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Nuove Regioni in zona rossa e rischio lockdown generale

Pubblicato 11 novembre 2020

Se i dati sanitari non dovessero migliorare, da domenica alcune Regioni potrebbero essere inserite nelle zone più a rischio (rosse e arancioni) e avere maggiori restrizioni anche per gli spostamenti.

Nuove Regioni in zona rossa e rischio lockdown generale

MOMENTO CRITICO - Il Covid-19 non accenna a dare tregua e ieri sono stati registrati ben 580 decessi in Italia, il numero più alto dal 14 aprile. E così, in attesa di valutare l’efficacia delle misure introdotte con il Decreto del 3 novembre, la situazione resta molto seria e c’è chi spinge per introdurre ulteriori restrizioni. Tutto ruota intorno ai dati sanitari di domenica 15 novembre: se non arriveranno segnali confortanti, le Istituzioni potrebbero cambiare gli scenari. Ma se l’ipotesi di un nuovo lockdown non sembra attualmente sul tavolo, potrebbero aumentare le restrizioni per le Regioni attualmente meno a rischio. 

CHI È A RISCHIO - Lo schema resta quello introdotto con il Dpcm del 3 novembre: in base al livello di rischio, le Regioni vengono suddivise in zone verdi (basso rischio), gialle, arancioni e rosse (alto rischio). Attualmente, nessuna Regione è in zona verde; otto, più la Provincia di Trento, sono in zona gialla; sette si trovano in zona arancione e quattro, più l’Alto Adige, sono in zona rossa. Tuttavia, se i dati sanitari non dovessero migliorare, dal 15 novembre molte Regioni potrebbero cambiare zona e accedere a quella successiva, dunque avere restrizioni più estese: nello specifico, Campania, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Veneto potrebbero passare dalla gialla alla arancione. 

Vediamo allora a cosa vanno in contro le Regioni che passerebbero dalla zona gialla a quella arancione. 

ZONA GIALLA - È possibile spostarsi liberamente, anche se il Governo raccomanda di non farlo se non per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività̀ o usufruire di servizi non sospesi. Tuttavia, c’è il coprifuoco dalle ore 22.00 alle 5.00 del giorno successivo: in questa fascia oraria è vietato spostarsi, se non per comprovate esigenze. Inoltre, i mezzi pubblici devono avere la metà dei posti liberi, bar e ristoranti possono restare aperti fra le ore 05.00 e le 18.00 ed i centri commerciali sono chiusi nei weekend. 

ZONA ARANCIONE - Scattano forti restrizioni agli spostamenti: non è possibile entrare e uscire dalla Regione e dal Comune di residenza, se non per comprovate esigenze. Tuttavia, è possibile fare rientro al domicilio, accompagnare un figlio a scuola (se la didattica avviene in presenza) e andare a ritirare cibo da asporto. In più, c’è il coprifuoco dalle ore 22.00 alle 05.00 e bar e ristoranti devono restare chiusi tutto il giorno, ma possono effettuare consegne a domicilio e attività di asporto. Una Regione in zona arancione, se i dati sanitari migliorano, non può tornare in zona gialla prima di due settimane. 

ZONA ROSSA - Le restrizioni agli spostamenti, della durata di due settimane, sono maggiori che nella zona arancione, dunque non è possibile entrare e uscire dalla Regione e dal Comune di residenza, se non per comprovate esigenze, ma si può fare rientro al domicilio, accompagnare un figlio a scuola (se la didattica avviene in presenza) e andare a ritirare cibo da asporto. Restano chiusi i centri estetici e le attività inerenti la persona, ma sono aperti i parrucchieri. Sospese anche le attività commerciali di vendita al dettaglio, con l’eccezione di quelle per la vendita di alimenti, medicinali tabacchi, giornali e carburanti. È consentita l’attività motoria in prossimità della propria abitazione, con obbligo di mascherina e distanza di almeno un metro dall’eventuale accompagnatore.

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