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Mazda MX-30: l’elettrica controcorrente

Pubblicato 12 dicembre 2019

Originale la prima elettrica Mazda (in concessionaria da settembre 2020), la crossover MX-30. Ne abbiamo provato la meccanica su un prototipo “lontano parente” del modello di serie.

Mazda MX-30: l’elettrica controcorrente

LA PRIMA VOLTA DELLA MAZDA - Christian Schultze, capo del centro ricerca e sviluppo europeo della Mazda (in Germania, vicino a Francoforte), è sicuro di avere intrapreso la strada giusta per realizzare la prima vettura elettrica della casa giapponese. Fresca di debutto lo scorso ottobre al Salone di Tokyo, la Mazda MX-30 è fatta di scelte per certi versi controcorrente e si basa su una particolare filosofia: mettere al centro le esigenze dell’uomo e dell’ambiente. In effetti, si tratta di un veicolo davvero originale sul fronte del design e delle scelte progettuali, che punta a rispettare l’ambiente al punto di utilizzare una batteria più piccola (35,5 kWh) rispetto alle concorrenti, meno inquinante da produrre e, soprattutto, da smaltire. Oltre che meno pesante. Il rovescio della medaglia è un’autonomia dichiarata di soli 200 km, in base al ciclo di omologazione WLTP. Sempre secondo la Mazda si tratta di un valore più che sufficiente per i tragitti casa-lavoro, che, in base a un’indagine commissionata a un istituto di ricerca (su un campione di oltre 12.000 utenti in 12 paesi), sarebbero inferiori a 48 km al giorno. Tuttavia, per chi volesse utilizzare la MX-30 su scala più ampia, è prevista una versione “range extender” (dovrebbe arrivare nel 2021) dotata di un piccolo monorotore Wankel abbinato a un generatore di corrente per ricaricare, nei viaggi, la batteria al litio. Che ha una tensione di 355 volt e che si può ricaricare da una colonnina in corrente alternata a 6,6 kW (servono 4 ore e mezza per un pieno) o da una colonnina rapida da 50 kW in corrente continua (si può rigenerare la batteria all’80% in 30-40 minuti).

MEGLIO DAL VIVO CHE IN FOTO - La Mazda MX-30 si distingue anche per le forme originali (ma senza eccessi), che giocano su linee morbide e superfici levigate, ben contrapposte a tratti più decisi. Ne risulta una carrozzeria slanciata (la vettura misura 440 cm di lunghezza, come la CX-30 con la quale condivide la piattaforma, ed è alta 157 cm), al quale le fotografie, però, non rendono piena giustizia: vista dal vero risulta molto più fascinosa e rivela scorci (specie nel cofano a “becco”, che collega idealmente la mascherina ai sottili fari adattativi a matrice di led, e nella coda affusolata, “mossa” dai fanali dalle forme complesse) davvero riusciti. Fra le soluzioni più personali spiccano le massicce e abbondanti protezioni in plastica nera nella parte inferiore della carrozzeria e lungo gli archi passaruota: più che per riparare dal pietrisco sollevato dalle ruote durante improbabili diversioni su sterrato (la trazione è solo anteriore e l’altezza da terra è da berlina più che da fuoristrada), possono essere utili per “assorbire” i piccoli urti da parcheggio. 

UNA CITAZIONE DELLA RX-8 - Vista di fianco, la Mazda MX-30 sembra una suv-coupé, ma osservandola con attenzione si notano le piccole porte posteriori con apertura controvento: ricordano quelle della RX-8, l’ultima coupé con motore Wankel a pistoni rotanti della casa (una tipologia che, nel recente passato, è stata di fatto esclusiva del costruttore giapponese). Caratteristica l’apertura “ad armadio”, con angolo di 82° per le porte anteriori (che sono di tipo convenzionale) e di 80° per quelle posteriori, che però si sbloccano solo dopo aver dischiuso le prime. In compenso, l’assenza del montante centrale e il sistema che con tasto fa scorrere in avanti le poltrone inclinandone lo schienale crea un buon agio nell’accesso. Almeno sulla carta. 

“ECOLOGICA” PURE DENTRO - Gli interni della Mazda MX-30 hanno finiture ampiamente soddisfacenti e impiegano materiali “eco” come i rivestimenti delle porte realizzati con tessuto ricavato dal riciclo delle bottiglie in plastica (Pet), mentre per poltrone e divano viene utilizzato fino al 20% di filato riciclato. La similpelle Premium Vintage, invece, è prodotta facendo ricorso all’acqua anziché a solventi organici. D’effetto pure il sughero Heritage Cork che riveste i vani ricavati sopra e sotto la consolle, e all’interno di alcune maniglie. Particolare anche lo stile, con soluzioni particolari, come la consolle rialzata e “sospesa” che offre supporto al selettore a leva per la marcia avanti, la folle, la “retro” e la posizione di parcheggio. Appena davanti, in basso c’è uno schermo di 7” con comandi a sfioramento dedicato alle funzioni del “clima” automatico. Nella parte alta della plancia il display del sistema multimediale, completo di navigatore, Apple CarPlay e Android Auto. Standard pure l’head-up display, il riscaldamento delle poltrone e la regolazione elettrica (anche del supporto lombare) con memoria di posizione per quella dal lato guida.

È RICCA, MA SI FARÀ ATTENDERE - La Mazda MX-30 è già prenotabile, anche attraverso il sito ufficiale della casa giapponese, in versione Launch Edition versando un deposito di 1.000 euro entro il 31 marzo 2020, che verrà rimborsato all’atto dell’acquisto (o dell’eventualea rinuncia). Il prezzo di listino è di 34.900 euro, con consegne a partire da settembre dell’anno prossimo; la cifra include una wallbox da 7,4 kW per la ricarica della batteria nel box di casa (o, nel caso non la si voglia o non si disponga di un box, di una somma equivalente in ricariche), “dettaglio” che rende l’offerta ancora più allettante, tenuto conto delle quotazioni dei modelli più o meno paragonabili. Dall’importo vanno ovviamente scalati i 4.000 euro di incentivo statale riservato a chi acquista una vettura elettrica (la cifra sale a 6.000 euro se si rottama un usato da Euro 1 a Euro 4). Generosa la dotazione: oltre ai cerchi in lega di 18” (con gomme 215/55) comprende, fra l’altro, l’utile retrocamera che si aggiunge ai sensori di distanza anche davanti, l’accesso senza chiave, i vetri posteriori scuri e i retrovisori esterni riscaldabili e ripiegabili elettricamente (leggi qui per maggiori dettagli). 

SULLA SICUREZZA NON SCHERZA - Numerosi pure gli ausili alla guida del sistema i-Activesense (anch’esso incluso nel prezzo della Mazda MX-30 Launch Edition), quali la frenata automatica d’emergenza che individua anche i pedoni, il sistema che riconosce i segnali stradali, il monitoraggio degli angoli ciechi, gli abbaglianti automatici, e il cruise control adattativo che interagisce con il mantenimento di corsia rendendo disponibile la guida semiautonoma. Per quanto riguarda la tinta della carrozzeria, infine, di serie è prevista la Ceramic Metallic, proposta anche con tetto nero e montanti in grigio satinato (1.000 euro in più); gli elementi verniciati a contrasto sono inclusi se, invece, si opta per la Polymetal Grey (1.000 euro) o per la Soul Red Crystal (1.500 euro), ossia le altre due colorazioni al momento previste in listino.

PERSONALE ANCHE NELLA TECNICA - Come accennato, la Mazda MX-30 sfrutta un motore sincrono a corrente alternata (che la casa, ispirandosi alle proprie unità a combustione interna Skyactiv, ha battezzato e-Skyactiv) da 143 cavalli e 265 Nm di coppia. Collegato alle ruote davanti, vanta un raffinato sistema di raffreddamento a liquido ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio, alloggiata nel pianale per non “rubare” spazio a passeggeri e bagagli. Fra l’altro, l’involucro in acciaio che la contiene contribuisce pure a irrigidire la struttura. L’accumulatore è costituito da celle prismatiche, che consentono di incrementare la densità energetica contenendo, di conseguenza, gli ingombri. Per migliorare non solo la guidabilità della nuova crossover – provvista di sospensioni con schema MacPherson all’avantreno e a ruote interconnesse al retrotreno – ma soprattutto, come anticipato, l’armonia nelle variazioni di direzione più fluida possibile, è stato implementato il sistema G-Vectoring Control declinato nella versione e-GVC Plus, ossia quella dedicata alla trazione elettrica: oltre a utilizzare i freni per migliorare la precisione in curva, al bisogno regola la spinta del motore elettrico per evitare un’eccessiva deriva delle ruote anteriori.

IN ATTESA DI QUELLA VERA… - Come anticipato, la Mazda MX-30 arriverà dopo l’estate, ma nel frattempo abbiamo potuto testare un prototipo che ne abbinava la meccanica elettrica al “vestito” della CX-30 (foto qui sopra, le due crossover condividono la stessa base). Buone le qualità dinamiche (che dovremo comunque verificare nella veste definitiva), con cambi di direzione rapidi, mentre l’impianto frenante aveva solo la taratura base del sistema di rigenerazione della batteria in frenata (sulle tre previste, in abbinamento ovviamente all’azione di pinze e dischi): non abbiamo quindi avuto la possibilità di valutarne appieno efficienza e comportamento. Promosso invece il sound generato dall’impianto audio (che ricorda quello di un motore di media cilindrata a benzina) in grado di far percepire bene l’andamento dell’erogazione. Che è un po’ troppo ammorbidita sia allo spunto, sia dalle andature medio basse. Ma la perplessità maggiore, riguarda l’autonomia: a fronte dei 200 km dichiarati, da un primo test stimiamo che il dato reale difficilmente sarà superiore ai 150 km effettivi senza neppure andare forte forte… 

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Ritratto di treassi
12 dicembre 2019 - 20:27
Grosso flop in arrivo... Almeno fosse stata una segmento B solo per la città avrei capito...
Ritratto di ziobell0
13 dicembre 2019 - 11:22
visto che serve in città e per il tragitto casa-lavoro, con un'autonomia così ridicola, avrebbero potuto farla da direttamente da 2 posti ....
Ritratto di xtom
12 dicembre 2019 - 21:12
Sinceramente non capisco perché non abbiano direttamente utilizzato la bellissima CX-30, visto che il telaio è lo stesso spero almeno che ci facciano la versione con il range extender Walkel.
Ritratto di v8sound
12 dicembre 2019 - 21:28
Non mi piace particolarmente questa MX-30, però il frontale è bello pulito, da premium, senza inutili orpelli che appesantiscono la linea. Le altre Mazda peccano proprio sul frontale, quell'elemento cromato che entra in entrambi i gruppi ottici proprio non lo digerisco.
Ritratto di v8sound
12 dicembre 2019 - 21:32
Tecnicamente cosa dire, si commenta da sola... 200 km di autonomia dichiarati, 150 km stimati effettivi, fanno ridere. Mi pare un modello della serie bisogna farlo... senza convinzione e senza entusiasmo.
Ritratto di nsx
13 dicembre 2019 - 10:19
Agli Italioti il pacco piace grosso almeno 120 kw cosi sono assicurati almeno 1300 kg di zavorra. Su questa scelta qualche ragione l'avranno non per niente le batterie al litio le hanno sviluppate loro ( Yazami e Akira Yoshino) e le hanno per prima commercializzate ( Sony) . Vi ricordo, inoltre che le batterie alla Tesla le fornisce Panasonic.
Ritratto di v8sound
13 dicembre 2019 - 11:37
Ok, ma l'autonomia rimane comunque di 150 - 200 km, pochetta direi. Che poi basti e avanzi per il 90% dei casi, ok, ma è comunque limitata.
Ritratto di ciccibucci
15 dicembre 2019 - 18:02
I giapponesi credono davvero poco nell'elettronica: Toyota (che delle nipponiche è la più nipponica di tutte) lo ha dichiarato apertamente, la Lexus ha fatto l'UX EV solo per il mercato cinese, la Honda ha fatto l'utilitaria di segmento A da 40.000€, Suzuki non ne ho idea, Nissan dipende perlopiù dalle scelte della Renault mentre Mazda qui si commenta da sola (e nel frattempo sta studiando un intera famiglia di motori modulari a 6 cilindri in linea che finiranno anche sotto le prossime generazioni di Lexus IS ed RC, fonte: TheLexusEnthusiast). Questo naturalmente imho e con rispetto parlando. Un saluto. Il Gwent.
Ritratto di ciccibucci
15 dicembre 2019 - 18:02
*nell'elettrico.
Ritratto di desiand
12 dicembre 2019 - 23:02
5
In effetti 150-200 km di autonomia in un’automobile non city car stonano un po’. La vera peculiarità però è l’abbinamento (per altro già annunciato da tempo) con un motore Wankel come range extender, disponibile dal 2021. Sono curioso di vedere come andrà! A quel punto potrebbero bastare i 150 km per quasi tutti i giorni, e all’occorrenza passare alla benzina nel Wankel per caricare la batteria. Più che altro spero e presumo che abbiano risolto o stiamo risolvendo i problemi e i limiti di quel tipo di motori, abbandonati dai tempi della RX-8.
Ritratto di neuropoli
13 dicembre 2019 - 05:44
a questo punto il rex è indispensabile, ma dipende da quanti litri avrà il serbatoio.
Ritratto di Scaloppo
14 dicembre 2019 - 10:23
Non penso che il serbatoio sia così limitante, dato che lo riempi quando vuoi in 5 minuti. Considerando che sarebbe comunque un'auto pensata per farci generalmente meno di quei 200km al giorno, ma in caso di necessità può farne di più, anche se quella volta devi fermarti un paio di volte immagino non sia così grave. Chi fa spesso tanti km ovviamente un'auto così non la considererebbe comunque, dato che si troverebbe ad usarla sempre a benzina, con le batterie a fare da zavorra.
Ritratto di Redder
13 dicembre 2019 - 01:23
Ricaricare la batteria con un Wankel, il motore più assetato (anche di olio lubrificante) mai inventato, è un'idea che ti può venire solo dopo aver mangiato sushi allucinogeno. Oppure vuoi semplicemente palesare che tutta una buffonata messa in piedi solo per abbattere le emissioni medie.
Ritratto di Mbutu
13 dicembre 2019 - 09:38
Io ricordo sempre che le emissioni medie vengono calcolate non sui listini ma sull'immatricolato. Quindi sare un'elettrica da schifo che non si comprerà nessuno non serve a niente.
Ritratto di MS85
13 dicembre 2019 - 09:43
Il Wankel ha effettivamente molti problemi. Ma sono tutti problemi accentuati dall'uso come motore di trazione. Se lo usi come range extender i problemi sono minimizzati perchè non hai transitori. In compenso hai tutti i vantaggi del Wankel che rimangono inalterati. Alla fine è lo stesso motivo per il quale vengono adottati come unità di sostentamento sugli alianti.
Ritratto di Mbutu
13 dicembre 2019 - 09:40
Direi non proprio consumi da leccarsi i baffi. Accesso posteriore da city car 3 porte. Direi che c'è qualcosa da rivedere in questo progetto.
Ritratto di Dface
13 dicembre 2019 - 10:35
Per il mercato italiano sarà una scelta fallimentare se non trovano la maniera di estendere l'autonomia chilometrica.
Ritratto di 82BOB
13 dicembre 2019 - 13:42
2
L'idea di base mi piace, soprattutto per l'uso del wankel come generatore alla bisogna, intriganti le portiere! Le perplessità mi derivano dall'estetica, che per quanto possa essere distorta dalle foto, non incontra appieno i miei gusti (Mazda ci ha abituati bene...), dalla tipologia di vettura, che è per me abbastanza insulsa e, come fatto notare dall'articolo, dall'autonomia reale prevedibile, che di fatto, salvo chi ha basse percorrenze quotidiane o scarse possibilità di ricarica, ne riduce ancora di più il mercato... una 50ina di km in più avrebbero fatto comodo!
Ritratto di Santhiago
13 dicembre 2019 - 16:31
Meno male che precisano che le foto non fanno giustizia, perchè da quelle la trovo molto bruttarella.. Anche se dubito che la realtà si discosti così tanto. I plasticoni abbondanti non li chiamerei "soluzioni più personali", ma gli darei semplicemente il loro nome: protezioni economiche che apprsantiscono ed impoveriscono la linea. Autonomia troppo limitata, chissà nell'uso reale poi.. Bocciata, per me mazda stavolta ha toppato
Ritratto di Giuliopedrali
13 dicembre 2019 - 16:32
Davvero carina anche se poca autonomia e quel sistema delle portiere forse farà vendere forse no, comunque Mazda è la SAAB di oggi.
Ritratto di lucios
13 dicembre 2019 - 17:14
4
Col range extender avrebbe anche un senso, ma con 200 km solo di autonomia (dichiarati) mah?
Ritratto di marcoluga
13 dicembre 2019 - 22:44
2
Ma allora fatela direttamente col motore Wankel.
Ritratto di Raf17
14 dicembre 2019 - 09:26
1
Altra auto inutile e alquanto brutta, credo ne vedremo poche.
Ritratto di Alpha4
14 dicembre 2019 - 10:38
Incredibile quanti ingegneri aerospaziali e caratteristiche designer di successo ci siano qui su al volante. Quando arrivano le finali di Champions siete anche tutti allenatori? Mazda è forse una Delle poiché a vantare un reparto di ricerca e sviluppo che continua a sfornare idee innovative invece che batterie più grosse. In Italia in un viaggio lungo cosa ci fate di 500km di autonomia? Invece di fermarvi da Milano a Bologna vi fermate a Roma.. Però un CV potreste mandarlo, magari sono in cerca di talenti
Ritratto di 72Luca
14 dicembre 2019 - 12:54
1
La macchina a parer mio ha un design pulito ma non banale, tipicamente Mazda e mi piace il corso stilistico intrapreso. Apprezzo molto anche gli interni, decisamente originali. Vedremo l'evoluzione del powertrain
Ritratto di Scatnpuz
15 dicembre 2019 - 11:20
Una ciabatta tecnologica...
Ritratto di adesimo
25 dicembre 2019 - 18:10
11
brutta dentro e soprattutto fuori, autonomia scarsa e prezzo elevato, poi sarei curioso di sapere chi nel box di casa può montare una wallbox da 7,4 kW per la ricarica della batteria, tantissimi non hanno nemmeno il box, e la versione dotata di un piccolo monorotore Wankel a me sembra una soluzione degna di integralisti ambientalisti ma che hanno già la certezza di rimanere con la batteria a secco in una strada deserta
Ritratto di MauroMecallo
13 settembre 2020 - 16:01
1
Stilisticamente mi piace, anche gli interni sembrano distaccarsi dagli altri ma, per piacere....tenete le portiere chiuse. Quelle ante da armadio, rovinano tutto. Apprezzo la tecnologia e le linee ardite delle Mazda. Ad esempio,la Cx30 e' un vero gioiello... Questa e' bigiotteria. Mauro.