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Missione americana per il capo VW Müller

08 gennaio 2016

La prossima settimana il CEO del gruppo Volkswagen incontrerà i vertici dell’ente per la protezione dell’ambiente.

Missione americana per il capo VW Müller
MISSIONE SPECIALE - Che la vicenda del Dieselgate non fosse di facile soluzione per la Volkswagen era già chiaro; anche se Herbert Diess, a capo del marchio VW, ha detto che i colloqui con l’Epa (l’ente americano per la protezione dell’ambiente) continuano, la portavoce dello stesso organismo ha invece affermato che il confronto è a un punto morto e che il suo ente esige dalla casa tedesca misure rapide ed efficaci. Ma se non si fosse capito, a confermare lo stato di difficoltà in cui versa la situazione, c’è l’iniziativa del CEO della Volkswagen, Matthias Müller (nella foto), di compiere un viaggio in America per una serie di incontri ad alto livello per discutere della questione. Una vera e proprio “mission impossible”. Nodo da sciogliere sono gli interventi da compiere per rendere regolari le automobili coinvolte (580 mila). Per gli americani le modifiche decise per le auto vendute in Europa non vanno bene, e vogliono modifiche più sostanziose.
 
SOLUZIONE DIFFICILE - Fatto sta che dal 18 settembre, quando è scoppiato lo scandalo, il tempo è passato e passa senza una definizione del problema, con il mercato che accusa colpi sempre più evidenti (9% in meno le vendite VW a dicembre negli Usa), mentre l’ipotesi di pesantissime sanzioni economiche fa scivolare sempre più in basso le quotazioni delle azioni Volkswagen. Non stupisce poi che indiscrezioni stampa tedesche parlino di possibile ritiro (restituendo i soldi al cliente o offrendo sostituzioni molto vantaggiose) da parte della casa costruttrice di ben 115 mila vetture. Voce peraltro non confermata. Restano infine le ipotesi di una serie di interventi più complessi (e costosi) di quelli compiuti decisi per le auto vendute in Europa.
 
PARTITA AI MASSIMI LIVELLI - Nei prossimi giorni gli occhi torneranno a essere puntati sull’altra parte dell’Atlantico, in attesa di vedere quali esiti sortiranno i colloqui di Müller, sia per quanto concerne la causa civile intentata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, con ipotesi di sanzioni nell’ordine delle decine di miliardi di dollari, che per la necessaria campagna di richiami delle 580 mila vetture irregolari vendute negli Stati Uniti. In ballo ci sono gli equilibri dei bilanci economici imminenti e più in generale le prospettive di recupero di immagine della casa tedesca presso il mercato americano (e forse non soltanto lì).


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Ritratto di dfchigo82
8 gennaio 2016 - 19:13
Muller dovrebbe essere arrestato in America....
Ritratto di Andrey-Andrey
8 gennaio 2016 - 19:59
Ma quanti anni hai? Perché ci sono bambini in questo sito?
Ritratto di dfchigo82
9 gennaio 2016 - 09:24
perchè tu quanti anni hai per difendere l'indifendibile della vag??????
Ritratto di MAXTONE
8 gennaio 2016 - 20:31
Sarebbe divertente andare a prenderlo con una LS 600hl.
Ritratto di Claus90
8 gennaio 2016 - 22:02
Nodo da sciogliere sono gli interventi da compiere per rendere regolari le automobili coinvolte (580 mila). Per gli americani le modifiche decise per le auto vendute in Europa non vanno bene, e vogliono modifiche più sostanziose. QUESTO PASSAGGIO RENDE GRANDI GLI AMERICANI, peccato che in europa non sia così, è arrivata l'ora che vw in America chiuda i battenti.
Ritratto di Davelosthighway
8 gennaio 2016 - 23:55
Vero. Cercare di stanare tutti quelli che volevano uscirne indenni dopo la truffa e soprattutto non cascare nel tranello di puro marketing del nuovo volto VW elettrico ecologico (vedi propaganda Ces ). Vorrei però fare una riflessione generale riguardo l export in USA. Quello che sta succedendo lo capiamo bene e vediamo cosa succede se infrangi le regole . Ma per evitare che questo accada di nuovo come fare? Gli USA adotteranno un atteggiamento sempre più giustamente diffidente oppure saranno i costruttori stranieri a temere di più le loro leggi e norme e quindi ad andarci col braccino corto nel fare marketing e spingere le vendite? VW ha oggettivamente oltrepassato il limite e pare non voglia proprio comprendere cosa sta succedendo continuando a testa bassa.
Ritratto di Claus90
9 gennaio 2016 - 00:12
Effettivamente in VAG stanno chiacchierando sul futuro green elettrico elettrificazione ecc ecc hanno sempre saputo fare dell'ottima propaganda ma nel concreto non è così,qualche mese fa se ne infischiavano, il fatto è che in america ci sono case importanti come la tesla e altre aziende serie come lexus che puntano tutto su auto verdi ed ecologiche il biglietto da visita è solo pura tecnologia in america. Non accadrà forse più un fenomeno del genere perchè i costruttori seri mondiali a mano a mano non si presentano con i diesel.
Ritratto di Paolo Balbo
9 gennaio 2016 - 00:07
Ottima idea il fatto di arrestarlo. Da non sottovalutare viste le palle quadre degli americani. Qualche esterofilo dovrebbe accompagnarlo per capire cosa significa la parola truffa
Ritratto di Tonyso
9 gennaio 2016 - 17:08
In America sarebbe molto probabile che venisse arrestato (in quanto ci sono accuse penali) solo che l' attuale ceo, non è quello responsabile del reato.
Ritratto di Paolo Balbo
9 gennaio 2016 - 00:09
Avete notato che non è ancora venuto fuori un solo nome come responsabile delle centraline carogna...? Semplice.... si chiama Sig. PIECH
Ritratto di Claus90
9 gennaio 2016 - 12:37
Infatti si è dimesso prima di tutto ciò, dopo pochi mesi è uscito tutto fuori
Ritratto di dfchigo82
9 gennaio 2016 - 17:31
Ormai Piech è scappato.... chissà dove stà adesso...
Ritratto di LanciaRules
9 gennaio 2016 - 11:07
Sarà andato ad incontrare i massoni locali. Quelli nostrani, che ci governano da 70 anni, già li ha ammansiti...
Ritratto di Gordo88
9 gennaio 2016 - 13:16
1
Perché le misure adottate in europa non vanno bene agli americani? È palese che nei test su strada nessuna casa rispetta i valori di omologazione e allora che facciamo.. una multa di decine di miliardi a tutti o prendiamo come capro espiatorio vag? Ovviamente è più facile la seconda
Ritratto di docente tecnologo
9 gennaio 2016 - 15:18
Quali misure? Potresti spiegarle?
Ritratto di piccolaketty
10 gennaio 2016 - 17:20
Caro Gordo, o sei tanto ingenuo o non hai capito un bel tubo della situazione: quelle boiate di palliativi tecnici messi in campo vanno bene in europa perchè qui siamo fessi e comandano loro (cioè VW), perche altrimenti se era così semplice mettere a posto le emissioni, cioè rimappare la centralina o aggiungere un pezzo di plastica all'aspirazione, lo avrebbero fatto da nuove, senza correre il rischio di far scoppiare sto casino. In America, siccome comandano loro (e non solo lì), quello che più odiano è farsi prendere per il c..lo da chicchesia del resto del mondo e hanno digerito maledettamente male il fatto non che le emissioni fossero sballate, ma che il tutto sia stato fatto con l'inganno da parte di VW che con le loro centraline taroccate, in sede di omologazione, hanno ingannato, aggirato, truffato, chiamalo come vuoi, il personale designato dal loro ministero o ente competente (quindi dallo stato americano), preposto ad effettuare la prova di omologazione che in quel momento ha la funzione di pubblico ufficiale; questa signori miei è truffa ai danni degli Stati Uniti di America e questo è una di quelle cose che a loro non va proprio giù. Là per evasione fiscale, si va in galera, perchè rubare al fisco è come rubare a tutti i cittadini e quindi alla nazione intera; quando ci fu la storia di Clinton con la Lewinski, tutto quel putiferio che scoppi (che a noi abituati con le nostre e corruzioni ruberie faceva ridere), successe non perchè Clinton ebbe una relazione con la stagista, ma perchè lui giurò di fronte alla nazione che non era vero niente, mentre poi fu sbugiardato dalle prove; il fatto che un presidente avesse mentito di fronte alla nazione per loro fu un fatto gravissimo.
Ritratto di docente tecnologo
10 gennaio 2016 - 18:27
Bravissima, hai esposto la situazione molto chiaramente e credo ce ne fosse bisogno visto che qui parecchi sembrano essersi scordati di cosa si tratta. Mi permetto di aggiungere (o meglio ricordare) che nel famoso test c'era anche un auto a gasolio non del gruppo VW che invece l'ha passato. Cito da un articolo americano che credo non serva tradurre: By now everyone knows what happened with those fateful road tests: VW failed spectacularly. NOx emissions for “Vehicle A” (the Jetta) were 15 to 35 times higher than the EPA standards, and those for “Vehicle B” (the Passat) were 5 to 20 times higher. (The BMW passed the test, though its NOx emissions did creep up a bit during hilly driving.)
Ritratto di piccolaketty
10 gennaio 2016 - 20:37
Grazie della solidarietà, chiarisco però che sono un uomo; Piccola Ketty è il nome che mia figlia ha dato alla nostra auto. Saluti vivissimi.
Ritratto di docente tecnologo
11 gennaio 2016 - 10:07
Contraccambio i saluti. Comunque non faccio distinzioni se gli argomenti sono scritti da un uomo o una donna, purchè siano validi. Le tue mi sembravano valide a prescindere.
Ritratto di Gordo88
10 gennaio 2016 - 22:35
1
Siete voi gli ingenui che agli americsni stia così a cuore l ambiente. Vogliono solo togliere di mezzo un forte competitor facorendo le case automobilistiche di casa loro. Questa multa spropositata in relazione all accusa fatta ne è la conferma
Ritratto di Porsche
11 gennaio 2016 - 13:20
la lezione ambientale che arrivi dagli USA è una cosa che è oltre la barzelletta.
Ritratto di Porsche
11 gennaio 2016 - 13:22
in usa non vanno bene ed in europa si per la banale ragione che il software nasce per gli USA e non la UE. Infatti in UE è stato da idioti al quadrato installarlo, visto che non serviva.
Ritratto di SINISTRO
11 gennaio 2016 - 16:54
3
eccesso di zelo?
Ritratto di maxs73
9 gennaio 2016 - 14:16
Müller ha sbagliato campo c'è una nota azienda nel settore alimentare che fa al caso suo "Müller, fate l'amore col piacere".
Ritratto di Porsche
11 gennaio 2016 - 13:23
muller è come rossi da noi....
Ritratto di SINISTRO
11 gennaio 2016 - 16:55
3
pensavo come Renzie.... :-DDDD
Ritratto di mirko.10
11 gennaio 2016 - 14:37
3
incontro di ieri sera di mueller negli states al salone dell' auto di detroit. si dichiara dispiaciuto per quanto e' successo e si scusa.....raddoppiera' gli investimenti, creera' 2mila nuovi posti di lavoro (li' da loro), vuole recuperare credibilita'(e noi gia' ci crediamo) e che visita sempre volentieri gli states (magari per forza e come slogan ci sta' come un cantante straniero parla dell'italia in un suo concerto),sta' lavorando intensamente alle soluzioni per i clienti americani (noi a quel paese tanto ci conosce bene),che grazie al contributo di audi e porsche l'andamento subito rispetto al 2014 e' stimabile per un -2%...(grazie a chi puo' spendere di piu' e al cavolo...a fratelli e sorelle), e a conclusione, forgiare il futuro della mobilita' con la progettazione di 20 vetture elettriche e ibridi (e questo e' l'unico dato secondo me' ad averglielo suggerito) entro il 2020.(se mueller campa, in stile berlusconi direi......preciso!) entro il 2020?
Ritratto di Gianlupo
12 gennaio 2016 - 01:15
"Per gli americani le modifiche decise per le auto vendute in Europa non vanno bene, e vogliono modifiche più sostanziose". E ancora: "Restano infine le ipotesi di una serie di interventi più complessi (e costosi) di quelli compiuti decisi per le auto vendute in Europa". Posto che non dovrebbe essere l'EPA ma il Ministero dei Trasporti ad occuparsi della questione (l'EPA non omologa nemmeno i tosaerba), gli interventi DEVONO essere necessariamente diversi perché negli USA i diesel sono dotati di SCR, funzionando quindi secondo logiche completamente diverse. Sono logiche di funzionamento paradossalmente del tutto identiche a quelle dei diesel Euro 6 VAG (ma anche in generale) che in Europa stranamente non sono stati coinvolti nel dieselgate. Allora di cosa stiamo parlando? Solo d'una guerra politico-economica fra USA ed Europa, con la Germania chiaramente in prima linea per via dei rapporti fattisi troppo stretti tra quest'ultima e la Russia. Concentrarsi sugli aspetti tecnici della questione non ha mai avuto senso, perché sono semplicemente ridicoli per chi abbia anche solo minime cognizioni di tecnica motoristica. Su questo punto il panorama della stampa specializzata di settore s'è mostrato in tutta la sua desolante inconsistenza: segno dei tempi del resto. Gli unici articoli/interviste validi che m'è capitato di leggere in merito sono stati quelli dell'Ing. De Vita, ancora a settembre. Nella mia visione, credo condivisa anche da altri, gli americani NON sono stati presi per i fondelli dai tedeschi, semplicemente LORO hanno dato il nulla osta ad una certa modalità d'omologazione salvo poi, secondo una prassi abbastanza comune, far valere il proprio "credito" al momento opportuno. L'occasione s'è presentata in corrispondenza del Frankfurt Auto Show e dell'accordo sul raddoppio del gasdotto North Stream, siglato nello stesso periodo. L'attacco ha lanciato un messaggio tanto chiaro e forte quanto quello del successivo fake flag allo stadio di Parigi ed in altri luoghi "collaterali" (solo accidentalmente e fortunatamente divenuti poi quelli principali), durante la quantomai simbolica partita Francia-Germania, in presenza di Hollande e del Ministro degli Esteri tedesco. Infine, rilevare i NOx sul percorso New Mexico-Seattle (non facendo il benché minimo accenno ai processi di rigenerazione e a ciò che esce dai tubi di scarico quando hanno luogo) è come mettersi sulla ciminiera d'un inceneritore a misurare i tenori di monossido di carbonio senza badare a quelli di diossina. Semplicemente assurdo. Tanto più che, risaputamente, il vero problema dei diesel è il particolato. Non tanto il pm 10, ma il 2,5/1/0,5, sempre più presenti al procedere dissennato della serie di normative "Euro X", che procedono semmai unicamente nello sminuzzare sempre più la fuliggine in maniera che risulti sempre più agevolmente e inconsapevolmente respirabile. Occhio non vede, cuore non duole...

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