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È morto Cesare Romiti, storico ad della Fiat

di Fabio Madaro
Pubblicato 18 agosto 2020

A lungo braccio destro di Gianni Agnelli ha segnato un’epoca alla guida della Fiat, dove è rimasto fino al 1998.

È morto Cesare Romiti, storico ad della Fiat

25 ANNI DI FIAT - Ieri, all’età di 97 anni, si è spento Cesare Romiti (a destra nella foto qui sopra insieme a Gianni Agnelli), uno dei più importanti manager del secolo scorso e che con le sue azioni ha segnato profondamente le vicende industriali italiane del ‘900 con particolare riferimento alla Fiat. Un grande manager, oltre che successivamente imprenditore, la cui storia resterà per sempre legata a doppio filo ai venticinque anni spesi in Fiat. Approda nel 1974 per poi andarsene nel 1998 dopo aver ricoperto i ruoli di amministratore delegato e presidente.

L’ARRIVO A TORINO - In quegli anni le azioni e i pensieri di Romiti erano ovviamente legati in modo indissolubile e totale a quelli di Gianni Agnelli. Il manager romano rappresentò infatti per molti anni l’uomo di fiducia dell'Avvocato: arrivò a Torino dopo alcune esperienze nel settore della chimica e nelle partecipazioni statali, dove tra l’altro ebbe modo di dirigere Alitalia e le costruzioni di Italstat. Il suo arrivo a Torino coincide con gli anni della crisi petrolifera: l’approdo in Fiat viene “benedetto” da un altro grande personaggio italiano, Enrico Cuccia, che nutriva grande stima nei confronti di Romiti, uomo adatto, secondo Cuccia a rimettere in ordine i conti della Fiat. Così a cinquant’anni Romiti debutta nel mondo dell’auto: nel 1975 viene nominato amministratore delegato per la parte finanziaria, carica che condivide con Umberto Agnelli e soprattutto con Carlo De Benedetti, che aveva acquisito una quota dell'azienda automobilistica.

LO SCONTRO CON DE BENEDETTI - Romiti e De Benedetti: due personalità troppo forti per andare d’accordo. E infatti dopo appena 100 cento giorni di triumvirato, De Benedetti lascia la Fiat cedendo le sue azioni, con uno strascico di polemiche tra i due che si trascinarono per diversi anni. Con l’uscita di De Benedetti il potere di Romiti in Corso Marconi a Torino aumenta negli anni in modo considerevole.

I SOLDI DI GHEDDAFI - Il primo evento importante è nel 1976, quando assieme ad Agnelli prepara l'ingresso della Lafico - la finanziaria del governo libico guidato dal dittatore Muammar Gheddafi - nel capitale della Fiat. La Casa italiana aveva bisogno di soldi e la Libia ricca di petrolio ne aveva a sufficienza. Più complicato invece convincere a livello politico il resto del mondo sulla presenza di un socio, o meglio di un governo, che non piaceva a nessuno, o quasi. L’operazione comunque va in porto: i soldi arrivano nella casse di Torino per restarci fino al 1986 quando i libici decidono di uscire dal capitale sociale di Fiat.

ALLA GUIDA DELLA FIAT - Nel 1980 il secondo grande passo. La crisi petrolifera non accenna a diminuire e la Fiat presentando i bilanci agli azionisti accusa esplicitamente le politiche economiche del governo che favorirebbe gli scioperi nelle fabbriche. Interviene ancora una volta Mediobanca, o meglio Cuccia: convince gli Agnelli che per Umberto è arrivato il momento di farsi da parte lasciando la carica di amministratore delegato. Romiti ora è solo al timone: l’azienda è nelle sue mani. La prima mossa è orchestrare la celebre marcia dei quarantamila che il 14 ottobre di quello stesso anno invade Torino. Per la prima volta i dirigenti della Fiat sono in corteo: vogliono tornare a lavorare e protestano contro i picchetti sindacali che impediscono l'accesso alle fabbriche. Picchetti che volevano impedire la cassa integrazione per 23 mila dipendenti. La vittoria alla fine andò a Romiti che, in ultima analisi, ridimensionò parecchio il potere contrattuale dei sindacati. 

GLI ANNI 80 - Gli Anni 80 sembrano destinati a una crescita vigorosa e nel 1988, dopo da quattro anni di bilanci record, la Fiat acquisisce anche il marchio Alfa Romeo. In Italia insomma il gruppo torinese dominava la scena. Un po’ meno all’estero: nel 1990 si prospetta un matrimonio con Chrysler. A Romiti l’idea piace, ma gli azionisti, a cominciare da Umberto Agnelli, nutrono diversi dubbi e l’affare sfuma. 

GLI ANNI 90 - Inevitabilmente i rapporti di Romiti con Umberto Agnelli peggiorano e quando nel '92 Gianni Agnelli annuncia che l'anno successivo avrebbe ceduto la carica di presidente al fratello, sempre grazie ai buoni “consigli” di Mediobanca. Romiti riesce a far passare un sostanzioso aumento di capitale congelando di fatto la situazione fino al 1996, anno in cui Gianni Agnelli passerà la presidenza proprio a Romiti, che la manterrà fino al compimento dei 75 anni di età, vale a dire nel 1998. 

MANI PULITE - Per Romiti insomma i 25 anni in Fiat furono costellati da grandissimi successi, anche se non sono mancati periodi difficili. Come nel caso della celebre inchiesta di Mani Pulite: nel 1993 è stato interrogato a lungo dal pool dei pm milanesi. Fece alcune ammissioni importanti, ma disse anche di non saper nulla di quanto accadeva sotto di lui. Così il manager della Fiat, Francesco Paolo Mattioli, venne arrestato e condannato per tangenti. In seguito, nel 2000 la Cassazione conferma a Romiti una condanna per falso in bilancio, finanziamento illecito dei partiti e frode fiscale. La condanna per falso in bilancio viene in seguito annullata dalla Corte d'Appello di Torino tre anni più tardi.

LA PARABOLA DISCENDENTE - Nel 1998, come detto, Romiti lascia la Fiat con una sostanziosa liquidazione: nel pacchetto è compresa anche una quota della Gemina, società che controlla tra l’altro Impregilo e la Rcs editrice del Corriere della Sera. Romiti viene affiancato dai due figli, ma i risultati non sono brillanti. Per il grande manager inizia l’inevitabile parabola discendente. Consegnando così alla storia un uomo, il cui periodo più splendente sono stati i 25 anni trascorsi a guidare la più grande azienda italiana di automobili.



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Ritratto di Fulvia72
18 agosto 2020 - 12:17
Senza nulla togliere alla sua persona e ai suoi meriti, quando cacciò Ghidella, che era un uomo di prodotto a differenza di lui, cominciò il declino della Fiat. I risultati funesti di quella scelta li vediamo ancora oggi.
Ritratto di Kranio71
18 agosto 2020 - 12:45
Fulvia72, mi hai preceduto nel commento, bravo, ed appoggio in pieno. Questo il commento di Vittorio Ghidella riferendosi a Romiti: «Non ci si improvvisa ingegnere dell'auto a 60 anni.»
Ritratto di Boys
18 agosto 2020 - 15:17
1
Fulvia72, Concordo.
Ritratto di Blueyes
18 agosto 2020 - 17:53
1
Sono d'accordo con tutti voi. Ghidella aveva ideato la uno, era un uomo di prodotto, ma alla proprietà interessava solo il lato finanziario e assunsero prima Romiti e poi Marchionne. Invece che investire nell'auto spesero soldi nell'editoria,nelle costruzioni...e la fiat come oggi serviva solo a foraggiare con i propri utili.
Ritratto di otttoz
19 agosto 2020 - 08:23
Proprio così e vale in tutti i settori dove mettono un manager finanziario anziché tecnico...e fanno disastri come alla Boeing o alle autostrade!
Ritratto di Oxygenerator
19 agosto 2020 - 08:52
@ Fulvia72 Concordo pienamente con lei, con Kranio71, Boys, Blueyes, otttoz. Per quanto l’esperienza della mia famiglia con la uno fu disastrosa, era un’auto strepitosa, innovativa e stracomoda rispetto alle altre utilitarie.
Ritratto di AndyCapitan
19 agosto 2020 - 13:44
4
diciamocelo...romiti e' stato uno dei piu' grandi incompetenti in fiat in quegli anni....gli ingegneri progettavano bene e lui tagliava....fino a un prodotto finale ridicolo!....e questo non lo dico io ma un anziano qui di modena che e' stato braccio destro di enzo ferrari!!!!!
Ritratto di impala
21 agosto 2020 - 22:16
... quoto, non ritengo romiti comè un grande uomo della Fiat.
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 12:19
Fulvia72: sono in linea di massima d'accordo.
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 12:34
Si è notato come fu presa la decisione tra anni 80 e 90 di rendere Alfa innocua nei confronti di Fiat quando non furono sviluppate ulteriormente i modelli compatti 33 successo strabiliante di Alfa che facevano decisamente ombra a Ritmo e perfino in parte alle Golf, immettendo sul mercato la prima Fiatalfa o Alfiat 146, che nessuno ricorda, una Tipo modificata davanti e dietro che non piaceva neanche alla dirigenza Alfa, forse a quella Fiat si, e rinunciando al boxer che sviluppato come si deve e si doveva avrebbe dato del filo da torcere a tutti, già era un icona. detto questo si capisce che in quegli anni c'era parecchio che non quadrava.
Ritratto di colvee
18 agosto 2020 - 12:40
Golf non è mai stata impensierita da nessuna Alfa per vendite, basta vedere i dati. E la Golf non ha mai portato il boxer, ma è stata sempre la più venduta.
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 13:47
Quando esisteva la 33 la Golf era molto ma molto impensierita, (prima e seconda serie), circa dal 1974 al 1985), risultando un'auto meno spaziosa, poco guidabile, molto lenta e dai consumi abnormi ad un prezzo elevato giustificato solo dalla buona qualità, quell'epoca l'ho vissuta e basta guardare le vendite in Italia dove la Golf non era poi così al top della categoria, poi la GTI per quanto iconica rivelava una guida al limite molto meno sicura di qualsiasi Alfasud, Alfasud Ti o 33, basti leggere la prova di Michele Alboreto del 1982, dove la Golf GTI cede lo scettro su ogni parametro confrontata ad una semplice Alfasud Ti meno potente, poi la Golf di strada ne ha fatta mentre le Alfa hanno trovato appunto i dirigenti Fiat pronti a sbarrare la strada...
Ritratto di Boys
18 agosto 2020 - 15:20
1
Concordo in tutto Giulio...anche perchè quelle auto le ho provate per tanti km...
Ritratto di colvee
18 agosto 2020 - 16:38
Ogni macchina ha tecnicamente i suoi punti forti e deboli ma la sconfitta commerciale è evidente. Le Alfasud e 33 venivano dopo Giulia e Alfetta, la Golf dopo un dinosauro come il Maggiolino, eppure se Alfasud e 33 hanno venduto 1 milione di auto, Golf I e II hanno venduto 6-7 milioni a testa. Senza conteggiare neanche le Golf a 3 volumi, cioè le Jetta.
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 16:49
Si certo la Golf è un capolavoro più capolavoro della Alfasud e 33 ma è un capolavoro di continuità ed evoluzione, la prima Golf 1974 non era in nulla superiore alle nostre, poi con un management di tutto un'altro livello...
Ritratto di Oxygenerator
19 agosto 2020 - 09:16
@ Giuliopedrali Io non so se fosse o no superiore, tecnicamente alle altre auto, ma la prima golf fece impazzire tutti. Io non ancora in età di patente, mi fermavo appena ne vedevo una ( avevo 11 anni ) ma i ragazzi più grandi sbavavano , letteralmente , lo stesso. Fu una bomba sul mercato. Ed esplose, travolgendo tutto e tutti.
Ritratto di Giuliopedrali
20 agosto 2020 - 17:19
La gente che comprava davvero le auto, qui prendeva in considerazione più le Alfasud che le Golf, poi che i ragazzini sbavassero, boh si dal 1978 per la GTI non certo per le normali Golf.
Ritratto di colvee
19 agosto 2020 - 10:53
Proprio esattamente. Alfasud e 33 erano più scelte da Alfista di ripiego, che sognava la Alfetta o la Giulia ma si doveva accontentare. Invece chi prendeva Golf voleva quella VW e ne era molto entusiasta.
Ritratto di Giuliopedrali
20 agosto 2020 - 16:01
Alfista di ripiego, ma col boxer, intendi porschista di ripiego...
Ritratto di Salri
20 agosto 2020 - 12:27
si ma non arrugginivano dopo due anni...specialmente in paesi come Uk, Germania, Francia.
Ritratto di Oxygenerator
19 agosto 2020 - 09:03
@ Giuliopedrali Mi spiace ma anch’io ho vissuto quei tempi, e l’assoluta regina delle auto era la golf gt e la golf cabrio. Le gt erano principalmente nere e le cabrio I e II serie che hanno segnato un’epoca, avevano la capote bianca. È stata l’auto della svolta per Volks, poi bravissima a sviluppare il prodotto e mantenerlo nel tempo. Sono riusciti a sostituire un’auto iconica come il maggiolone ( magnifico ), con un’altra icona. Cosa non facile. L’alfasud era l’auto “ dei meridionali “ e la 33 l’equivalente, ma per il nord. Ero giovane, ma mi ricordo ancora perfettamente, quando sulla strada si affacciava una golf. Si cercava subito la righina rossa per capire se era una gt o no. Mi ricordo ancora le cabrio, sotto la neve, in montagna. Bellissime.
Ritratto di Giuliopedrali
19 agosto 2020 - 09:16
Si pian piano è diventato così, ma inizialmente la Afasud e 33 avevano un bel vantaggio, auto dei meridionali: perchè, perchè poi abbiamo visto il film di Verdone... Poi una cosa era la GTI, ma le normali Golf da 47 cv erano la maggior parte, quando ci viaggiavi dovevi sorbirti la tiritera dello stesso propietario: "magari fosse una 33" !
Ritratto di colvee
19 agosto 2020 - 11:16
Anche oggi come allora le auto veloci non interessano al padre di famiglia. Le prime cose guardate dagli automobilisti erano e sono tecnologia, affidabilità ma soprattutto design e l'Alfasud rispetto alla Golf 1 sembrava di un'epoca prima come linea.
Ritratto di Giuliopedrali
20 agosto 2020 - 16:04
Forse vuoi dire l'opposto, l'Alfasud sembra un aereo come proporzioni vicino ad una Golf prima serie, infatti ci volle la GTI 1978 e la seconda serie 1983 per far decollare la Golf in Italia, proprio perchè come dinamismo sembrava un carretto siciliano guidata dopo una Alfasud che poi era del 1971, mai provato...
Ritratto di Oxygenerator
20 agosto 2020 - 08:36
@ Giuliopedrali Ma che l’alfasud fosse l’auto dei “ meridionali” al tempo, successe, perchè spostarono lo stabilimento per la costruzione dell’auto al sud, non per il film di Verdone, che usci nel 1981. L’alfasud fu prodotta per 12 anni e finí la produzione nel1984. Quindi il film di verdone sancí un sentimento popolare, non lo definí. Però per fare chiarezza sulle differenze, l’alfasud è l’alfa più venduta di sempre con 1.047.000 di veicoli in 12 anni, nello stesso tempo la 33 vendette, in totale, poco meno di 1.000.000 di vetture. Fanno un totale di quasi 2.047.000 in 24 anni. La golf I serie in 9 anni vendette 6.800.000 auto e la II serie in 6 anni , 6.420.000 auto, il che fa in un totale di 15 anni 13.200.000 auto vendute. Il totale attuale di golf vendute è di più di 35.000.000. Cioè, tradotto nel mondo una golf venduta ogni 45 secondi. Questo per fare chiarezza sulle differenze tra le auto.
Ritratto di Giuliopedrali
20 agosto 2020 - 16:06
E che differenze sarebbero, l'Alfasud è stata la Alfa Romeo più venduta di tutti i tempi insieme alla 33 la Golf la VW più venduta e una delle bestseller di ogni tempo, ma semplicemente le vendite in Italia all'inizio della carriera della Golf danno ragione all'Alfasud...
Ritratto di LanciaRules
18 agosto 2020 - 13:47
Il re mida al contrario: tutto quello che ha toccato lo ha tramutato in fango, per non essere volgare. Ha distrutto l'industria automobilistica italiana. Tra le altre cose ha preso la Lancia, che vendeva 400mila auto in europa a fine anni 80 (più di audi ai tempi), e l'ha letteralmente lanciata nel gabinetto...
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 13:55
La Uno mi risulta sia uscita sotto l'egida di Ghidella e non di Romiti e fu veramente l'ultimo successo essenziale di Fiat, e dagli anni 90 cominciò l'agonia di Alfa e soprattutto di Lancia, che dire...
Ritratto di Kranio71
18 agosto 2020 - 14:01
Esatto, ed oggi viene incensato da tutte le maggiori testate nazionali; che coerenza!
Ritratto di LanciaRules
18 agosto 2020 - 14:45
Ma infatti credo tu abbia sbagliato a quotare, perché dove avrei scritto che la Uno è uscita sotto Romiti? Mah...
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 15:41
No non l'ho detto, solo lo sottolineavo.
Ritratto di 82BOB
18 agosto 2020 - 14:04
2
Insieme a minkionne, uno degli artefici della fine dell'automobile in Italia... È stato la causa dell'addio di Ghidella, e con questo ho detto tutto!
Ritratto di Challenger RT
18 agosto 2020 - 15:16
Non confondiamo! Marchionne si è trovato tra le mani il cadauere incenerito della FIAT ormai tecnicamente fallita almeno dal 2001 proprio a causa delle politiche finanziarie di Romiti che invece di investire sul prodotto industriale aveva investito in finanza, assicurazioni, giornali... anche per prepararsi la ricca buonuscita di 105 miliardi di lire!
Ritratto di 82BOB
18 agosto 2020 - 15:34
2
Non confondo nulla! Darth sergio avrà pure trovato una brutta situazione (finanziaria, più che di prodotto) e tutte le sue scelte idustriali e di prodotto sono state un fallimento! Le uniche che hanno funzionato, in pratica, sono state quelle prese da De Meo, "stranamente" volato verso altri lidi... Non è un caso se FCA Italy è sempre stata in perdita (eccezion fatta per qualche "regalo" da FCA)! Romiti fece disastri a inizio anni '90, ma quando nel 2004 maglioncino prese le redini del gruppo c'erano ancora auto in vendita (in perdita, ma con basi tecnologiche che stanno ancora tenendo a galla il barcone), ora solo pochi relitti e qualche rarissima eccezione (500e)! Speriamo in Tavares, che fortunatamente non ha nulla in comune né con Romiti, né col pifferaio canadese...
Ritratto di otttoz
19 agosto 2020 - 09:12
Giuste considerazioni! Questi mangianer pensano al solo profitto per sé
Ritratto di manuel1975
18 agosto 2020 - 14:49
un incompetente che aveva distrutto la fiat con prodotti scadenti
Ritratto di Boys
18 agosto 2020 - 15:23
1
Purtroppo...e di auto non ne capiva nulla...infatti con Ghidella...
Ritratto di alex_rm
18 agosto 2020 - 15:25
Protagonista del tracollo del gruppo portandolo sul orlo del fallimento poi evitato con i soldi pubblici(degli italiani),nessun investimento e scelte sbagliatissime(ha affossato alfa romeo e lancia) e nonostante ciò è uscito con una ricca buonuscita
Ritratto di kualalumpur
18 agosto 2020 - 15:35
Un uomo un disastro. Lo ricorderemo, per chi conosce la storia, come una delle peggiori gestioni mai esistita in Fiat. PS per inciso la marcia dei 40000 non si deve a Romiti ma a Luigi Arisio......
Ritratto di Meandro78
18 agosto 2020 - 15:38
Noto come sia tanto rimpianto anche su questi lidi. Il prossimo alla lista dei non rimpianti sarà Romano Prodi...
Ritratto di katayama
18 agosto 2020 - 18:40
Prodi: "Con l'euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più".
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 15:49
Ricordo benissimo che la Golf all'epoca in cui Romiti prese le redini di Fiat le buscava dalle Alfa 33 su tutta la linea, provate a chiedere a chiunque le abbia possedute all'epoca (anche nelle vendite voglio dire) e le prime Mercedes vendute davvero in Italia furono le 190 e le 200 W124 (metà anni 80), e le BMW dal 1985 circa, prima le Alfa nel lusso qui regnavano sovrane, utilitarie straniere: le uniche ad avere successo in Italia furono le Renault 5 prima zero, (Porsche all'epoca neanche confrontabile a Ferrari) questo dominio straniero iniziò proprio in quell'epoca lì...
Ritratto di colvee
18 agosto 2020 - 16:49
La Golf non aveva la propensione principale di voler correre come non l'aveva la Ritmo o la Kadett. Con le sue caratteristiche voleva soprattutto vendere ed è quello che ha fatto. La Golf I e la II hanno messo le basi per un'auto che successivamente ha preso il dominio del segmento in Europa.
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 17:09
colvee giustissimo, ma la Golf in Italia era considerata pure dai suoi possessori un'auto molto inferiore alle Alfasud / 33 in tutto a parte la robustezza e la presenza del portellone fin da subito: guida da utilitaria, spazi molto inferiori, aerodinamica inferiore, baule praticamente la metà, prezzo da premium, materiali interni perfino e ciliegina sulla torta consumi molto elevati per prestazioni tuttaltro che brillanti, poi col tempo è uscita la GTI e ne hanno fatto pure una seconda serie nel 1983 e ora siamo all'ottava, sempre migliorando e via via staccando tutta la concorrenza mondiale, noi a cosa siamo passati: all'Alfafiat 146...
Ritratto di Oxygenerator
19 agosto 2020 - 11:01
@ Giulipedrali Si ricorda male. Chi possedeva la golf ne cantava le lodi. Il fratello di mio padre che l’ha comprata subito ( era indeciso tra golf e ritmo, noi abbiamo preso la ritmo e lui la golf ) ne fu contento da subito e per anni. Mio padre con la ritmo ( bellissima ) un po, negli anni se ne pentí. Venduta dopo quattro anni. La 33 praticamente una sconosciuta e l’alfasud, non pervenuta. Mai prese in considerazione e possedute in famiglia,
Ritratto di colvee
19 agosto 2020 - 11:21
Quando sulla Gti prima serie misero il 1.8 fece meraviglia per prestazioni e consumi. In tutte e 2 le cose faceva meglio dell'Alfasud, soprattutto in ripresa era imprendibile la 1.8 Gti, consumando di meno.
Ritratto di Giuliopedrali
20 agosto 2020 - 16:11
Guarda la prova di Michele Alboreto del 1982...
Ritratto di Giuliopedrali
20 agosto 2020 - 16:10
In Italia fa sul serio... Io ricordo solo proprietari di Golf contenti del loro "VW camper Westfalia" incensare la concorrenza Alfa per le prestazioni e dire che come tutte le "utilitarie" tedesche dell'epoca, anche per la Kadett era così, a fronte di prestazioni ridicole i consumi erano veramente elevati (naturalmente non parlo della GTI).
Ritratto di katayama
18 agosto 2020 - 16:37
È morto, Punto.
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 16:46
Comunque tutto questo discorso di S.A. conferma che fino ai pieni anni 80 quasi non c'era bisogno di prodotti (auto) straniere in Italia, le auto tedesche potevano essere più robuste, le francesi più pratiche, le giapponesi più affidabili e tecnologiche, le svedesi più sicure, ma nel complesso le auto italiane non avevano rivali, un misto di modernità, eleganza, semplicità e piacere di guida, poi chissà perchè come detto tante volte a parte l'uscita di capolavori stranieri come la Golf, R5, Mercedes 190, BMW Serie 3, Nissan Micra, Pajero, noi trasformammo le ottime Fiat Tipo in Bravo-Brava, le Thema in Kappa, le 33 in 146, le Delta di Giugiaro nella Delta pensionati del 1993, le 164 in 166 e vai: sempre più in basso.
Ritratto di Isogrifo70
18 agosto 2020 - 18:14
2
Che forte quando dici "Delta pensionati"! Forse hanno avuto qualche sussidio INPS!
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 18:28
C'è stato un film scandaloso tedesco da cinema d'essai, dove si trattava lo scabroso tema : sesso, tradimenti e perversioni di coppia negli anziani, dove il pensionato protagonista, il Rocco Siffredi ottuagenario della situazione, che auto aveva: la Delta pensionati anni 90 seconda serie... E in Germania dove sarà stato l'unico esemplare.
Ritratto di Isogrifo70
18 agosto 2020 - 18:43
2
Ahah. Eppure come linea la delta anni 90 non mi dispiaceva: l'obbrbrio erano gli interni Fiat Bravo e la meccanica primitiva
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 18:47
Hanno tagliato la coda della Dedra 1990 e voilà eccoti la Delta seconda... Mentre per il capolavoro originario del 1979 Giugiaro la disegno per almeno 5 anni per arrivare a quel risultato, credo che tra l'altro sia stata la prima auto o una delle primissime con paraurti avvolgenti.
Ritratto di littlesea
18 agosto 2020 - 16:48
1
Ovviamente non speculo sull'evento morte (che poi, a 97 anni, metterei la firma); tuttavia, avendo seguito tanto gli eventi di quegli anni, posso tranquillamente affermare che Romiti è stato uno dei peggiori manager che l'industria italiana possa ricordare. Sostanzialmente...un massone! E se l'Alfa Romeo ancora ad oggi non naviga in buone acque è sostanzialmente colpa sua. D'altronde anche Marchionne ha sposato in larga parte il suo pensiero sulla gestione finanziaria del gruppo, e i (non) risultati si sono visti (anche se si è ancora in tempo per smentire quanto da me dubitato). A sto punto mi auguro che Tavares...
Ritratto di manuel1975
18 agosto 2020 - 16:50
ricordo che alfa e lancia andavano bene perchè erano sotto l'iri e quindi di proprità dello stato. da quando l'italia nel 1990 è entrata nell'euro per colpa del massone satanista Prodi ha dovuto privatizzare la cosa pubblica. inoltre l'italia è dal 1981 che non stampa piu denaro e lo deve chiedere sempre alle banche speculative estere e quindi ha sempre debito. in conclusione l'italia se vuole diventare prima potenza economica europea e quanta mondiale deve uscire dall'euro e ritornare come negli anni 70.
Ritratto di LanciaRules
18 agosto 2020 - 17:47
Solo l'Alfa era sotto l'IRI: la Lancia è stata prima della famiglia Lancia, poi dell'industriale Carlo Pesenti, ed infine, dal 1969, della FIAT.
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 17:01
Diciamo che solo dagli anni 80, ero giovanissimo, è diventato normale comprare una VW al posto di una Fiat, una BMW al posto di un'Alfa, una Mercedes al posto di una Lancia, prima venivi guardato come un eccentrico, cioè le ultime auto nostrane davvero al passo col resto del mondo sono state fatte negli anni 80 (anche se potevano derivare da progetti vecchi e fare la ruggine) poi solo succedanei.
Ritratto di Oxygenerator
19 agosto 2020 - 11:16
@ Giuliopedrali Però di auto straniere iconiche ce ne son state parecchie anche a quei tempi. La renault 4, la citroen 2 cavalli, la dyane, il maggiolino e il maggiolone, la mini, la matra etc etc.
Ritratto di Giuliopedrali
20 agosto 2020 - 16:12
Si ma che in Italia, caso strano, vendettero poco e non furono imitate dalla concorrenza straniera a differenza di R5 o Golf...
Ritratto di IloveDR
18 agosto 2020 - 17:28
3
a livello di prodotto non credo ci siano molte recriminazioni da fare, il dopo Ghidella è stato difficile da gestire, per il successo delle sue auto difficile da replicare 10 anni dopo con la concorrenza molto più agguerrita di prima, per me auto come la 156 e la Lybra sono stati ottimi prodotti, la Bravo95 fu molto apprezzata esteticamente, la Punto93 è stata in alcuni anni l'auto più venduta in Europa...per me il male assoluto è stato Sergio M con la sua ipocrisia...
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 18:30
Salviamo la Punto 1993 e la 156 ma la Lybra e la Bravo Brava sono state prodotti dallo scarso successo ed appeal.
Ritratto di SHVRENTZ
18 agosto 2020 - 17:35
Ora portati dietro anche Prodi.
Ritratto di Bruno91
18 agosto 2020 - 17:53
1
Ma l'Alfa Romeo non è passata nel 1986 a Fiat?!
Ritratto di Elix69
18 agosto 2020 - 18:32
Una domanda mi sorge spontanea, visto che la Ferrari è solo di exor con il presidente manichino e l'amministratore scrittore adesso riusciranno a rovinare anche l'ultimo gioiello della corona????
Ritratto di Giuliopedrali
18 agosto 2020 - 18:35
Si Alfa fu regalata a Fiat e i risultati li vediamo ancora oggi... Prima seppur con modelli vecchiotti: la 33 derivava al 90% dall'Alfasud, la 75 dall'Alfetta del 1972, poca affidabilità nei modelli a parte quelli boxer e ruggine, stava su di un'altro pianeta rispetto a VW e BMW e ovviamente Fiat in quanto a funzionalità, modernità, prestazioni e anche sicurezza almeno fino agli anni 80, poi in Germania hanno investito un bel pò di soldini, qui tante braccine corte...
Ritratto di Hydrogen4all
18 agosto 2020 - 19:56
Non mi sembra sia necessario fare un articolo a riguardo.
Ritratto di SergioPavia
18 agosto 2020 - 20:03
1
L'uomo che ha provocato la sfilata dei 40k e che ha dato il la' al disfacimento dei sindacati.
Ritratto di Davz
18 agosto 2020 - 20:48
Il macello che ha fatto è enorme, una vera sciagura che si è abbattuta sulla ns industria nazionale. E voglio che anche le colpe dell'avvocato siano sottolineate, perché le ebbe eccome nella vicenda.
Ritratto di lovedrive
18 agosto 2020 - 23:19
quando non credi in quello che fai è la rovina. romiti non credeva nelle auto , mentre piech .... il risultato è sotto gli occhi di tutti. quello che fai lo devi fare con passione.
Ritratto di Giuliopedrali
19 agosto 2020 - 08:31
In effetti proprio il gruppo VW che era il contrario dell'auto, aveva un unico modello il mediocre se raffrontato ai tempi (noi avevamo già l'Alfasud...) Maggiolino, poi ci ha visto bene e ha conquistato l'Europa l'America e la Cina con auto magari ripetitive, stesse piattaforme per tutti, però un enorme impegno finanziario e anche tanta passione a tratti, mentre l'industria italiana la più sviluppata e passionale del mondo un tempo si è persa quasi del tutto per strada, così che viene considerata una seconda scelta l'acquisto di un'auto italiana dagli italiani stessi oggi...
Ritratto di Oxygenerator
19 agosto 2020 - 11:11
Si ma l’azienda tedesca sfondò nel mondo, non solo in italia. La 33 e l’alfasud non sfondarono neanche in italia. Han venduto, ma non è che si gridò al miracolo.
Ritratto di Giuliopedrali
20 agosto 2020 - 16:13
Oxygenerator e cosa sto dicendo?
Ritratto di ste74
19 agosto 2020 - 08:49
Personalmente NON mi mancherà, visti i disastri fatti.
Ritratto di doppiad2000
19 agosto 2020 - 08:54
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Vedo che qui siamo tutti esperti manager tali da poter giudicare due professionisti (e ripeto: professionisti) che per anni hanno diretto aziende da decine di migliaia di dipendenti. Mi chiedo come mai VW o Ford o Toyota ancora non vi abbiano proposto il posto da presidente. Ricordiamoci che i professionisti si chiamano tali per un motivo.Il resto sono chiacchere da bar.
Ritratto di Giuliopedrali
19 agosto 2020 - 09:20
Che centra: perchè Toyota, VW soprattutto, o anche Ford hanno avuto un ascesa del genere, mentre da noi ci hanno sempre guadagnato gli azionisti.
Ritratto di katayama
19 agosto 2020 - 10:55
Bah, sarà un parente.
Ritratto di Kranio71
19 agosto 2020 - 11:50
Beato lui, visto il patrimonio lasciato da Mr.Romy
Ritratto di kualalumpur
19 agosto 2020 - 14:02
Aggiungiamo a tutti i commenti che per sanare i debiti accumulati da questo uomo, abbiamo dovuto vendere Fiat ferroviaria all Alstom......
Ritratto di probus78
19 agosto 2020 - 15:40
Errore principale suo e di Agnelli fu mandar via Ing. Ghidella, il quale aveva portato l'azienda al vertice in Europa e quinta nel mondo. Le vendite della Uno in tutto il mondo ed il successo sportivo della Delta erano i frutti del lavoro instancabile Del geniale, schivo ingegnere. Purtroppo, senza di lui è iniziato l inesorabile declino della Fiat e, con essa Dell intera industria italiana.
Ritratto di Dario Visintin
19 agosto 2020 - 18:03
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si mi è dispiaciuto moltissimo l'esonero di Ghidella, perchè fu espropiare fiat di un'uomo con enormi capacità e di una vista eccezionale ,era evidente che gli agnelli non avevano un potere consolidato anche se maggior azionista.il potere della finanza e di potere si trattava, perchè chi era al vertice di mediobanca tirava le redini nei maggiori salotti bene .le linee venivano dettate in quel contesto. non avessimo avuto quel regno oggi fiat sarebbe il principale costruttore al mondo .
Ritratto di Giuliopedrali
20 agosto 2020 - 17:21
Si penso di si.
Ritratto di Illuca
21 agosto 2020 - 03:32
Ce ne faremo una ragione
Ritratto di Marsalach
23 agosto 2020 - 09:53
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Quando Romiti prese in mano le retini del gruppo, il gruppo aveva già in pancia i successi di Ghidella - Tipo4 e tutti i prodotti posti su quel pianale. Per potere fare il confronto tra Romiti e Ghidella si guardi al successo di Tipo/Delta/Dedra/155 e Croma/Thema/164/Saab contro i modelli che sono usciti in piena regia Romiti. Da lì in avanti e tutto suo. Mentre Ghidella dava leva al ingegneria Romiti si concentrava sulle economie che si traducono ancora oggi nel percepire la Qualità del Made in Italy delle auto. Non hanno servito la Thesis - progetto morto alla nascita perché non ha mai portato avanti il fascino e numeri (e con loro i clienti fedeli) della Thema e non riuscì a trovare le scale economiche che servirono a fare i fondi del futuro - il tronco netto anche di stile, ma le idee nella realizzazione non cerano più in Casa FIAT. La differenza si vede anche da un altro angolo: Quello che fu Ghidella per il gruppo FIAT fù Ferdinand Piech per il gruppo Volkswagen. Lui ha solo portato avanti il discorso tecnico di un Ghidella delle piattaforme condivise ... ma non ha mai accettato lo scarto nella qualità - perché lui le costruiva, non le contava e pesava le auto sul conto di banca.
Ritratto di Flavio Taurus
24 agosto 2020 - 11:44
La Fiat invece 'e gia' morta da un pezzo