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Incentivi per le auto: esauriti i fondi 2020 si pensa al 2021

di Paolo Alberto Fina
Pubblicato 14 dicembre 2020

Per rilanciare il comparto dell’auto, il Governo potrebbe stanziare nuovi fondi per quelle con emissioni fra 61 e 110 g/km di CO2.

Incentivi per le auto: esauriti i fondi 2020 si pensa al 2021

DUE FASCE - Il Governo sta mettendo a punto nuove misure per rilanciare l’economia italiana e farle superare questo difficile momento di crisi. E così, fra i provvedimenti al vaglio, si parla di destinare nuovi fondi per gli incentivi all’acquisto di auto nuove, nell’ottica di risollevare un comparto importante come quello dell’auto. Le discussioni in Parlamento sono ancora agli inizi, ma sembra che il Governo possa destinare nuovi fondi per l’acquisto dei veicoli in due fasce di emissioni: fra 61 e 90 grammi al km di anidride carbonica e fra 91 e 110 g/km.

C'È L’ECOBONUS - Le vetture in queste due fasce sono per lo più ibride, con sistemi di tipo full o mild, ma anche citycar e utilitarie con motore termico. E le elettriche e le ibride ricaricabili? Nel 2021 dovrebbero essere offerti incentivi anche per loro: restano infatti a disposizione i fondi dell’Ecobonus approvato l’anno scorso, per veicoli con emissioni fra 0 e 70 g/km. Per loro, con l’Ecobonus, la riduzione del prezzo di listino andrà da un minimo di 1.500 euro, per l’acquisto di un veicolo con emissioni fra 21 e 70 g/km e senza la rottamazione di una vecchia auto, ad un massimo di 6.000 euro, per un veicolo con CO2 fra 0 e 20 g/km e la rottamazione di una vecchia auto.

AGLI SGOCCIOLI - Mentre il Parlamento lavora agli incentivi per il 2021, vanno esaurendosi i fondi per l’anno in corso: dopo che a settembre era finito lo stanziamento per le auto nella classe fra 90 e 110 g/km di CO, e a novembre quello per le auto da 61 a 90 g/km, sono agli sgoccioli anche i fondi per le auto nelle classi da 0 a 20 e da 21 a 60 g/km. Attualmente mancano circa 4 milioni di euro dei 150 milioni stanziati.

CONTROLLA I FONDI A DISPOSIZIONE



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Ritratto di Mo.Ma.
14 dicembre 2020 - 19:47
Non capisco perchè non si pensi ad incentivare anche i veicoli commerciali leggeri con aiuti alle piccole e medie imprese, visto che questi mezzi sono quasi il 40% del parco circolante e non hanno la stessa velocità di rinnovamento delle autovetture, con conseguente maggior inquinamento
Ritratto di Cancello92
14 dicembre 2020 - 22:23
Ma ci sono i "furgoncini" ibridi o elettrici? Nella mia città diversi artigiani usano anche dei furgoni 125 con cassone, mi sembra un'ottima idea anche per evitare il balzello del bollo e pare vadano abbastanza per lavorare in città
Ritratto di Mbutu
15 dicembre 2020 - 08:52
L'ecobonus può essere richiesto anche dalle società. E qualche commerciale leggero esiste: PSA, Renault, Nissan, Piaggio giusto per citarne.
Ritratto di Mo.Ma.
15 dicembre 2020 - 11:41
L'ecobonus non riguarda i veicoli commerciali N1, ma solo autovetture M1 e ciclomotori: https://ecobonus.mise.gov.it/contributi/a-chi-si-rivolge Le piccole e medie imprese acquistano per il 70% veicoli N1. Poi di veicoli commerciali N1 ibridi ce ne sono (Ford Transit custom Plug-in Hybrid), o elettrici (Renault Zoe Van, Kangoo, Master, PSA e-Jumpy, Vivaro-e, e-Expert, Mercedes e-Vito, Nissan E-NV200, Fiat e-Ducato,VW e-Crafter...), ma non hanno aiuti statali all'acquisto come le autovetture di questo tipo. E visto che con il DL Agosto hanno allargato gli incentivi anche alle motorizzazioni tradizionali per via dele soglie di CO2 più alte potevano pensare di includere anche i mezzi da lavoro in questo allargamento.
Ritratto di AngeloM29
14 dicembre 2020 - 21:29
Ma tanto ci vuole per capire che gli incentivi per le auto anche termiche sono assolutamente necessari per aiutare il settore dell'automotive che, come altri, è stato colpito in maniera devastante dal lockdown???
Ritratto di MS85
14 dicembre 2020 - 23:59
Ah ma se chiedi qui ti diranno che l’automotive è in perfetta salute e fa utili che fanno sbavare anche Apple, Facebook e Google.
Ritratto di MS85
14 dicembre 2020 - 23:57
Redazione, forse quando fate riferimento alle fasce 0-70 e 21-70 intendevate scrivere 0-60 e 21-60. Il cap massimo per l’ecobonus introdotto col 2019 è stato da tempo ridotto di 10 grammi.
Ritratto di otttoz
15 dicembre 2020 - 08:30
devono tenere conto non solo dalla co2 ma anche dei nox magari emessi dopo due anni...
Ritratto di Mbutu
15 dicembre 2020 - 08:54
Passi il rilancio post covid. Ma continuo a pensare che non sia una grande idea incentivare veicoli sulla cui vendita le case dovranno poi pagare le multe.
Ritratto di MS85
15 dicembre 2020 - 09:11
Il sistema di tassazione sulla CO2 è basato sul medio immatricolato, non sulla singola vettura. Dunque, considerando che molti costruttori hanno target posizionati oltre i 100 grammi, aprire la fascia 61-110 consente loro in molti casi di ridurre le tasse che andranno a pagare.
Ritratto di Mbutu
15 dicembre 2020 - 10:43
Correggimi se sbaglio ma mi pareva che sopra i 100 ci fossero solo bmw, mercedes, volvo e jaguar. Oltretutto molti gruppi fanno molte vendite nella fascia "incriminata" e poche in quelle che possono abbassare la media. Quindi l'effetto totale è uno spostamento verso l'alto rispetto al taget. Perciò va bene considerare il rilancio del settore in questo momento di crisi, ma attenzione a non scoprire fra 12 mesi che le aziende piangono lo stesso perchè non hanno rispettato i limiti.
Ritratto di MS85
15 dicembre 2020 - 12:01
Con il vecchio NEDC sì, ma è una scala che ha ancora una quindicina di giorni di vita, poi scomparirà. Gli stessi target rapportati al WLTP sono ben più in alto. Il problema è capire quando la commissione si deciderà a confermare come verranno modificati, al momento siamo in vacatio legis (in sostanza si sono fatti trovare impreparati davanti a norme che hanno introdotto loro stessi). Quello che è certo è che le proposte di legge che sono al momento in discussione (vi sono due documenti differenti) a livello italiano, sono già sul WLTP, dunque si sta pensando già di incentivare vetture che emettono meno CO2 di quelle che erano previste dal decreto agosto. Ma sarebbero comunque in ogni caso utili. Se un costruttore si trova con un WLTP medio a 140 e vengono incentivate immatricolazioni a 110, il vantaggio c'è comunque, anche se il suo target fosse a 105. Si va in ogni caso nella direzione di ridurre la media e dunque le tasse. L'obiettivo dovrebbe essere (almeno a parole) ridurre la CO2, non trovare il modo di produrre la macina più grossa possibile da mettere al collo di qualcuno. Esattamente come sulla carta gli autovelox servirebbero per ridurre la velocità delle auto, non fare cassa.
Ritratto di Roomy79
15 dicembre 2020 - 22:37
1
Seriamente, secondo me è un errore in generale entrare in maniera massiccia in settori complessi come l'automotive con bonus e incentivi che distorcono e drogano il mercato stesso con danni nel Medio periodo ancora peggiori. Non ero un suo fan, ma il compianto Marchionne su questo era categorico e ha sempre visto lungo. Si lasci andare il mercato dove deve andare e si utilizzino i soldi per riqualificare migliaia di persone che tanto dovranno cmq cercarsi un altro lavoro che sia installare pannelli o vendere wall-box. Incentivare le case automobilistiche oggi è come spendere una fortuna per dare un cuore nuovo a un paziente che ha il cervello in metastasi...
Ritratto di Doraemon
15 dicembre 2020 - 10:59
Io farei incentivi per chi vuole comprare auto, punto. Senza distinzione tra le classi di emissione. Ognuno compra l'auto che più gli piace, può permettersi, gli serve. Se a me serve una berlina 150 cv diesel per lunghe percorrenze, lo stato mi deve incentivare come incentiva uno che prende una Smart elettrica elettrica per sfoggiarla mentre fa la spesa in paese e porta i figli a scuola percorrendo 5 km al giorno. Altrimenti è discriminazione, perchè le necessità sono necessità per tutti. E poi non sono tutte euro 6d le auto termiche nuove? Ormai a Milano non può circolare un euro 5, ti obbligano a cambiare auto (Si ti obbligano di fatto) e cosa devo prendermi? Devono garantire che uno possa acquistare l'auto che più fa al caso suo, per esempio un nuovo diesel euro 6d (o benzina) che però, di fatto, non rientrerebbe tra gli ecoincentivi perchè >di 110 g CO2 al km. Si chiama disuguaglianza sociale. Sei benestante, puoi tutto, sei classe media, già inizi a faticare nella scelta.
Ritratto di MS85
15 dicembre 2020 - 13:54
Una sintesi tra interesse della collettività e necessità dei consumatori ci sarebbe. Dovremmo iniziare finalmente a incentivare le rottamazioni non per l'acquisto del nuovo ma per l'acquisto di un usato recente. Si tratta di una proposta che le associazioni dei costruttori stanno riproponendo da anni. De Meo l'ha ribadito giusto la settimana scorsa. E il bello è che coloro che continuano a ripeterlo sono i primi a non beneficiarne. Qualcosa dovrà pur dire anche a coloro che, di istinto, quando si parla di incentivi, scattano urlando al complotto. Il doppio binario tra normativa (E6, E6d-temp, 6d, ecc) e tassazione della CO2 è effettivamente un aspetto che crea confusione lato consumatore. Perchè da un lato ci sono gli standard minimi di legge omologativi, che sono un tema, dall'altro dei desiderata sui quali si costruisce la fiscalità, tutt'altro tema. L'effetto negativo dell'attuale assetto di normativa+tassazione effettiamente comporta un accrescimento delle diseguaglianze, quello sì sta purtroppo avvenendo. E al ritmo attuale aumenterà ulteriormente se non ci saranno dei ripensamenti.
Ritratto di Andre_a
15 dicembre 2020 - 16:43
Un'idea che mi gira in testa da un po' è quella di incentivare le rottamazioni e basta, pagandole su cc o con una detrazione fiscale. Se uno rottama una €0 e usa i soldi per comprarsi un'elettrica, un'altra €0 o una scorta annuale di superalcolici, il risultato cambia poco, avremmo comunque una €0 in meno in circolazione.
Ritratto di MS85
15 dicembre 2020 - 19:01
Vero, ma è anche un incentivo puro su quella che comunemente chiamiamo fioriera. Ovvero poco più che un’auto ferma in un campo. Rischi di pagare per qualcosa che tanto non emette perché è ferma. E di marcianti ad esempio di E0 non ce ne sono poi molte. Già oggi con l’ultima tornata di rottamazioni quello che entrava era principalmente roba almeno E2 o anche E3. La vecchia Ritmo che va su 3 ruote era ormai raro che arrivasse. L’altro problema di incentivare senza che avvenga un acquisto è che non generi alcun tipo di ritorno. L’acquisto del nuovo attualmente è l’opzione più vantaggiosa per lo stato perché va spesso a saldo positivo recuperando con l’IVA quello che mette di incentivi. Con un usato guadagnerebbe comunque qualcosa tra passaggi di proprietà e spesso acquisto di una vettura nuova da parte del venditore dell’usato. Un sussidio sul solo smaltimento del rottame non ha purtroppo la stessa efficacia.
Ritratto di cava64
16 dicembre 2020 - 08:41
Io penso che i nostri governanti e noi appassionati di auto , abbiamo una visione molto utopistica. Viviamo in un paese dove abbiamo 10 milioni di auto con piu di 17 anni di vita , dove in certe regioni meridionali il 40% del parco circolante ha 20 anni e sono le stesse regioni che parlare di modalità elettrica fa ridere ai polli , sia per disponibilità economica , che per struttura. Il grosso degli incentivi deve andare per rottamare questi catorci con auto a prezzi accessibili alla piu grande fascia possibile . Poi fra 10 anni parleremo di mobilità elettrica allargata a molti.