euro (più IVA) per le EV e da 50 a 45.000 euro per le ibride di tipo plug-in. E ancora, sono state escluse le imprese e i contributi stessi sono scesi da 10.000 (2.000 euro erogati dal concessionario) a 5.000 euro.