PRIMO PASSO - Con l'intesa raggiunta ieri sera alle 19 dopo una trattativa durata un mese (leggi qui la news), per lo stabilimento Fiat torinese di Mirafiori si apre un nuovo capitolo. Tutti i sindacati, Fiom a parte, hanno aderito alla proposta del gruppo torinese per realizzare una nuova joint venture con la Chrysler che, da una parte porterà a Mirafiori la produzione di berline e suv da vendere con i marchi Jeep e Alfa Romeo, dall'altra parte l'assunzione dei dipendenti sotto un nuovo contratto del lavoro, studiato ad hoc per il settore automotive. Una rivoluzione che terrà i progetti della Fiat legati all'Italia e a Mirafiori porterà investimenti di oltre un miliardo di euro. Perché tutto questo diventi realtà, però, bisognerà aspettare la metà del prossimo gennaio quando i lavoratori di Mirafiori faranno sapere la loro opinione con un referendum. Come ha dichiarato Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo torinese, “se il 51% dice di sì noi resteremo”. Vediamo cosa cambierà per i lavoratori di Mirafiori.
PIÙ TURNI E RETRIBUZIONE - Il piano di rilancio presentato dalla Fiat per lo stabilimento di Mirafiori prevede l'utilizzo dell'impianto sulla base di sei giorni la settimana attraverso turni che da dieci potranno salire fino a 17, in caso di aumento della produzione. Il 18° turno, potrà essere fatto solo come straordinario. A fronte del maggiore impegno richiesto ai lavoratori, la retribuzione annua verrà aumentata di 4.000 euro lordi l'anno. La riduzione della durata delle pause per turno (10 minuti in totale), articolate su tre pause da 10 minuti l'una, verrà compensata da 32,50 euro mensili che i lavoratori troveranno in busta paga, mentre la pausa mensa verrà mantenuta nel corso del turno. Quest'ultima, in caso di passaggio a 15 o 17 turni potrà essere spostata a fine turno.
NUOVE REGOLE PER LE MALATTIE - Per far fronte al problema dell'assenteismo, fortemente lamentato da Marchionne specialmente per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco, la Fiat si riserva il diritto di cambiare il regime della malattia previsto contratto nazionale dei metalmeccanici, se il tasso di assenteismo entro un anno dall'avvio della newco non tornerà a livelli compatibili con quelli della media nazionale (3,5%): oggi è ben al di sopra. Se ciò non dovesse avvenire, la Fiat applicherà quanto segue: in caso di malattie brevi (fino a 5 giorni) che precedono o seguono giorni festivi, di ferie o riposo settimanale, alla terza volta che vengono ripetute, al lavoratore non verrà riconosciuto il trattamento economico a carico dell'azienda per due giorni.
E I SINDACATI? - Con il nuovo contratto, i lavoratori potranno essere rappresentati solo dalle sigle sindacali che hanno ratificato l'accordo con la Fiat. Oggi, invece, i rappresentati sindacali sono quelli eletti dai lavoratori che abbiano un peso almeno del 5%. Affinché tutte le nuove regole, che verranno introdotte progressivamente, diventino effettive, bisognerà aspettare il referendum dei lavoratori previsto a metà gennaio.