Le prime volte che le tecnologie sono arrivate su un'auto

Prese il nome di Hydra-Matic la prima trasmissione automatica destinata e vetture di serie: era stata sviluppata dalla General Motors e venne messa a disposizione come optional su vetture come la Oldsmobile Serie 60 e la Cadillac Sicty Special. Aveva quattro marce in avanti e la retromarcia. La trasmissione era sensibile alla posizione dell’acceleratore e alla velocità, cambiando marcia in modo completamente automatico. Nella foto una Oldsmobile 98 del 1941.

È la Packard la prima azienda a offrire un impianto di condizionamento dell’aria installato a bordo delle sue auto. Disponibile come optional, non ottenne mai un grande successo e la sua vendita venne sospesa nel 1941, soprattutto per via dei numerosi problemi che dava e alla manutenzione costante che richiedeva. Nella foto una Packard 180 Custom Super Eight del 1941.

Sistemi di ritenzione rudimentali erano studiati da alcuni anni, ma fu solo nel 1959 che la Volvo lanciò sulla PV544 come equipaggiamento di serie il sistema a tre punti, che ancora oggi è il più utilizzato. Il dispositivo, inventato da Nils Bohlin, poteva fruttare molti soldi, ma l’azienda decise di non brevettare l’invenzione, incoraggiando anzi le aziende concorrenti ad adottarlo a loro volta. 

Se la Mercedes ha contribuito a farlo diventare un accessorio fondamentale, inserendolo come optional sulla Classe S del 1981 e poi facendolo diventare parte integrante delle dotazioni di sicurezza delle sue vetture a partire dal 1992, la prima auto di serie a montare un airbag è in realtà l’americana Oldsmobile Toronado del 1973. A distanza di 20 anni, due di queste auto furono sottoposte a un crash test e gli airbag si aprirono perfettamente.

I touch screen nelle auto non sono una novità. Infatti, la prima auto di serie dotata di touch screen è stata la Buick Riviera del 1986. Il display touch CRT dell’auto americana non era poi così male, ma ci sono voluti alcuni decenni prima che gli schermi fossero abbastanza buoni da essere ampiamente adottati nelle auto.

Nel 1987, la Honda ha introdotto con la Prelude il primo sterzo integrale. Il sistema meccanico sterzava le ruote anteriori nella stessa direzione oppure in direzioni opposte  in base all’angolo di sterzata. Nel primo caso, quando l’angolo di sterzata è minore, si ottiene maggiore stabilità ad andature sostenute, al contrario durante le manovre (con un angolo maggiore) si migliora l’agilità negli spazi stretti.

Sistemi di navigazione più o meno rudimentali erano già stati sperimentati negli anni precedenti, ma il primo integrato nella vettura e dotato di connettività GPS è stato quello montato sulla Mazda Eunos Cosmo, vettura per il mercato giapponese lanciata nel 1990. Per la prima volta, la posizione sulla mappa era triangolata in tempo reale dai satelliti nello spazio.

Già a metà degli anni ‘50 la Buick Centurion Concept aveva mostrato che era possibile montare una telecamera nella parte posteriore della vettura per facilitare le manovre. Tuttavia per vedere tale dispositivo montato per la prima volta su un’auto di produzione si dovette aspettare 35 anni, con la Toyota Soarer Limited del 1991, una vettura disponibile solo in Giappone.

Già altri marchi avevano inserito a bordo delle loro vetture sensori capaci di controllare la velocità e rilasciare l’acceleratore in modo automatico. Però erano molto limitati, in primis per non poter azionare i freni. Fu la Mercedes Classe S del 1999 (W220) a introdurre il Distronic, che superava le criticità degli altri sistemi: poteva frenate e non era influenzato dal meteo. 

I fari a led, che oggi equipaggiano buona parte delle auto in commercio, debuttano su un’auto nel 2006 con la Lexus LS: un anno prima la casa giapponese li aveva mostrati a bordo di una concept car portato al Salone di Tokyo. Sul modello di serie erano a led solamente gli anabbaglianti.