FINE DELLE ILLAZIONI - Il trattamento di fine rapporto per l’addio alla
Ferrari è d’oro: a Luca Cordero di
Montezemolo andranno 27 milioni di euro. Lo ha comunicato il Lingotto, mettendo fine a un’autentica girandola di illazioni: sul web, addirittura, c’era chi aveva parlato di somme iperboliche, fino a 500 milioni di euro. Quella di Montezemolo (lascerà la presidenza della Ferrari il 13 ottobre 2014, e al suo posto subentrerà l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne) è la quarta
maxi-liquidazione nella graduatoria di Piazza Affari: la precedono i 100 milioni incassati da Cesare Romiti per la separazione (guarda caso) dal Lingotto, i 40 milioni percepiti da Alessandro Profumo per l’addio a Unicredit e i 37 di Matteo Arpe, ex Capitalia. Senza dimenticare che il numero uno del Cavallino Rampante ha messo assieme, dal 2002 (anno da cui si possono ricostruire su documenti pubblici le sue retribuzioni) a oggi, altri 112 milioni di euro di compensi tra bonus, stipendi e stock optino: una media di nove milioni di euro l'anno.
DUE CONTI VELOCI - Ma di quali voci si compone questa maxi-liquidazione? Nulla di segreto: per il divorzio dalla
Ferrari (vedi news
qui e
qui), a Montezemolo spetta un'indennità per la risoluzione del rapporto che non può superare di oltre cinque volte la componente fissa della remunerazione: 14 milioni di euro. A questa cifra, e a fronte dell'impegno del top manager di non svolgere attività in concorrenza con il gruppo Fiat sino al marzo 2017, si aggiunge la componente fissa e variabile della remunerazione dovuta fino al momento dell’uscita: 13 milioni e 253.000 euro, da erogare entro il 31 gennaio 2015. Totale,
27 milioni. Ancora: Montezemolo potrà usufruire del diritto di acquistare prodotti del Gruppo Fiat con alcune facilitazioni, nonché di usufruire di servizi attinenti la sua sicurezza.