ILLEGALITÀ VENTICINQUENNALI - Dopo che la settimana scorsa aveva ammesso di aver
“barato” sui consumi (e di conseguenza sulle emissioni) di alcuni suoi modelli (
qui per saperne di più), ieri la
Mitsubishi Motors ha rivelato che nel corso delle indagini interne su quanto effettivamente successo è emerso che i comportamenti irregolari sono iniziati addirittura nel 1991. Da notare che la casa giapponese in un primo momento aveva parlato di irregolarità a partire dal 2013.
PAROLE DI PRESIDENTE - Il presidente della società Tetsuro Aikawa ha dichiarato ai giornalisti che l’inchiesta interna è ancora in corso ed è possibile che vengano rilevate altre irregolarità. “Non abbiamo ancora il quadro completo della vicenda; stiamo cercando di ricostruirlo” ha affermato Aikawa, aggiunge che sta avvertendo il peso di “una grande responsabilità”. Per fare chiarezza, la società ha nominato una commissione esterna di tre legali (di cui uno ex magistrato inquirente) che sta lavorando sulla vicenda. I risultati dell’indagine sono attesi entro tre mesi.
QUALI CONSEGUENZE? - Nel dire che il quadro non è ancora chiaro del tutto, il presidente della Mitsubishi ha ammesso che non sa ancora quali potranno essere le misure per rimediare alla vicenda, che pare destinata ad assumere dimensioni molto più grandi di pochi giorni fa, quando sembrava che al centro dello scandalo ci fossero pochi modelli di vetturette, vendute solo in Giappone dove usufruiscono di un trattamento fiscale vantaggioso. Proprio questo aspetto rende particolarmente difficile la situazione della Mitsubishi, in quanto aver barato sui consumi le ha permesso di beneficiare di un regime più conveniente, frodando lo stato.
LE IRREGOLARITÀ GIÀ CONFESSATE - Le piccole “ Kei car” per le quali la Mitsubishi ha ammesso di avere “taroccato” consumi ed emissioni sono 157 mila del modello eK (nella foto), e 458 mila Dayz, prodotte quest’ultime dalla Nissan per la Mitsubishi. Tutte destinate al solo mercato giapponese. Ma dopo le parole del presidente, il quadro a questo punto appare ben più ampio e grave, con ben più modelli toccati.