TRE VARIANTI - La citycar della Lotus, derivata dal prototipo Emas disegnato da Giorgetto Giugiaro, diventerà realtà. A confermare la notizia è direttamente Dany Bahar, il nuovo amministratore delegato che sta “rivoluzionando” la storica casa inglese attraverso il magazine Car. Secondo quanto si apprende, il progetto verrà realizzato in collaborazione con la Proton, il gruppo malese proprietario della Lotus, e potrebbe coinvolgere anche un terzo costruttore. Come ha dichiarato Bahar, la citycar verrà proposta in tre varianti: una per l'Europa, una per i mercati emergenti e una sportiva.

ANCHE PER ASTON? - Con quest'auto la Lotus ha intenzione di seguire la stessa strada intrapresa dall'Aston Martin con la Cygnet, ovvero quella di offrire una citycar dalle emissioni di CO2 nettamente inferiori a quelle delle supercar per venire incontro alle nuove regole europee che, a partire dal 2013, impongono ai costruttori una notevole riduzione le loro emissioni medie. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni, l'erede della della Cygnet, oggi derivata dalla Toyota iQ (leggi qui per saperne di più), potrebbe proprio essere basata sulla citycar della Lotus.

FINO A 500 KM - Presente sotto forma di prototipo al Salone di Parigi dello scorso settembre, dove la casa inglese ha mostrato cinque nuovi progetti di auto sportive, che segneranno il nuovo corso della casa inglese (qui la news), la citycar della Lotus (nella foto sopra lo schema meccanico) è un'elettrica “range extender”. Ovvero è dotata di un motore termico che serve solo per ricaricare le batterie agli ioni di litio. Si tratta di un piccolo 1.2 a tre cilindri con potenza compresa tra i 20 e i 50 CV (a seconda della configurazione) che, secondo il costruttore, permette di aumentare l'autonomia da 60 a 500 km. Il motore elettrico, invece, sviluppa 50 CV e 240 Nm di coppia, quanto basta, sempre secondo la Lotus, per raggiungere i 170 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 9 secondi.







