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Lotus: ristrutturare per ripartire

07 novembre 2014

Il traguardo della millesima Exige S prodotta viene tagliato mentre l'azienda è soggetta a una profonda ristrutturazione.

Lotus: ristrutturare per ripartire
TAGLI IN ATTO - Tempo di ristrutturazione (vale a dire, di tagli) per la Lotus: la storica azienda inglese di proprietà del gruppo malese Proton si affida alla energica cura del nuovo amministratore Jean-Marc Gales (in primo piano nella foto in alto), che si è insediato lo scorso maggio. L'anno fiscale 2013 è stato chiuso con 203 milioni di euro di perdite: una cifra in assoluto non impossibile da recuperare, ma molto elevata per una realtà delle dimensioni della Lotus stessa.
 
ESPANSIONE DEI DEALER - Oltre al taglio del 25% della forza lavoro (qui la news), Gales ha svelato ad Automotive News i piani di rilancio: potenziare la rete di concessionarie e definire un piano di marketing più preciso. “Abbiamo aperto nove nuovi concessionari nel mondo negli scorsi sei mesi, e potremmo averne altri 20 entro la fine dell'anno finanziario”. Vale a dire, entro fine marzo del 2015. Escluso l'arrivo di una nuova piattaforma, ma “nei prossimi nove mesi ci saranno un paio di miglioramenti di prodotto”. La gamma, insomma, sarà quella di oggi: Elise, Exige, Evora, con possibili variazioni sul tema ma senza voli pindarici. Sembra ormai archiviata definitivamente l'era di Dany Bahar al timone della Lotus, che nel 2010 aveva scioccato il mondo presentando ben 5 concept di altrettante auto da mettere in produzione. Piano poi miseramente fallito.
 
 
SVILUPPO BLOCCATO - La parola d'ordine di Gales sembra essere “realismo”: nessuno dei cinque concept avrà un seguito, nonostante la Esprit fosse stata, secondo le voci, in fase avanzata di sviluppo, così come è esclusa la costruzione di un motore “in casa”. “Siamo contenti del rapporto di collaborazione con la Toyota” ha affermato Gales “e continueremo ad utilizzare motori di altri opportunamente adattati dalla Lotus”. L'obiettivo è il raddoppio delle vendite attuali, poco meno di 1.500 unità annue, per tornare in attivo con i conti.
 
MILLE EXIGE S - Nel frattempo, si festeggia la millesima Lotus Exige S (nell foto sopra) prodotta: presentata nel 2011 e venduta a partire dall'anno successivo, sarà affiancata a partire dal prossimo anno dalla versione automatica con levette al volante (qui la news). Attualmente, la Exige S è disponibile nelle versioni Coupé, Roadster e nella serie speciale LF1: il motore è il V6 da 350 CV di origine Toyota e il peso contenuto in meno di 1.100 kg, un valore da utilitaria che ne esalta il carattere sportivo.
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Ritratto di piccoloanto
7 novembre 2014 - 17:24
altre concept
Ritratto di MatteFonta92
7 novembre 2014 - 18:44
3
Purtroppo la situazione in casa Lotus non è certo rosea e questa parole non fanno pensare a niente di buono, sinceramente. È chiaro come il sole che non ci sono soldi da investire, ma rilanciare il marchio senza presentare dei nuovi modelli è praticamente impossibile. Secondo me la cosa migliore per la Lotus sarebbe un cambio di proprietà, ovvero la cessione ad un grande gruppo oppure ad un privato con ingenti capitali da investire. Di questo passo invece non si andrà da nessuna parte.
Ritratto di romeo64
7 novembre 2014 - 19:27
la vedo dura raddoppiare i volumi dato che il prodotto è sul mercato da anni, anche aprendo nuove concessionarie c'è da considerare il potenziale calo di vendite fisiologico di quelle che già la vendono, quindi è più facile una compensazione che un reale raddoppio, peccato perchè la strada tracciata anni fa ha avuto i suoi risultati in termini di apprezzamento prodotto. Forse sotto le ali toyota....
Ritratto di romeo64
8 novembre 2014 - 00:23
è di come faccia un'azienda che non arriva a 100 milioni di fatturato, a produrre più di 200 di perdite...... complimenti ai manager precedenti....... che si candidano al dopo Marchionne......
Ritratto di degrel0
10 novembre 2014 - 11:00
Colin Chapman che la Lotus naviga nella tempesta e del resto i suoi successi sono legati alle corse non certo alla commercializzazione.