CORRERE AI RIPARI - Il nuovo ceo della Nissan, Makoto Uchida (nelle foto), ha come obiettivo quello di cercare di far uscire la compagnia dal lungo periodo di crisi seguito all’arresto dell'ex presidente Carlos Ghosn, accusato di cattiva condotta finanziaria. Uchida, nel discorso di insediamento, ha delineato un piano di rilancio della casa automobilistica nipponica, per arginare il forte calo nei profitti e nei margini operativi, che passerà attraverso un’ottimizzazione delle performance economiche, oltre che da una riduzione dei costi.
NIENTE FUSIONE - Sul fronte alleanze, la mutua collaborazione con la Renault chiaramente continuerà (quest’ultima possiede il 43% della Nissan con diritto di voto, mentre la Nissan ha una partecipazione del 15% nella casa francese senza diritto di voto), ma Makoto Uchida ha confermato che, per ora, la sua azienda non intende fondersi con il gruppo Renault.
TAGLI E NUOVI MODELLI - Il piano di rilancio della Nissan prevede il taglio di 12.500 posti di lavoro in tutto il mondo entro marzo 2023 e la riduzione della capacità produttiva globale a 6,6 milioni di veicoli all'anno dai 7,2 milioni del precedente anno fiscale, conclusosi il 31 marzo 2018. La casa nipponica prevede anche di ricostruire la competitività in America, mediante un incremento delle vendite a 1,4 milioni di veicoli entro il 31 marzo 2023. Previsti anche nuovi modelli, tra cui un crossover completamente elettrico. Al fine di ottimizzare i costi dello sviluppo delle tecnologie legate all’auto elettrica e all’intelligenza artificiale, le tre aziende che compongono l’Alleanza Renault Nissan Mitsubishi sono in procinto di creare una joint venture specifica.
RAPPORTI TESI - Quello che sta vivendo la Nissan è un periodo difficile. I risultati economici sono negativi e i rapporti con il socio Renault sono tesi dopo l’arresto nel 2018 del manager Carlos Ghosn, ex-capo dell’Alleanza, nonché vero collante dei rapporti fra i due costruttori. Dall’arresto di Ghosn sono emersi attriti per la gestione, che hanno raggiunto il picco dopo il fallimento delle trattative per la fusione fra la FCA e la Renault. Infatti la Nissan ha lamentato di essere stata informata solo all’ultimo delle trattative e ciò ha minato ulteriormente la fiducia fra Renault e Nissan.