UNA VENTATA DI FRESCHEZZA - Il suo nome deriva dalla parola inglese “calibre”, che in italiano si può tradurre con “importanza”. E importante lo è stata eccome, nel panorama dell’industria automobilistica, la Opel Calibra, che negli anni ’90 diede nuova verve a un settore un po’ in affanno, in Europa, quello delle sportive di fascia medio-alta. Venticinque anni tondi sono trascorsi da quando l’ultimo esemplare di Opel Calibra ha varcato i cancelli della storica fabbrica di Rüsselsheim, in Germania, e il ricordo di questa possente e filante coupé è più vivo che mai negli appassionati.
UN PO’ DI STORIA - Presentata nel 1989 al salone di Francoforte e rimasta sulla breccia fino al 1997, la Opel Calibra poggiava sulla piattaforma a trazione anteriore della Opel Vectra di prima generazione (1988-1995), sulla quale gli stilisti della casa del fulmine, guidati da Erhard Schnell, il “papà” della mitica Opel GT, diedero forma a una carrozzeria dalle linee fresche e particolarmente efficace nel fendere l’aria.
PER GLI ITALIANI FU AMORE A PRIMA VISTA - I numeri non dicono mai tutto, ma 238.647 esemplari prodotti in sette anni restituiscono una misura inequivocabile del successo della Opel Calibra. In Italia, poi, si può parlare addirittura di “fenomeno”, se si pensa che nel 1992, da sola, arrivò a rappresentare un terzo delle vendite di auto sportive. Intorno alla coupé tedesca si generò un entusiasmo tale che nell’aprile di quell’anno i suoi 27.000 proprietari si riunirono in un club, dandosi di anno in anno appuntamento in un autodromo diverso del Bel Paese per guidare la propria auto del cuore.
1991: UN ANNO RECORD - Offerta al lancio con motori 4 cilindri 2.0 a benzina (monoalbero da 115 e bialbero da 150 CV), la Opel Calibra fu presto disponibile anche con la trazione integrale. Gli ordini superarono presto le più rosee attese del costruttore, che nel 1991 ne produsse 67.443 esemplari: una cifra record che, per essere raggiunta, richiese l’apertura di un ulteriore impianto produttivo in Finlandia.
ANDAVA FORTE ANCHE IN PISTA - Sull’onda di un successo così corposo, nel 1992 irrompe la Opel Calibra Turbo 4x4: spinta da un potente 2.0 sovralimentato mediante turbocompressore e forte della trazione sulle quattro ruote, era in grado superare senza sforzo i 240 km/h, a fronte di una motricità ai vertici della categoria. Un paio d’anni più tardi la gamma si ampliò ulteriormente con l’arrivo di un nuovo motore 2.5 V6 aspirato da 170 CV: fu la base di partenza per l’allestimento della versione da competizione (spinta sempre da un V6, ma con 500 CV) che esordì nel Campionato tedesco turismo nel 1994 e due anni dopo conquistò il titolo internazionale con il pilota tedesco Manuel Reuter al volante.