Per dare forma alla nuova Jeep Compass, i designer sono partiti da un foglio bianco. E non per modo di dire. “La piattaforma è completamente nuova e l’auto non c’entra nulla con quella di precedente generazione”, chiarisce subito Daniele Calonaci (nella foto qui sopra), responsabile dello stile del marchio per l’Europa, che alVolante ha intervistato sui colli di Fiesole, a due passi da Firenze, nella sua Toscana, a margine della presentazione della nuova suv americana.
Seconda auto del marchio, dopo la baby-suv Avenger, nel 2022, disegnata in Italia, la Jeep Compass è più grande, moderna e tecnologica di quella che si appresta a sostituire. “Il mercato chiedeva più spazio per passeggeri, oggetti e bagagli. Abbiamo risposto con un’auto che è cresciuta di 15 cm in lunghezza e di 8,5 in larghezza - spiega Calonaci -. La Compass è diventata più grande e imponente, ma è prima di tutto un’auto che parla tanto di Jeep”.
Abitabilità migliorata, quindi, ma anche un look più moderno e accattivante, senza dimenticare le origini. “I parafanghi che sporgono dalla carrozzeria sono un’eredità della Compass prima serie, ma rispetto all’auto del 2006 le linee sono più veloci”, osserva Calonaci, che pone l’accento anche sugli aspetti più funzionali del progetto: “In una Jeep nulla è casuale e tutto ha una spiegazione. Il vetro nel montante posteriore, per esempio, serve a migliorare la visibilità, mentre gli sfoghi nei profili dei passaruota posteriori hanno contribuito a un coefficiente Cx inferiore a 0,30”. Un valore notevole, per una suv da famiglia lunga 455 cm.
Firma nascosta di Calonaci sono gli easter egg che ama disseminare nei punti più impensati delle auto che disegna. “La Compass, di dettagli a sorpresa, ne ha veramente tanti”, dice il designer toscano, che, nell’invitare gli automobilisti a scoprirli tutti, ne svela uno tra i suoi preferiti: “Parcheggiando due Compass una dietro l’altra in senso di marcia opposto, e guardando le auto dall’alto, i solchi nel tetto, che hanno una funzione aerodinamica, formano una X”. Motivo che, tra l’altro, si ritrova anche nei fanali posteriori, “riproponendo in maniera più audace - conclude Calonaci - quanto fatto tre anni fa con la Avenger e nel 2014 con la Renegade”.