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Opel Ampera-e: la parola al designer

01 ottobre 2016

La prima Opel elettrica, la Ampera-e, ha un design “globale”: ne parliamo con Michael Pevovar, direttore del design degli esterni.

Opel Ampera-e: la parola al designer

La Opel Ampera-e (foto sotto) è una cinque porte elettrica che promette percorrenze di oltre 500 km “reali”: lo dimostra il viaggio dal centro di Londra all’ingresso del Salone dell’auto di Parigi compiuto qualche giorno fa con una sola carica (per un totale di 470 km e un’autonomia residua di 80 km). Se altre case abbracciano un design “di rottura” per le loro auto a batteria, la casa tedesca ha scelto un altro approccio. Ne abbiamo parlato con Michael Pevovar (foto qui sopra), direttore del design degli esterni della GME (General Motors Europa, il gruppo di cui fa parte la Opel).

La Opel Ampera-e viene venduta negli Stati Uniti con il marchio Chevrolet e con il nome di Bolt: cosa distingue le due vetture?
Essenzialmente alcuni fregi e la mascherina, nella quale abbiamo inserito due elementi cromati che danno quasi l’effetto che il logo venga “portato” verso chi lo guarda.

Si è trattato quindi di un “adattamento” di un’auto già pronta?
No: quando abbiamo iniziato a lavorare alla Ampera-e avevamo già chiaro che sarebbe stata venduta anche con il marchio Opel e quindi le sue forme dovevano integrarsi con quelle delle altre vetture del marchio.

Qual’è l’elemento più caratteristico dell’Ampera-e?
Sicuramente il profilo nero che, partendo dai fari, prosegue sulla fiancata e si innesta nel montante posteriore: è studiato per “guidare” l’occhio attorno alla vettura. Inoltre, il nero in quella posizione aiuta anche a far sembrare i vetri più grandi.

Se il tipo di vettura è innovativo, come avete scelto quale aspetto dargli?
Abbiamo innanzitutto voluto che l’auto non fosse “strana” da vedere, come altri concorrenti hanno deciso di fare per le loro elettriche. Doveva essere bella nella sua funzionalità. 

L’auto è dotata anche di barre portatutto sul tetto: sono solo un elemento di stile?
No: sono reali e anche loro contribuiscono a quella funzionalità alla quale accennavo; come lo fanno le forme della carrozzeria, che massimizzano lo spazio per persone e bagagli, e persino la forma della plancia, che lascia un grande spazio libero sotto la consolle centrale.

Dove è stata disegnata?
Abbiamo tre centri di design, in Germania, Usa e Corea: tutti sono stati coinvolti, anche grazie al fatto che la tecnologia oggi permette un veloce scambio di informazioni senza essere fisicamente vicini. Se il primo sviluppo è stato fatto in digitale, alla fine abbiamo tuttavia dovuto realizzare un modello in scala reale della vettura con l’argilla, come “ai vecchi tempi”: so per esperienza che quando si passa dai disegni in 3D al modello “reale”, c’è sempre qualche proporzione che all’occhio non risulta corretta; e poi è importante vederla fuori dagli studi di progettazione.

Eppure l’auto verrà venduta, con i due marchi, sia in Europa che negli Stati Uniti: e il “panorama” nei due continenti è molto diverso…
Esatto: per questo portiamo ogni vettura che disegniamo nelle strade, parcheggiandola ad esempio accanto ai veicoli di tutti i giorni: siano i grandi pick-up americani o le utilitarie europee.

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Ritratto di AMG
1 ottobre 2016 - 17:07
In altre parole: ...anonimo
Ritratto di ahille
9 novembre 2016 - 15:20
.