VINCONO I COMUNI - I dispositivi che sanzionano chi passa col semaforo rosso sono regolari, anche in assenza di un vigile all’incrocio: così ha deciso la Cassazione, con sentenza 21305 del 19 ottobre 2011, applicando il decreto 151 del 27 giugno 2003. La prova dell’infrazione sono le foto dell’apparecchio elettronico: tanto basta a far scattare la multa, purché lo strumento che funziona in automatico sia omologato. La pronuncia della corte rappresenta una vittoria per i comuni, che da anni usano le telecamere anti-rosso (specie il T-Red) in assenza di vigili. Ne escono sconfitti gli automobilisti che basavano i ricorsi proprio sulla mancata presenza di agenti al momento dell’infrazione: la multa (154 euro, più una decina di euro di spese di notifica, più il taglio di sei punti-patente) va pagata.
SENZA PACE - Fra semafori sequestrati dalla guardia di finanza un po’ in tutta Italia (la durata della luce gialla era così breve da indurre gli automobilisti a passare col rosso), omologazioni e tarature dubbie, amministratori indagati per truffa, sentenze di giudici di pace e della Cassazione a favore dei cittadini, da anni quei dispositivi sono nell’occhio del ciclone: leggi qui per saperne di più. Può darsi che la “telenovela” degli apparecchi posti ai semafori non sia all’ultima puntata...