“GRANDI PROGETTI” - Toni rilassati, battute, sorrisi, pacche sulle spalle: un tantino surreale l’atmosfera della conferenza stampa congiunta di Sergio
Marchionne (che solo pochi giorni prima si era dichiarato “molto infastidito” per le continue sconfitte della
Ferrari in Formula Uno) e Luca Cordero di
Montezemolo, tenutasi oggi a Maranello. Il ribaltone era già stato ufficializzato (vedi news
qui): Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat-Chrysler (o meglio, FCA), è il nuovo presidente della Ferrari, prendendo il posto di Luca Cordero di Montezemolo. Ma la conferenza stampa ha messo in chiaro alcuni punti.
CHIAREZZA SULLE POLEMICHE - Montezemolo ha evidenziato che "la Ferrari è fatta di uomini e donne eccezionali, in azienda c'è un clima magnifico e ci sono grandi progetti per il futuro". Formalmente, il “regno” di Montezemolo si chiuderà il prossimo 13 ottobre, in concomitanza con la quotazione di FCA a Wall Street: "La nostra azienda avrà un ruolo importante in un momento chiave nella vita del nostro azionista. È finito un ciclo. È giusto che una fase nuova non la apra un presidente qui da 23 anni, ma l'amministratore delegato del gruppo". Sulle polemiche degli ultimi giorni, Montezemolo ha preferito minimizzare: "Ci siamo parlati molto negli ultimi due giorni, ci sono state incomprensioni nel corso del weekend e la rottura del motore, la prima dal 2009, di Alonso non ha aiutato...". E poi ha anche sdrammatizzato, raccontando di quando, nel 1973, venne chiamato da Ferrari a risollevare le sorti del Cavallino: "Ho bisogno di un giovane come lei per tornare a vincere in Formula 1", e aggiungendo che “allora la Ferrari non vinceva titoli iridati da più tempo di quello trascorso dal 2008 a oggi" (nove anni, l’ultimo era arrivato con John Surtees nel 1964, n.d.r.).
LA FERRARI RESTA A MARANELLO - "Mi mancheranno le vostre cazzate", ha scherzato Montezemolo, salutando la platea di giornalisti intervenuti alla conferenza stampa di Maranello, nel passare la parola a Sergio Marchionne. Il quale ha ribadito che l'attuale amministratore delegato, Amedeo Felisa, resta al suo posto. Così come il team principal della Gestione Sportiva, Marco Mattiacci. Il manager col pullover scuro prevede un impegno duraturo in Ferrari. E ha chiarito: "Non c'è la minima intenzione di integrare la Ferrari nelle operazioni di FCA. Anzi, sarà prioritario proteggere l'integrità della Ferrari da un sistema automobilistico da mass market. Non sarà mai messa in discussione l'indipendenza operativa e strategica della Ferrari". Ma la Ferrari sarà americana? "L'idea di produrre una Ferrari al di fuori di Maranello è oscena, inconcepibile. È nata e morirà italiana". Chiusura sull’Alfa Romeo, che rinascerà il 24 giugno 2015: il riferimento è alla data di fondazione del Biscione, il 24 giugno 1910, come Anonima Lombarda Fabbrica Automobili.